Domenica. Tutti impegnati. Fuori è bello. Sai che faccio? Inizio a imparare ad usare la Culona su sterro.
Detto, fatto. Non sono gli Ampi Sterrati® di Valchisuniana memoria, ma ci si adatta.

Pare na fesseria, ma provate voi a selezionare, tra quelle usualmente percorse con la Bastarda, delle stradine da fare coll'LC8... la scelta cade in un luogo dove si trovano alcuni tracciati con pendenze non esagerate, angoli poco esasperati e possibilità di tenere almeno la seconda marcia.
Il fatto è che dove la Bastarda vola, la Culona tende ad assorbire, e da lì trasmette tutto a braccia gambe e schiena. A tratti inserisco una bella terza, e mi trovo a velocità limite per governare il capodoglio. Le sensazioni si alternano rapide: un momento mi sento quasi eroico, quello dopo decisamente pirla. Sia come sia, in poco più di un quatro d'ora mi stanca, dopo mezzora o poco oltre mi ha schiantato. Urge pausa. Io fatico a tenere in mano il telefono, lei se ne sta lì sorniona e pare prendermi per i fondelli....

La cosa più urgente da acquisire è la sicurezza nelle rampe. Bastavano quella di invito o di ritorno su asfalto, ed ecco che il culone iniziava a scodare. Con la Bastarda è tutta una goduria, ma con sto tug la sensazione è quella di un gatto incazzato appeso ai pantaloni, e in mano qualcosa di decisamente pesante da governare

No buono. Ho provato a rimanere più arretrato, il risultato è stato che ha iniziato a sbindellare anche davanti sm405
Però andava avanti, eccome! Ho capito che sta moto richiede una serie imprecisata di atti di fede.

Comunque il limite fisico è stato raggiunto. ma non la sazietà esplorativa. Per cui mi lascio tentare da una piccola strada di asfalto sconnesso al cui inizio c'è una freccina: Nevegal. E come si arriva da qui, sul Nevegal?

L'unica è andare a vedere.

Prima giù, tornanti strettissimi dove finalmente mi appare ben chiaro l'effetto della 21. Poi una serie di borghetti stretti nella valle angusta, dove i contadini stanno tagliando ed ammassando l'erba. Il pofumo inebria ed apre i polmoni.
Peccato che di tanto in tanto, a polmoni spalancati, si passi nei pressi di una porcilaia

Però che goduria, con le 17" stringevo le chiappe per passare sui pezzi di asfalto screpolato, qui vado pacifico ma sicuro anche sui mucchietti di terra a metà curva, nelle buche aperte dalle gelate invernali, tra le gobbette delle radici che cercano l'aria... le WP spianano tutto, gli Scorpion lavorano più che onestamente e il telaio non si perde mai d'animo.Oggi la ADV è decisamente più "mia".
Chilometro dopo chilometro la valle si apre qualche centimetro di più, e con essa la striscia di asfalto. Fanno la loro comparsa le prime abitazioni residenziali. Ma c'è ancora tempo per farsi rapire da quqalche scorcio:

Questo, pur nella sua elementarietà, mi ha indotto a tornare indietro perchè volevo portarmelo via.

Alla fine mi son trovato sulla strada per il Nevegal, dove l'asfalto perfetto (potenza del Giro d'Italia) e i tornanti ampi mi hanno fatto capire che si stava chiudendo una carotide, ed allora stop, via a cercare strade secondarie, tutte da vedere. E' praticamente così che sono tornato fino a vedere, da lontano, dove c'è casa...e soprattutto il pranzo!


A sinistra del gruppo di cipressi ci vivo, alla sua destra ci lavoro.