1981
Ciclistica / Regolare le sospensioni
« il: 06 Settembre 2010, 11:24:51 »
A mio avviso una buona regolazione delle sospensioni è la prima cosa da ricercare per migliorare le prestazioni della moto. Una moto ben equilibrata è un'arma vincente. Se disponiamo di un mezzo con sospensioni pluriregolabili, vediamo come ottenere questo risultato:
Regolazione statica delle sospensioni:
1. Sollevate la moto in modo che le ruote siano completamente staccate da terra, potete fare prima l'anteriore e poi il posteriore. Prendete la misura riferimento da un punto solidale al telaio ai perni ruota. Per l'anteriore potete prendere la misura dalla piastra di sterzo al perno ruota e per il posteriore da un punto qualsiasi del codino.
2. Rimettete a terra la moto mantenendola perpendicolare e senza applicare nessuna pressione. Rilevate le misure negli stessi punti del punto 1, assetto statico
3. Sottraete le misure rilevate al punto 1 a quelle del punto 2, naturalmente divise fra anteriore e posteriore, effettuate queste misure almeno tre volte e fate la media matematica. Avete ottenuto la misura di abbassamento statico (Static sag) detto anche negativo o neutro. I valori ottenuti devono essere compresi fra quelli riportati nella tabella che normalmente viene inclusa nel manuale di uso e manutenzione della propria moto (o alla peggio nel manuale di officina):
Quei valori che troveremo, normalmente espressi in millimetri, si riferiscono alla possibilità della sospensione di lavorare in estensione rispetto alla posizione statica. Se questo valore è insufficente la ruota anteriore non riuscirà a copiare gli avvallamenti dell'asfalto facendolo "sbacchettare" mentre il posteriore avrà la tendenza a saltellare e "sbandierare".
Fatt questo per la forcella e per il mono, adesso ripetete la misurazione, solo per il posteriore, come al punto 2 , ma questa volta con il pilota in assetto di guida e vestito come se dovesse partire. Detraete il valore del riferimento punto1 da questo e otterrete la misura di abbassamento con pilota (Sag rider) detto anche positivo. Questo valore deve essere compreso fra quelli riportati nella solita tabella:
Per quanto riguarda le misure di abbassamento statico e abbassamento con il pilota ci dovremo mantenere vicini ai valori minimi per l'utilizzo in "action" ed a quelli massimi per un utilizzo stradale. Più il pilota è pesante e più occorre avvicinarsi ai valori minimi di abbassamento statico ed a quelli massimi di abbassamento con pilota.
Se, con un valore minimo di abbassamento statico, non ci riesce di mantenere la misura dell'abbassamento con pilota nei limiti previsti, abbiamo una sospensione con molla troppo morbida, in caso contrario avremo una molla troppo dura.
1. Per effettuare la regolazione del freno in estensione dovete legare la leva del freno in modo che l'anteriore risulti ben frenato, fate lavorare ripetutamente la forcella mandandola giù e su diverse volte poi spingete con decisione e fatela tornare sù senza fare alcuna pressione sul manubrio. La forcella deve estendersi e scendere di qualche millimetro prima di fermarsi. Se scende troppo o scende e risale leggermente la forcella è poco frenata in estensione, mentre se non sale del tutto è troppo frenata. Per moto da enduro è generalmente meglio tenere la forcella meno frenata. Per il posteriore eseguiamo lo stesso procedimento, senza bisogno di tenerlo frenato, e dopo una spinta decisa dobbiamo calcolare un tempo di risalita completa che deve essere compreso fra 1 secondo e 1,5 secondi.
2. Per regolare il freno in compressione, che ha la funzione di variare il tempo di movimento della sospensione, bisogna spingere con forza e sull'anteriore devono rimanere liberi gli ultimi 15-25mm di corsa ed il posteriore non deve andare a "pacco" ovvero a battuta sul tampone.
Come variare le misure di riferimento ed i freni idraulici:
Per aumentare o diminuire le misure ai punti 3 e 4 bisogna variare il precarico delle molle con l'idraulica completamente aperta.
Aumentando il precarico si diminuiscono i valori di Sag e la moto si alza, mentre riducendolo si aumentano e la moto si abbassa per la forcella si usa una chiave di 14, 15 o 17mm mentre per il posteriore ci vuole una chiave a settore, in genere di 75mm.
Per l'idraulica della forcella si usano i registri situati sui tappi in alto per variare il freno in estensione mentre si agirà sui registri in basso, vicino al perno ruota, per variare la compressione.
Di solito, come si diceva, sul libretto di uso e manutenzione ci sono tutti i parametri necessari per una buona regolazione statica delle sospensioni e ricordatevi che la giusta pressione delle gomme è importante per apprezzarne i benefici.
Anche il livello e la viscosità dell'olio hanno la loro importanza, aumentando il livello dell'olio rispetto a quanto prescritto si otterrà un irrigidimento nella parte finale dell'escursione, diminuendolo si avrà un funzionamento più fluido e progressivo , ma se eccessivo si arriverà facilmente a fondo corsa nelle staccate al limite, con seri problemi di controllo del mezzo.
Ricordate di sostituire l'olio della forcella almeno ogni anno.
Regolazione dinamica delle sospensioni:
Per una buona regolazione dinamica delle sospensioni occorre un pò di esperienza e la giusta sensibilità nell'individuare i comportamenti della moto che devono essere variati. Non tutti (almeno, io no...) sono in grado di decifrare i segnali che ci arrivano durante la guida e se siete fra questi limitatevi a tenere la moto un pò più morbida di quanto consigliato dalla casa costruttrice.
Se invece pensate di essere dei buoni "collaudatori" ricordatevi di agire sempre e solo su un parametro alla volta e di segnare meticolosamente ogni variazione che effettuate per poter, in caso di errore di valutazione, tornare allo step precedente. Per l'utilizzo amatoriale, senza smanettate, optate per una regolazione tendente al morbido che esalterà una guida pulita.
Comunque vediamo di mettere in luce alcuni casi tipici di anomilia di funzionamento delle nostre sospensioni:
Aumentare lo STATIC SAG quando:
1. Il retroteno saltella
2. Il retrotreno sbandiera
3. L'avantreno è impreciso e non tiene la traiettoria
Aumentare il FRENO IDRAULICO IN COMPRESSIONE quando:
1. Nella fase iniziale della staccata la moto rimbalza
2. Aprendo il gas di colpo il posteriore si schiaccia troppo velocemente
Diminuire il FRENO IDRAULICO IN COMPRESSIONE quando:
1. La moto è troppo "secca" sulle asperità dell'asfalto
2. L'ammortizzatore risponde male alle sollecitazioni è troppo rigido e fà perdere aderenza alla gomma
3. La moto è troppo rigida in curva
Aumentare il FRENO IDRAULICO IN ESTENSIONE quando:
1. Quando si rilasciano i freni la moto si scompone
2. Nelle curve ad alta velocità la moto ondeggia e/o "galleggia"
Diminuire il FRENO IDRAULICO IN ESTENSIONE quando:
1. La forcella è rigida ma arriva a fondo corsa
2. La forcella non copia bene gli avvallamenti del terreno
3. Scarsa aderenza ed instabilità all'uscita delle curve
Comunque ricordate che, con tutta probibilità, arriveremo sempre a una situazione di compromesso, e che non sarà possibile avere una moto perfetta in tutte le situazioni, sta a noi decidere, secondo il vostro stile di guida e le condizioni di fondo che abitualmente percorriamo.
Comportamento in movimento:
A) La forcella arriva a fondo corsa: aumentare il precarico delle molle
B) La forcella fa poca corsa e diventa troppo rigida fino al bloccaggio: diminuire il precarico.
C) L’anteriore serpeggia e c’è troppo carico sul pneumatico: togliere precarico all'ammortizzatore posteriore.
D) Il posteriore sbandiera o saltella: diminuire il precarico dell’ammortizzatore posteriore, attenzione che potrebbe anche essere troppo freno motore o un utilizzo eccessivo del freno posteriore.
E) L'anteriore scivola in staccata: Diminuire la rigidità della forcella (precarico molla) perché non fa una corsa sufficiente o sostituire le molle con altre più morbide
F) Nel momento della staccata la moto rimbalza: Aumentare il freno in estensione della forcella ( per chi ha il freno in compressione è meglio aumentare prima questo parametro e dopo eventualmente l’estensione). Nel caso abbiate un K invece non c'è niente da fare: è il PDS ;D
G) In curva la moto non assorbe le buche (scalcia) e pur essendo rigida arriva a fondo corsa: se il problema è all’anteriore diminuire il freno in estensione della forcella, se al posteriore diminuire il freno in estensione del mono.
H) Si sentono troppo le asperità del percorso: Diminuite il precarico dell'ammortizzatore e/o delle forcelle se questo è già tarato sul morbido diminuite il freno in estensione
I) Le sospensioni vanno a fondo corsa anche se non ci sono serie di buche o avvallamenti continui: Aumentare il precarico delle molle
L) Aprendo il gas di colpo il posteriore si schiaccia troppo velocemente diminuendo la stabilità e allargando la traiettoria: Aumentate il precarico della molla, ma se l’avete sarebbe meglio aumentare il freno in compressione.
M) La moto tende a derapare troppo ed è alta dietro: diminuire il precarico della molla al posteriore o alzare l'anteriore, in special modo se si verifica all'inizio dell'accelerazione
N) L'avantreno è impreciso e non tiene la traiettoria: la forcella arriva al fondo corsa superiore. Diminuire il precarico della molla e/o il freno in estensione della forcella.
O) L'ammortizzatore post non fa una corsa sufficiente, è troppo rigido e perde aderenza: Diminuire il precarico dell'ammortizzatore
P) La moto tende ad allargare la traiettoria: Abbassare l'anteriore o alzare il posteriore o variare entrambi. Oppure diminuire il freno in estensione sull'ammortizzatore posteriore.
Q) Nelle curve ad S la moto è dura da girare, oppure cambia direzione più facilmente ma è ballerina ed instabile: Nel primo caso diminuire il freno in estensione nel secondo aumentarlo
R) La moto è poco stabile o imprecisa in rettilineo non ha un buon equilibrio: Bilanciare l'altezza di guida o accordare il funzionamento delle sospensioni che probabilmente non lavora in sintonia. (avvertenza utile a chi, per esempio, ha sfilato la forca a naso)
S) La moto è troppo rigida: Ridurre il precarico delle forcelle e dell'ammortizzatore
Regolazione statica delle sospensioni:
1. Sollevate la moto in modo che le ruote siano completamente staccate da terra, potete fare prima l'anteriore e poi il posteriore. Prendete la misura riferimento da un punto solidale al telaio ai perni ruota. Per l'anteriore potete prendere la misura dalla piastra di sterzo al perno ruota e per il posteriore da un punto qualsiasi del codino.
2. Rimettete a terra la moto mantenendola perpendicolare e senza applicare nessuna pressione. Rilevate le misure negli stessi punti del punto 1, assetto statico
3. Sottraete le misure rilevate al punto 1 a quelle del punto 2, naturalmente divise fra anteriore e posteriore, effettuate queste misure almeno tre volte e fate la media matematica. Avete ottenuto la misura di abbassamento statico (Static sag) detto anche negativo o neutro. I valori ottenuti devono essere compresi fra quelli riportati nella tabella che normalmente viene inclusa nel manuale di uso e manutenzione della propria moto (o alla peggio nel manuale di officina):
Quei valori che troveremo, normalmente espressi in millimetri, si riferiscono alla possibilità della sospensione di lavorare in estensione rispetto alla posizione statica. Se questo valore è insufficente la ruota anteriore non riuscirà a copiare gli avvallamenti dell'asfalto facendolo "sbacchettare" mentre il posteriore avrà la tendenza a saltellare e "sbandierare".
Fatt questo per la forcella e per il mono, adesso ripetete la misurazione, solo per il posteriore, come al punto 2 , ma questa volta con il pilota in assetto di guida e vestito come se dovesse partire. Detraete il valore del riferimento punto1 da questo e otterrete la misura di abbassamento con pilota (Sag rider) detto anche positivo. Questo valore deve essere compreso fra quelli riportati nella solita tabella:
Per quanto riguarda le misure di abbassamento statico e abbassamento con il pilota ci dovremo mantenere vicini ai valori minimi per l'utilizzo in "action" ed a quelli massimi per un utilizzo stradale. Più il pilota è pesante e più occorre avvicinarsi ai valori minimi di abbassamento statico ed a quelli massimi di abbassamento con pilota.
Se, con un valore minimo di abbassamento statico, non ci riesce di mantenere la misura dell'abbassamento con pilota nei limiti previsti, abbiamo una sospensione con molla troppo morbida, in caso contrario avremo una molla troppo dura.
1. Per effettuare la regolazione del freno in estensione dovete legare la leva del freno in modo che l'anteriore risulti ben frenato, fate lavorare ripetutamente la forcella mandandola giù e su diverse volte poi spingete con decisione e fatela tornare sù senza fare alcuna pressione sul manubrio. La forcella deve estendersi e scendere di qualche millimetro prima di fermarsi. Se scende troppo o scende e risale leggermente la forcella è poco frenata in estensione, mentre se non sale del tutto è troppo frenata. Per moto da enduro è generalmente meglio tenere la forcella meno frenata. Per il posteriore eseguiamo lo stesso procedimento, senza bisogno di tenerlo frenato, e dopo una spinta decisa dobbiamo calcolare un tempo di risalita completa che deve essere compreso fra 1 secondo e 1,5 secondi.
2. Per regolare il freno in compressione, che ha la funzione di variare il tempo di movimento della sospensione, bisogna spingere con forza e sull'anteriore devono rimanere liberi gli ultimi 15-25mm di corsa ed il posteriore non deve andare a "pacco" ovvero a battuta sul tampone.
Come variare le misure di riferimento ed i freni idraulici:
Per aumentare o diminuire le misure ai punti 3 e 4 bisogna variare il precarico delle molle con l'idraulica completamente aperta.
Aumentando il precarico si diminuiscono i valori di Sag e la moto si alza, mentre riducendolo si aumentano e la moto si abbassa per la forcella si usa una chiave di 14, 15 o 17mm mentre per il posteriore ci vuole una chiave a settore, in genere di 75mm.
Per l'idraulica della forcella si usano i registri situati sui tappi in alto per variare il freno in estensione mentre si agirà sui registri in basso, vicino al perno ruota, per variare la compressione.
Di solito, come si diceva, sul libretto di uso e manutenzione ci sono tutti i parametri necessari per una buona regolazione statica delle sospensioni e ricordatevi che la giusta pressione delle gomme è importante per apprezzarne i benefici.
Anche il livello e la viscosità dell'olio hanno la loro importanza, aumentando il livello dell'olio rispetto a quanto prescritto si otterrà un irrigidimento nella parte finale dell'escursione, diminuendolo si avrà un funzionamento più fluido e progressivo , ma se eccessivo si arriverà facilmente a fondo corsa nelle staccate al limite, con seri problemi di controllo del mezzo.
Ricordate di sostituire l'olio della forcella almeno ogni anno.
Regolazione dinamica delle sospensioni:
Per una buona regolazione dinamica delle sospensioni occorre un pò di esperienza e la giusta sensibilità nell'individuare i comportamenti della moto che devono essere variati. Non tutti (almeno, io no...) sono in grado di decifrare i segnali che ci arrivano durante la guida e se siete fra questi limitatevi a tenere la moto un pò più morbida di quanto consigliato dalla casa costruttrice.
Se invece pensate di essere dei buoni "collaudatori" ricordatevi di agire sempre e solo su un parametro alla volta e di segnare meticolosamente ogni variazione che effettuate per poter, in caso di errore di valutazione, tornare allo step precedente. Per l'utilizzo amatoriale, senza smanettate, optate per una regolazione tendente al morbido che esalterà una guida pulita.
Comunque vediamo di mettere in luce alcuni casi tipici di anomilia di funzionamento delle nostre sospensioni:
Aumentare lo STATIC SAG quando:
1. Il retroteno saltella
2. Il retrotreno sbandiera
3. L'avantreno è impreciso e non tiene la traiettoria
Aumentare il FRENO IDRAULICO IN COMPRESSIONE quando:
1. Nella fase iniziale della staccata la moto rimbalza
2. Aprendo il gas di colpo il posteriore si schiaccia troppo velocemente
Diminuire il FRENO IDRAULICO IN COMPRESSIONE quando:
1. La moto è troppo "secca" sulle asperità dell'asfalto
2. L'ammortizzatore risponde male alle sollecitazioni è troppo rigido e fà perdere aderenza alla gomma
3. La moto è troppo rigida in curva
Aumentare il FRENO IDRAULICO IN ESTENSIONE quando:
1. Quando si rilasciano i freni la moto si scompone
2. Nelle curve ad alta velocità la moto ondeggia e/o "galleggia"
Diminuire il FRENO IDRAULICO IN ESTENSIONE quando:
1. La forcella è rigida ma arriva a fondo corsa
2. La forcella non copia bene gli avvallamenti del terreno
3. Scarsa aderenza ed instabilità all'uscita delle curve
Comunque ricordate che, con tutta probibilità, arriveremo sempre a una situazione di compromesso, e che non sarà possibile avere una moto perfetta in tutte le situazioni, sta a noi decidere, secondo il vostro stile di guida e le condizioni di fondo che abitualmente percorriamo.
Comportamento in movimento:
A) La forcella arriva a fondo corsa: aumentare il precarico delle molle
B) La forcella fa poca corsa e diventa troppo rigida fino al bloccaggio: diminuire il precarico.
C) L’anteriore serpeggia e c’è troppo carico sul pneumatico: togliere precarico all'ammortizzatore posteriore.
D) Il posteriore sbandiera o saltella: diminuire il precarico dell’ammortizzatore posteriore, attenzione che potrebbe anche essere troppo freno motore o un utilizzo eccessivo del freno posteriore.
E) L'anteriore scivola in staccata: Diminuire la rigidità della forcella (precarico molla) perché non fa una corsa sufficiente o sostituire le molle con altre più morbide
F) Nel momento della staccata la moto rimbalza: Aumentare il freno in estensione della forcella ( per chi ha il freno in compressione è meglio aumentare prima questo parametro e dopo eventualmente l’estensione). Nel caso abbiate un K invece non c'è niente da fare: è il PDS ;D
G) In curva la moto non assorbe le buche (scalcia) e pur essendo rigida arriva a fondo corsa: se il problema è all’anteriore diminuire il freno in estensione della forcella, se al posteriore diminuire il freno in estensione del mono.
H) Si sentono troppo le asperità del percorso: Diminuite il precarico dell'ammortizzatore e/o delle forcelle se questo è già tarato sul morbido diminuite il freno in estensione
I) Le sospensioni vanno a fondo corsa anche se non ci sono serie di buche o avvallamenti continui: Aumentare il precarico delle molle
L) Aprendo il gas di colpo il posteriore si schiaccia troppo velocemente diminuendo la stabilità e allargando la traiettoria: Aumentate il precarico della molla, ma se l’avete sarebbe meglio aumentare il freno in compressione.
M) La moto tende a derapare troppo ed è alta dietro: diminuire il precarico della molla al posteriore o alzare l'anteriore, in special modo se si verifica all'inizio dell'accelerazione
N) L'avantreno è impreciso e non tiene la traiettoria: la forcella arriva al fondo corsa superiore. Diminuire il precarico della molla e/o il freno in estensione della forcella.
O) L'ammortizzatore post non fa una corsa sufficiente, è troppo rigido e perde aderenza: Diminuire il precarico dell'ammortizzatore
P) La moto tende ad allargare la traiettoria: Abbassare l'anteriore o alzare il posteriore o variare entrambi. Oppure diminuire il freno in estensione sull'ammortizzatore posteriore.
Q) Nelle curve ad S la moto è dura da girare, oppure cambia direzione più facilmente ma è ballerina ed instabile: Nel primo caso diminuire il freno in estensione nel secondo aumentarlo
R) La moto è poco stabile o imprecisa in rettilineo non ha un buon equilibrio: Bilanciare l'altezza di guida o accordare il funzionamento delle sospensioni che probabilmente non lavora in sintonia. (avvertenza utile a chi, per esempio, ha sfilato la forca a naso)
S) La moto è troppo rigida: Ridurre il precarico delle forcelle e dell'ammortizzatore