Comparativa poco seria ed assolutamente senza cognizione di causa tra due cose strane, scritta di getto (poi rileggerò che caxxate ho scritto) che ho voluto e che ho portate a casa nel passato recente.
Situazione personale: identica per entrambe. Ossia bolso, scassato, decrepito, mediocre un tempo ed ora assoltamente incapace, tanto per offrirvi un metro di attendibilità delle mie impressioni.
L'Aprilia la scelsi perchè era bella, originale e veniva via a poco. Pensavo di farci sterratoni a fuoco e di uscirci spesso. In realtà è successo che ci sono uscito pochissimo (100 ore in due anni) per fare degli sterratoni a fuocherello e qualche indesiderata mula su cui il connubio rudere-mezzo mostrava tutti i limiti possibili, immaginabili e perfino sognabili tra i fumi di acido lisergico.
La RXV si rifornisce di benzina, si preme un bottoncino e si va. Per far partire la Beta occorre fare un salto nel tempo, ma all'indietro: aprire il rubinetto, aspettare che si riempia la vaschetta, saltarle in groppa, stantuffare la pedivella fino a sentire sotto al piede la pisizione ideale del manovellismo e poi scalciare. Non dopo aver tirato il pomello dello starter (che detto tra noi se becco quello che l'ha posizionato in quel modo lo sodomizzo con un saguaro).
La RXV è fatta, se si è come me, per ampi spazi, dove superati i 50 all'ora diventa stabile di ciclistica si gode il tiro dei pistoncini che aumenta, e poi aumenta, e aumenta ancora e insomma smetti di buttar dentro marce e cerchi un posto appartato per cambiarti i boxer. Allunga senza fine, ti fa sgranare gli occhi e ti chiede concentrazione massima, perchè tutto quel che farai, se vuoi farlo, dovrai compierlo a velocità superiori al desiderabile. Pena: diventa antipatica, chiede coppia e, se non gliene dai, va a prendersela, per cercare di schiaffarti contro un albero, un terrapieno o semplicemente sul greto di un torrente. L'unica rimane quella di ruotare la manetta di un centimetro al massimo, e lasciarla così: lei fa tutto controvoglia, ma lo fa per benino.
La Betoniera: anche lei l'ho presa per spazi di respiro, anche lei a bassa velocità è alquanto instabile e migliora nettamente quando si inizia a percorrere la schiena di coppia. E lì c'è progressione, si sente il bel tiro. Ma sempre aspettando che arrivi la fucilata, il calcio nel cu+o. Magnate tranquilli, direbbe il Valchi: non arriva.
La senti che tira, e anche forte, ma ti pare che manchi qualcosa, se il pensiero va alla Bastarda. Non ti spara 50cc di adrenalina dritta nella corteccia cerebrale. Dopo un po' ti piace, perchè capisci che è più governabile, e che forse è per via del carburatore, sicuramente è perchè ha un cilindro solo, perchè ha 20 cavalli in meno, e poi una volta imparato come funziona l'abbinamento manetta/reazione si sta più tranquilli. Per ora mi sembra, solo, che sia meno disposta a perdonare errori grossolani di postura, quando le dai er gasse sbacchetta sul dritto e in percorrenza sembra meno piantata dell'avantreno Aprilia, ma devo dire che non ho ancora sistemato la forca e che il mono ha una taratura da Superbike e la manterrà fino a quando non scenderò in garage con il buzzo giusto, sempre che non decida di farmi un regalo e sistemarsi da sola nottetempo, ma per quanto sia un ottimista non ci credo molto.
Scarico: quando apri con la RXV si apre il Mar Rosso, pare che arrivi Odino col carro a sterminare i peccatori. La Beta fa un lungo, impudico scorreggione tipo esiti da "costesine in tecia (
http://treviso24.tv/treviso-a-tavola/costine-salsicce-in-tecia-coe-verze-sofegae.html) con contorno di fasoi sofegai" (
http://www.storiadeisapori.it/fasoi-sofegai/ ) e allora ti senti più approvato socialmente, ma un po' meno crossista dei tempi che furono.
Insomma parrebbe che la RR esca perdente dal confronto. Non è così. Sarebbe inguisto. Per quel poco che l'ho provata ho iniziato a capire che potrò fare con meno patemi quel che avrei voluto fare con la RXV. Vedremo strada facendo se l'impressione rimarrù tale o se mi si aprirà la porta della consapevolezza e del "daje su che è finita la pacchia".