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« il: 09 Aprile 2016, 10:06:46 »
(spunto datomi da Dade Giorgi)
In moto su asfalto. Dal 1985 in poi, quasi tutti i motociclisti sono nati lì. Ed hanno portato su due ruote tutte le caratteristiche della X Generation. E rivaluti la bellezza di andare in moto da solo.
-C'é quello che fa i 250 sul dritto e ti perde
-Quello che fa manovra per fare i tornanti e lo perdi tu
-Quello che sente minacciato il suo ruolo di maschio alpha e devein tutti i modi essere primo ad arrivare in cima
-Quello che sigaretta fotina e caffé ogni 5km
-Quello che quando fai 2 curve forte e lo saluti, in cima al passo ti cazzia come fossi un assassino
-Quello che ti ronza intorno come un calabrone e sta sempre attaccato al culo nel punto morto dello specchietto.
- Quello che a ogni sosta toglie il casco solo per dirti quanto ha piegato
-Quello che quando parti dopo una pausa, dopo un paio di km ti rendi conto che non c'é. Anzi, che non é neanche partito. Abbottonarsi il giubbotto e il check della centralina puó richiedergli un ora
- Quello che fa l'elastico, e un momento ti impiccia e il momento dopo parte a cannone e non sai dve sia andato
- Quello che sta dietro per tutto il tempo e poi a 400 metri dalla biforcazione ti passa a bomba e sbaglia strada
-E poi quelli in perenne ritardo, queli che arrivano senza benzina, che rovistano negli armadi attaccati alla moto ogni volta che ci si ferma, quelli che ti schiavizzano coi loro GPS, quelli che "no, andiamo per di qua".
Da solo tieni il tuo ritmo, vai dove vuoi, ti fermi se e quando vuoi. Però.
Però a un certo punto ti va stretto andare a bruciare benzina e olio in modo fine a se stesso. Senza cercare niente, senza andare da nessuna parte, tornare a casa e non aver visto nulla, portato con te nulla.
Se non c'è quella fiamma che ti fionda dentro gli stivali ed il giubbotto al mattino, è meglio che stai a casa. Beato chi ce l'ha ancora.
Perché non si rende conto della condizione assurda dell'asfalto, della follia che sciamaa 30 centimetri dal tuo manubrio e dal tuo ginocchio. Perché accetta sia chi non ti vede uscendo dalla laterale sia chi ti ignora impegnando la rotonda. Perchè considera fatalità il fatto che si svolti a sinistra senza averti minimamente considerato.
Io la moto da strada non ce l'ho più. Ma il disagio è dovuto solo a due cose: l'averlo dovuto fare per forza e non per scalta, e il dover accettare che mentalmente si è passati a un altro livello di adattamento che esclude la moto in quanto oggetto ludico.
Ma quando lo capisci torni sereno comunque. Non l'avresti fatto lo stesso, ma sarebbe stato come portare delle scarpe strette, come alzarsi al mattino per fare un lavoro che non ti gratifica. Ed in fondo è meglio così piuttosto che buttare tutte le frustrazioni del mondo in una rotazione del gas.