Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Topics - alex

106
Racconti & aneddoti / La rotonda
« il: 24 Novembre 2016, 18:18:23 »
Qualcuno la chiama roundabout. ma lei è la rotonda, una invenzione recente che ha l'intento di sconguirare gli incroci a raso, e per rassucirarci sulla sua efficacia sbrilluccica di minuscoli frammenti di vetro per tutta la sua superficie. ma tant'è, è lì e lì rimane, ormai.
Esistono cose difficili al mondo, è vero.
Rendersi conto di vivere nello stesso pianeta di Gigi D'Alessio. Pensare che la più celebrata storia d'amore al mondo è tra due perfetti cretini. Capire le donne.
Poi ci sono cose impossibili, come capire le donne.
E le rotonde.
Stamattina ho preso la 990 e con ancora due tacche di temperatura, tranquillissimo, in questo preciso istante sono in una rotonda.
Nel senso che sono già entrato nella rotonda, non è che a qualcuno potrebbe venire da commentare "ohibò, guarda che situazione equivocabile, quell'aitante signore pelato con la postura di uno stitico su un cesso da campo forse STA PER impegnare la rotonda".
No.
Sono dentro una rotonda.
Non grande ma nemmeno piccola, una curvy, insomma. Le migliori. Bastarde e inequivocaboli, un buco nero in cui, quando sei su una moto, vieni fiondato giocoforza a giocarti il destino ai dadi. Questa poi + anche in contropendenza. Alleluia.
Una di quelle che non puoi stare a destra o sinistra, puoi starci solo in mezzo. Economie e urbanizzazione selvaggia devono trovare sempre una intesa. E io ora ci sto in mezzo.
Mezzo, però, è concetto che la mente non considera: dagli ottimisti ed i pessimisti, passando per i linotipisti, Fois ed il suo tempo, terre che hanno visto battaglie, luoghi marini con camini fumanti e posizionamenti gentici di piccole stelle senza cielo.
Sono in mezzo ma devo scartare a destra perchè un tizio con una minchia di 500L ha deciso di superarmi. La manovra non è agevole ma la compio maledicendo ogni divinità inventata sulla terra. Poi, improvvisamente, non posso nemmeno più farlo perchè, a destra, in sorpasso anche lui e SEMPRE NELLA ROTONDA, c'è un altro cavolo di motociclista vestito da diavolo con fiamme intorno al teschio, giubbotto nero di pelle e catene e fiamme infernali e soprattutto tanta, tanta calma.
Mi ritrovo a non poter andare a destra, non poter tornare a sinistra e sono, tante delle volte fosse sfuggito il particolare, IN UNA ROTONDA, quindi, anche il tirare dritto non è compatibile con la mie imbarazzanti aspettative pensionistiche.
Nel dubbio, allunga una sberla. Così si dice. Io, nel dubbio, raddrizzo e freno.
Il tipo a sinistra con la macchina finta passa e sfreccia via, il motociclista accelera e sfreccia via anch'esso, entrambi con l'eco delle mie maledizioni. Faccio addirittura in tempo ad alzare un dito nell'universale segno di amicizia e fratellanza.
Esco dalla rotonda e decido che, da domani, magari passo per Belluno ma trovo una strada arotondica. O che prenderò la macchina.
Faccio venti metri e trovo il motociclista a lato strada e, nel caso avesse avuto da fare mentre io mi vedevo la vita passare davanti, ripeto il gesto anglosassone che tanto ci piace aver fatto nostro, in modo che possa capire bene il messaggio che volevo veicolare.
Qui succede una cosa inaudita.
Mette una mano sul cuore ed alza l'altra abbassando la testa per chiedere scusa.
Oddio, c'è gente che ammette di aver sbagliato.
Pensavo fossero estinti come i dadaisti, invece, eccotene uno. Accosto poco più avanti. Metto il cavalletto. Scendo.
Alza la testa e fa la faccia attenta. Per chiarire subito le intenzioni, avanzo con la mano tesa in avanti, qualcuno con le palle per chiedere scusa va ringraziato. La mano viene presa e stretta sorridendo.
"Scusa, non avrei dovuto sorpassarti a destra"
"Tranquillo, non ci siamo fatti male uscendo da una situazione del menga e nessuno dei due ha un cric in mano"
"Nel reciproco rispetto di madri e sorelle, poi"
"Possiamo anche gridare al miracolo"
"O prendercela con quello della 500L"
"Sto fiol de na vaca"
"Bueo smarso"
"Interista e recion insieme"
"Oddio tutta sta sfiga? Che sia possibile?"
"Hai visto che macchina guida? Uno così può tutto"
Dalle porte del cielo ad un caffè nel giro di un vaffanculo e mezzo.
Mica male come inizio di giornata.

107
Motore / NGK
« il: 24 Novembre 2016, 16:10:55 »
popolo, scusatemi se  :ple:  ma io devo rifarmi una base da zero, anzi da sotto zero visto che quanto so sui 2T risale alle guerre di indipendenza  :mm:

Da libretto U&M il motore GG dovrebbe montare la MGK BR8EG.
Quando ho tolto la candela per controllare il suo stato, ho visto che la mia monta una 9EG.

Da qui le mie domande:
1- non è un po' troppo caldina, la 9?
2- la ES dovrebbe garantire miglior accensione avendo un elettrodo più sottile, a fronte di maggior usura e precoce dipartita per lo stesso motivo, surriscaldando più rapidamente. Ha senso?
3- quella più indicata per un uso rozzo e una carburazione per il momento leggermente perfettibile dovrebbe essere la B8ES. Confermate?
4- per una carburazione più grassa rispetto a quella ottimale, che vorrei comunque tenere fino a quando aumenta il livello di confidenza, sarebbe preferibile una BR7, magari anche ES, ossia con elettrodo più standard. O è una esagerazione?

fermo restando che la base di un buon funzionamento della candela è e resta comunque la carburazione, il tempo ha cambiato qualcuno di questi parametri base, ammesso e non concesso che siano corretti?

108
KTM / Partire col calcio anche in FR 250
« il: 23 Novembre 2016, 16:06:50 »
Da segnalazione di teo91, la possibilità di dotare la Freeride a 2T dell'avviamento a pedale tramite un kit.
E' singolare che tale kit non sia previsto, di serie, dalla casa madre che fornisce unicamente lìavviamento elettrico che, a quanto pare, funziona spesso male.

Non sono riuscito a capire chi sia il produttore, per questo confido nell'intervento di teo, visto che le foto gliele ho postate  :098:

Da quelle foto io non ho capito un granché.  :SAD:
Solo mi pare che l'alberino sia decisamente a sbalzo per mermettere di evitare l'interferenza con la pedana, ma magari è una mia fisima.

Il KIT


La prolunga dell'alberino


Non chiedetemi il perché, non saprei rispondere


Risultato finale visto di lato


Risultato finale visto dall'alto


Risultato finale vista posteriore



109
Ciclistica / FLITE. A marzo 2017 da GoldenTyre
« il: 23 Novembre 2016, 15:52:49 »
http://www.goldentyreworld.com/project/flite-tubeless-system-fts/

Da quel che ho capito, praticamente è una mezza camera d'aria incollata al copertone, che permetterebbe di evitare la camera d'aria intera. Se non si scolla con torsioni o surriscaldamenti, potrebbe essere un sistema per alleggerire di quel chilo le ruote, facilitando il montaggio e permettendo -solo forse- anche l'eliminazione del parastrappi.
Però viste le pressioni menzionate non sostituisce le mousse. Ma a scapito di 1/3 di psi si dovrebbe avere una combinazione decisamente più economica, spero, visto che il buon senso direbbe che al massimo il tutto dovrebbe costare quanto copertone+camera tradizionali, altrimenti fangùl.
Per la verità, qualcosa di simile si usa da un po' sulle MTB e quindi la tecnologia dovrebbe almeno essere vagamente collaudata.

110
Drive in / Furgoni, megavan, supercarrelli
« il: 20 Novembre 2016, 15:45:07 »

111
Accessori e attrezzature / Poletti supera il gap?
« il: 20 Novembre 2016, 10:19:37 »
TPS - Tube Pressure System



Dalla pagina di Marco Poletti:
Il T.P.S. è un dispositivo semplice e geniale che cerca di andare oltre all’inevitabile compromesso di una forcella da fuoristrada che deve essere morbida per assorbire le irregolarità del fondo ma nel contempo deve "sostenere" nell’atterraggio dai salti o nelle buche più profonde. Mentre il lavoro del monoammortizzatore è facilitato dai leveraggi progressivi, la forcella deve ricercare la progressione nei componenti interni e nei sistemi di controllo dell’idraulica. Se le cose fossero così semplici basterebbe una accurata taratura per risolvere la questione, invece la progressione va ricercata non solo in base all’escursione, ma anche e soprattutto tenendo conto della velocità di affondamento. In particolare, quando si atterra da un salto la velocità di compressione è elevatissima, così come l’escursione a cui è sottoposta la forcella, e in questo caso la forcella deve essere assolutamente sostenuta da una maggiore compressione idraulica che freni il più possibile la corsa improvvisa verso il finecorsa. Nel contempo, nel caso di una staccata con fondo irregolare, la forcella deve si contenere l’affondamento per non arrivare al fondo corsa ma deve continuare ad assorbire le buche che altrimenti verrebbero trasmesse sulle braccia del pilota .
Questo è appunto uno scenario che mette in crisi proprio la forcella e il suo pilota ma soprattutto chi deve cercare una taratura e delle regolazioni che riescano in qualche modo a soddisfare le due esigenze opposte, da qui l’ovvio compromesso tra durezza e confort .
E’ proprio su questo fronte che Poletti da anni sta concentrando i suoi sforzi . Il risultato di questi sforzi è proprio il TPS.
Il dispositivo TPS è un tubo realizzato in alluminio e/o in materiale plastico con una conicità e un diametro interni opportunamente calibrati , e da una valvola che va ad aprire dei fori di passaggio nella fase di ritorno . Questa valvola è un componente decisamente importante. Nella fase prototipale Marco Poletti ha fatto moltissime prove per trovare il giusto compromesso tra posizione e dimensione dei fori, tra lunghezza , diametro e conicità del tubo testandone di volta in volta il comportamento in condizioni limite grazie a piloti di esperienza mondiale e alla disponibilita' della sala prove della Paioli Meccanica .
Guardando i grafici saltano subito all’occhio le caratteristiche del dispositivo. Confrontando i grafici di una sospensione con TPS con una sprovvista alle basse velocità non ci sono in pratica differenze, quindi il dispositivo non entra in gioco almeno fino a movimenti nell’ordine dei 500 mm/sec. Dopo questa soglia il suo intervento cresce progressivamente fino a modificare completamente la fase di compressione a velocità superiori di affondamento ma solo nel secondo tratto di escursione. La forcella risulta decisamente più progressiva rispetto alla forcella senza TPS nella parte centrale-finale dell’escursione, quindi proprio nel caso di un atterraggio da un salto in cui c’è una elevata velocità di affondamento abbinata ad una escursione molto ampia o in una staccata violenta con buche fonde , trasmettendo al pilota maggior feeling e sicurezza di guida .

Possiamo ottenere una forcella dura che lavora "sulle braccia" come una morbida oppure una forcella morbida ma sempre progressiva!

Un passo avanti nella tecnica delle forcelle firmato Poletti.

Andrebbe provato. Con un pizzico di scetticismo su ogni effetto miracoloso.

112
Filmati e foto / Il distruttore di speranze
« il: 19 Novembre 2016, 18:03:49 »
Sapendo che questo pippolino qua l'anno prossimo approderà alla MX1, intimamente speravo almeno due cose: che avrebbe finalmente dosato il gas come doveroso e che quindi non avrei più sentito quel fastidioso limitatore.
https://www.youtube.com/watch?v=XTi0IOaWyrk

Ebbene, nei giri di presa di confidenza col mezzo me le ha distrutte entrambe. Charo, a quel livello tutti vanno in quel modo, ma JH84 scende in pista con un unico obiettivo: dare almeno 20 secondi a tutti gli altri.

113
Filmati e foto / I segreti svelati
« il: 19 Novembre 2016, 17:44:41 »
Come se Houdini indisse una conferenza stampa per rivelare i suoi trucchi, come se Del Piero andasse dal portiere a dirgli come, quando e dove calcerà.   :57:

https://www.facebook.com/Husqvarna.Motorcycles.International/videos/1455221584495549/

Jarvis spiega al crucchetto come fare per essere il re dell'estremo. Adesso ci basta salire in moto ed eseguire le istruzioni, come montare un comodino dell'Ikea.  :V:  L'estremo è alla nostra portata  sm443

Però già mi sono incazzato all'inizio quando Rauchenecker dice "tutti possono imparare i suoi trucchi" e Jarvis rincara con "se hai la voglia di mogliorarti, può farlo chiunque".  :tris:

Intanto ho scoperto che sono "My Jarvis Level: penna nella pozzanghera"  sm444

114
Drive in / Supersaldi
« il: 18 Novembre 2016, 18:50:02 »
In offertissima, un berretto da baseball. Nessun problema di disponibilità. Rarissimo per collezionisti veri, mai messo in commercio.



115
Accessori e attrezzature / Piega manubrio
« il: 17 Novembre 2016, 18:32:55 »
Da uno scambio di opinioni con Teo91, è di nuovo emersa la varietà di preferenze in relazione ai manubri per le moto da enduro.
Io ad esempio ho trascinato per anni lo stesso immenso manubrio Husqvarna, e successivamante un Tommaselli piega Barozzi, di moto in moto, fino alla Bastarda. Il  successivo Reikon di serie della Beta non mi ha mai soddisfatto, per quanto non sia certo uno in grado di apprezzare la differenza tra un manubrio ed un altro.
Ora la fantic monta un Tommy che mi ricorda molto il Barozzi (senza il traversino) e per curvatura e piegatura lo trovo ben centrato sulle mie esigenze per posizione di guida, postura, posizione dei gomiti eccetera, almeno fino a una verifica su tratte più impegnative di quelle percorse fino ad ora con la zanzarina. Per un motivo o per un altro, continuo a trovarmi molto meglio con le pieghe cross, insomma, bend e sweep accentuati e non troppo alti. E so per certo che non monterò mai più dei riser, perchè tolgono tanta ma tanta sensibilità e reattività nei cambi di direzione.
Voi trascurate amenamente il fattore "tipo di manubrio" e andate sereni con quel che c'è tanto uno vale l'altro o avete anche voi qualche preferenza nata da un miglior confort in sella?

116
GasGas / MOVED: TXT Contact 250
« il: 15 Novembre 2016, 13:20:16 »
Questa discussione è stata spostata in GasGas.

http://motoalpinismo.it/smf/index.php?topic=14519.0

117
Filmati e foto / Meno male che nun c'ho na lira.
« il: 12 Novembre 2016, 18:22:05 »
https://www.leboncoin.fr/vi/1048295900.htm

Il prezzo cominicato è di 4000 €

118
Moto GP/SBK ecc. / La lettera di Lorenzo
« il: 12 Novembre 2016, 11:22:21 »
Quella ufficialmente scritta a yamaha prima dell'ultima gara col team di Iwata l'avete letta praticamente tutti, è un atto dovuto e corretto che normalmente (ma non sempre9 viene fatto.
Ma quella che avrebbe davvero voluto scrivere, potrebbe somigliare a questa?

Cara Yamaha, sei un’ingrata. Sei davvero una grandissima ingrata.

La prima volta che sono salito su una MotoGP è stato nel 2007, e sul serbatoio c’era il Diapason. Sono passati tanti anni, tanti gran premi. Test, eventi stampa, interviste. Tutte quelle coppe vinte assieme e tutte le volte in cui sembrava che le nostre strade non dovessero separarsi mai. In sella alle moto che mi hai affidato ho rischiato la vita tante volte, mi sono fatto male nel corpo e nell’anima. Ad un certo punto ho anche avuto paura di morirci, su quella splendida fiera che pretendeva del “lei” mentre io mi ostinavo a lanciarmi in eccessive e premature licenze.

Mi hai messo nel box con la leggenda vivente della MotoGP, un ragazzo di Tavullia terribilmente veloce e cattivo in sella. Nel nostro primo anno assieme mi sarebbe piaciuto avere qualche consiglio, e invece mi sono ritrovato un muro nel box. Era chiaro che la prima donna per te fosse la moto con il 46 sul cupolino, ed io ho ingoiato il rospo. Era giusto così, io dovevo farmi strada in quel mondo duro che è la classe regina. Ed ho subito avuto ambizioni da Re.

Ci ho messo un paio di anni per arrivare al top, e nel 2010 ce l’ho fatta. Ovviamente i denigratori hanno iniziato a dire che avevo vinto solo per l’infortunio di Valentino, che non era la stessa cosa. Bla bla e ancora bla. Ed io ho incassato, ho tenuto duro e sono andato avanti. Quando Vale ha deciso di andare in Ducati, io ero felice. Non perchè dall’altra parte del box se ne stava andando il più duro dei miei rivali, ma perchè sentivo che tu, la Yamaha, avevi scelto me. Dovevo essere l’erede, il predestinato a continuare una scia di successi. Ed io ho recitato la mia parte.

Ho vinto di nuovo nel 2012, e quando mi hai chiesto cosa pensavo del ritorno di Valentino in squadra ho accettato senza problemi. Ero campione del mondo in carica, forse avrei potuto anche storcere il naso. Invece ho accolto anche io Rossi in squadra, ho pensato a lavorare ancora meglio, a dare il massimo. Mi sono fatto male nel 2013, altrimenti forse avrei vinto di nuovo. E poi è stato il momento della stagione 2015. Sono diventato campione del mondo, ma tra di noi le cose non hanno più funzionato.

Da pilota, mi hanno insegnato che la cosa più importante è vincere. Per guadagnarsi il rispetto degli avversari, della propria squadra e l’affetto dei tifosi. Ma io ho passato un’esperienza diversa. Ho vinto, e mi sono sentito tradito. Forse ho sbagliato a dire la mia sulla storiaccia di Sepang, ma non mi era andata giù ed ho un carattere piuttosto focoso. Tutti parlavano, tutti accusavano. Volevo anche io dire la mia, sentivo che era la cosa giusta da fare.

Ma tu l’hai presa male, ti sei addirittura dissociata dalle mie parole. Che io sappia, i panni sporchi si lavano in famiglia, e non a mezzo comunicato stampa. Tra me e Valentino non c’era alcun avversario, il titolo era una questione privata in Yamaha. E tu hai palesemente scelto Valentino. Io ho pensato solo a dare del gas, ed ho vinto a Valencia. Hanno persino accusato Marquez di non avermi attaccato, dimenticandosi che avrebbe dovuto attaccare me, che non sono propriamente un “fermo” quando decido di stare a gas spalancato. Ed a Valencia il gas lo tenevo davvero a martello. Anzi, a “Martillo”.

Quando ho vinto, mi è sembrato di vedere facce scure nel box, quasi come se dispiacesse a qualcuno. Ma ero nel box Yamaha. Avevo vinto per e con una Yamaha. E mi sono sentito perso, confuso. Sentivo di aver fatto il mio lavoro, di averlo fatto alla grande. E voi nel box sembravate felici come il comitato elettorale di Hilary Clinton.

A quel punto ho capito, ho capito davvero tutto. Nel vostro cuore non c’era spazio per il 99 e per il 46. Ed io per sentirmi bene ho bisogno di questo. Ho bisogno di sentire che la gente attorno a me crede in me, che lavora per me e con me. Ho sentito che questo non sarebbe stato più possibile, ed ho deciso di andarmene. Mi ha chiamato Gigi, che già mi faceva la corte da un pò. Tante telefonate, tante parole e soprattutto la sensazione di aver trovato una nuova casa per il 99.

La mia moto sarà rossa, ed all’inizio sarà dura. Sono abituato ad entrare nel box e trovare una moto blue ad aspettarmi. Dovrò farci l’abitudine. Ho provato a chiedere ai ragazzi della squadra di venire con me, ma loro hanno preferito restare in Yamaha. Li capisco, so quanto si sta bene in Yamaha.

In questa stagione ho cercato di dare il massimo, e sono certo che mi hai sempre dato una moto perfetta. Ma non sono riuscito a sfruttarla sempre, non sono riuscito a difendere questo titolo di campione. Nonostante tutto, ho sempre cercato di vincere, di essere al top per l’ultima stagione con te. E tu mi hai tradito, mi hai decisamente tradito.

Mi hai concesso il test di Valencia e ti ho chiesto di poter provare a Jerez con la Ducati, assieme alla squadra. E tu me l’hai impedito. Poi ti sei tolta anche il sassolino dalla scarpa, intimandomi a non fare dichiarazioni sulla Ducati dopo il test di Valencia. Questo è stato il tuo ringraziamento per tre titoli mondiali vinti assieme? Questo è stato il tuo ringraziamento per aver portato tanti successi ad Iwata? Ho letto che Lin Jarvis ha dichiarato che la MotoGP è uno sport, ma anche un business. Lo capisco, lo so bene. Non corro certo gratis, ma non corro solo per soldi.

Poi ho capito, ho capito che la verità è molto più sottile. Forse hai paura? Hai paura di me su quella moto rossa, hai paura di quello che potremo fare assieme. Ed hai subito iniziato a farci la guerra, a crearci problemi per rallentarci. Forse la tua non è mancanza di rispetto. Può darsi che il tuo atteggiamento sia la miglior forma di rispetto per chi sta per diventare un tuo avversario. La verità dove sta allora? Sei un’ingrata oppure hai semplicemente paura di me e della Ducati?

Io mi sono fatto un’idea. Secondo me se un’ingrata spaventata. E fai bene ad aver paura, perchè da martedì farò di tutto per batterti. E sai bene di cosa sono capace quando salgo in moto.

Sarò il vostro incubo peggiore, potete scommetterci.

Senza affetto, Jorge Lorenzo.

fonte: http://motori.sportreview.it/lettera-lorenzo-yamaha-quella-vera/  Marco Caregnato

119
Drive in / Ma porca di una miseria!
« il: 11 Novembre 2016, 20:46:14 »
Con sta storia dei biglietti online e dei codici QR ho fatto un casino.
Velevo vedere delle moto e un po' di gnocca, e invece sono finito in mezzo a padiglioni che puzzavano di tavernello





Era EICMA, mannaggia, non EIMA!  sm470

120
Stradali / Particolari
« il: 09 Novembre 2016, 11:53:27 »
Per la serie "Honda é Honda":

Sul prodotto di punta CBR 1000 RR SP ABS. 18500 euro.



Tubo freno in gomma, quanto avranno risparmiato, 3 euro? 5?