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Topics - alex

1906
Comunicazioni / Ricambi Aprilia
« il: 07 Dicembre 2010, 21:03:35 »
Vivo in provincia di Treviso. Noale è praticamente al confine, poco dopo il capoluogo Treviso. Se sputo forte ci arrivo, con un po' di fortuna e il vento a favore.
Il magazzino ricambi dov'è?

a Pontedera!  smban

Avrà la sua logica, ma insomma...  sm409

1907
Ciclistica / Come abbassare la moto
« il: 06 Dicembre 2010, 16:36:33 »
- Visto che a quanto pare non c'è verso di fare altrimenti,
- nella speranza che dopo aver provato tutte le vie i "soliti noti" si rendano conto che

continuano a cascare e quindi non è colpa della moto alta  :P
Proviamo a metterci comunque nei panni di chi su una enduro ci sta da dio ma ... fa fatica a poggiare i piedi (ma perchè diciamo sempre "i piedi" se ne basta uno solo?) con l'ausilio della wiki del forum drz-italia.com (che ringrazio)

Problema comune, specialmente in fuoristrada:
“siccome mi sono stufato di continuare a cadere da fermo come un cretino perchè non tocco per terra, ho deciso di far abbassare la moto…” vabbé

Esistono varie tecniche per abbassare l'altezza da terra della sella, vediamo le principali.

Scavare la sella

In pratica si toglie un po' di spugna dalla sella. La ciclistica della moto rimane invariata anche se la posizione di guida nel risente parecchio. Viene alterato il triangolo sella-manubrio-pedane. La soluzione è irreversibile.

Diminuire il precarico del moto

Prendiamo in considerazione la sospensione posteriore. Una delle possibili regolazioni è il precarico. In pratica c'è una ghiera che consente di regolare la compressione della molla a riposo. Ora, avvitando questa ghiera, la molla sarà più compressa, svitando, si ottiene l'effetto contrario. A questo punto bisogna chiarire un dubbio frequente:

  il precarico non modifica la costante elastica della molla
(vedetevi la legge di Hooke si Wikipedia che fate prima).

Questo significa che se servono 10Kg per comprimere totalmente una molla, servono 10Kg per qualsiasi valore di precarico. OK?
Diminuendo il precarico, la ghierà risulterà più vicina all'attacco superiore del mono, la molla sarà meno compressa e una volta saliti in sella, il risultato finale sarà un abbassamento maggiore della moto.
Questo ovviamente modifica la ciclistica della moto. In particolare avremo un retrotreno più caricato e quindi maggiore trazione a discapito della maneggevolezza. Possiamo rimediare in quelche modo andando ad infilare di più la forca nelle piastre.

Modificare i leveraggi

Sembra che la strada migliore sia questa. In pratica andiamo a modificare le lunghezza della biellette dei leveraggi. Allungando le biellette (ma anche gli uniball) la moto si abbassa.

Considerate che 8mm in più sulla bielletta abbassano la moto di 5-6cm… per 4mm l'abbassamento è di 3cm… e 2mm l'abbassano 1,5-2cm.

Piu' si allunga la biella, quindi, e piu' si abbassa la moto da quel punto verso la coda. Ma che altro succede alla moto?
Se proprio vi interessa andate qui:  http://motoalpinismo.it/smf/index.php?topic=430.0

Anche in questo caso è consigliato intervenire sulle sospensioni anteriori, infilandole un po' nelle piastre. Ovverossia:

Infilare la forca

Allentiamo i bulloni delle piastre e infiliamo un po' di più la forcella. Questa modifica se non abbinata ad un intervendo alla sospensione posteriore, altera notevolmente la ciclistica ed il comportamente della moto, tant'è che una persona normale riesce ad avvertire modifiche anche solo di qualche mm.
Quelli bravi che hanno voglia di farsi un quadro completo della situazione, possono consultare lo stesso link postato poco sopra.

1909
Drive in / Tessera Sport
« il: 24 Novembre 2010, 17:14:35 »
Sto facendo valutazioni, ultimamente, che comportano una certa sofferenza interiore  :73:

Considerando che quando sono in moto per un girello fangoso sono anche privo di qualsiasi copertura assicurativa per i miei eventuali danni fisici, e che ogni tanto mi piacerebbe ancora provare a capire come si comporta la mia carcassa (parlo sempre di me, non della moto) in pista, mi sta attraversando la malsana idea che potrei fare la tessera Sport.  smban

Dal momento che ho sempre visto le federazioni motoristiche con lo stesso entusiasmo che mi creerebbe una mangusta incazzata nei boxer, sarebbe una capitolazione morale. Non è che esistono altre formule per poter avere gli stessi vantaggi?
C'è qualcuno che magari ha la tessera UISP, considerando però che poi ci girerei solo in circuiti UISP e non in quelli omologati FMI?
O addirittura esistono alte possibilità, cosa che non credo proprio possibile?

Al costo della tessera potrei fare una estensione della assicurazione infortuni individuale, però poi ciao allenamento (che parola grossa!!) negli impianti.
Ultima cosa, che non si capisce dal sito federale: ma l'assicurazione sarebbe valida solo per eventi accaduti all'interno di detti impianti omologati o nella pratica di qualsiasi attività fuoristrada?

1910
http://www.petizionionline.it/petizione/diamo-in-concessione-le-strade-abbandonate-ai-fuoristradisti/2497

OK, lo so che al 99.9% sono iniziative che lasciano il tempo che trovano, e che nella Repubblica delle Banane i mezzi per farsi sentire davvero sono altri, però se iniziassimo davvero a metter giù numeri ovunque sia possibile...
Costa solo 3 minuti del nostro tempo. L'unica seccatura è che occorre registrarsi per sottoscrivere. Il che in fondo ha la sua logica, ma meglio avvisare...  ;)


http://www.petizionionline.it/petizione/diamo-in-concessione-le-strade-abbandonate-ai-fuoristradisti/2497

1911
Impianto elettrico / GripOne - TC per tutte le 4T. Tutte?
« il: 23 Novembre 2010, 21:09:45 »
Qualcuno ha idea se può essere applicato anche allle tassellate?  sm25

http://www.gripone.com/it/gripone.htm

1912
Ciclistica / KIT Forcella, questo sconosciuto
« il: 23 Novembre 2010, 16:34:50 »
La forcella della nostra moto, qualunque moto essa sia, ha due funzioni fondamentali da assolvere:

1- smorzare le asperità del terreno, assorbendole e neutralizzandole quanto più è possibile, e (importante ma sempre ignorato)

2- assistere la moto nei trasferimenti di carico laterale e antero-posteriore.

A secondo del tipo di specialità cui è destinata una moto, una caratteristica prevale sull'altra, diciamo che partendo da una fuoristrada turistica per finire a una stradale da pista, pian piano si inverte il rapporto di importanza per il primo fattore ancichè l'altro. Le moto specialistiche nascono così con una impostazione base che è un compromesso migliore possibile tra due fattori:
- quanto spendi nel complesso per portarti a casa la moto (cioè la qualità media dell'insieme delle componenti)
- pesi e capacità dl pilota, che ne determinano le condizioni di utilizzo.

Quindi, appena si inizia a fare un uso un minimo specialistico della moto (e basta uno sterro un po' più impegnativo, o un passo alpino fatto come Zeus comanda) la taratura della forcella  deve essere rivista e corretta in modo da spostare il compromesso verso l'uso sportivo, in misura proporzionale alla capacità di chi guida.

Per fare questo ci sono due possibilità:
- un kit forcella
- un gruppo pompante (cartuccia) più performante

La cartuccia completa rappresenta, in termini generici, la scelta "migliore" per ottimizzare le prestazioni della forca. Molte volte, però, di per sè non offre garanzie maggiori del "semplice" kit forcella.
Provo a spiegarmi: molti particolari della cartuccia completa sostituiscono in toto dei componenti non essenziali; il corpo cartuccia ad esempio è un semplice tubo a forma di chiodone o simile, e di per sè non migliora le performance. Il discorso è analogo per lo stelo o per il tappo di chiusura che sempre fanno parte della cartuccia aftermarket, e questo vale sia che questa abbia un colore neutro sia che se la tiri nel suo color oro con tanto di adesivi azzurro/bianchi.
Altro punto problematico è che difficilmente troveremo delle cartucce adatte non solo alla nostra moto, ma concepite espressamente per l'uso prevalente che NOI ne facciamo.

Il Kit di trasformazione, invece, è un insieme di componenti tecnici che vanno a sostituire alcune parti originali di funzionalità giudicata "sufficiente" dai produttori della forcella e da chi produce la moto, e con esso si interviene migliorandone il funzionamento generale della sospensione anteriore.
Questo tipo di trasformazione è molto più personalizzabile, in quanto esistono aftermarket davvero un sacco di opzioni per costruirsi un kit su misura, col rischio opposto.... di cadere in confusione e non capirci più una beata mazza  :-[

Inoltre, ATTENZIONE! perchè un kit forcella non è semplicemente un paio di molle aventi coefficiente di carico differente a quello standard. Quelli NON sono kit forcella, sono semplicemente delle molle alternative.
I componenti inclusi in un kit forcella che si rispetti, quindi, devono essere: i pistoni, le valvole, i pacchi lamellari, gli spilli le molle e dispositivi di fine corsa. Tutti queste parti concorrono a far funzionare l'idraulica della forcella. Un buon sospensionista (cioè non quello che il Valchi definisce, in modo significativo, quello "nel sottoscala") analizza le prestazioni di ogni singola forcella in base alle informazioni che noi stessi gli forniremo sulle nostre preferenze ed abitudini .... ludiche, e decide di sostituire solo i componenti critici. In questo modo non acquisteremo paritcolari inutili e otterremo qualcosa di veramente vicino alle nostre efefttive necessità.

Ogni componente sostituito dal kit forcella migliora le prestazioni della forcella. Ma il risultato lo si vede soltanto quando, e SE, queste parti potranno lavorare tutte assieme, lì dove son state messe, ossia in un dimenticato o addirittura ignorato tubo, lontano dal nostro occhio e quindi facilmente trscurabili da noi superficiali, salvo accorgercene quando andremo sistematicamente in crisi in frangenti sempre uguali.

A quel punto ci sono tre possibilità:
a- si ammette di aver bisogno di "fare la forca" e ci si rivolge a uno specialista dopo notti insonni, consulti isterici che rasentano l'attività di spionaggio industriale, e gli si manda la forca corredata di tutte le info che ci richiederanno.
b- si decide che va bene così, e ci si accontenta consci del fatto che dovremo iniziare a scendere a patti con la passione, inventando il Bike-birdwatching, il Phototour, il Motopicnic... insomma si impara a raccontarsela. Brutta abitudine....
c- si attribuiscono alla forca le peggiori colpe senza considerare che il nostro livello è effettivamente scarsino, e spendere centinaia di euro ci porterà solo a imprecare contro il preparatore truffaldino, pur di non voler ammettere che sulle pedane siamo delle emerite pippe. Immorale ;D

Ma in sostanza, allora, chiudendo parentesi cosa dovremmo cambiare, per avere un buon kit forcella? Presto detto: praticamente tutto. L'abbiam detto prima: la teoria della coperta corta non paga. Le mezze misure una forcella non le ammette, e si ribellerebbe.
Quindi sostituiremo, ricapitolando, i gruppi estensione e compressione, gli spilli (estensione e compressione anche loro) e le molle.

ma che sono? vediamo uno per uno.

Gruppo compressione
è l'insieme dei particolari che all'interno della cartuccia comandano il movimento della forcella durante la fase di compressione. Questo è formato da: porta valvola, membrana di by-pass, valvola e pacco lamellare di compressione.

Gruppo estensione
è l'insieme dei particolari che all'interno della cartuccia comandano il movimento della forcella durante la fase di estensione. Questo è formato da: porta pistone, membrana di by-pass, valvola e pacco lamellare di estensione.

Spilli in compressione
sono quei componenti conici che regolano il passaggio "libero" dell'olio durante la fase di compressione (ma và?). La geometria di questi spilli influisce in maniera importante sulla capacità di regolazione dei registri esterni e sulla progressione idraulica della forcella.

Spilli in estensione
sono quei componenti conici che regolano il passaggio "libero" dell'olio durante la fase di estensione (dai, questa l'avevate indovinata...). La geometria di questi spilli influisce in maniera importante sulla capacità di regolazione dei registri esterni e sulla progressione idraulica della forcella.

Pacco lamellare
Sia l’ammortizzatore che la forcella al loro interno hanno un sistema di lamelle fisso (compressione) e uno mobile (estensione) attraverso i quali l’olio deve passare unidirezionalmente per far muovere la sospensione. Le lamelle sono fatte e montate in modo da rappresentare un ostacolo via via più rigido all’aumentare della portata d’olio che tenta di passare attraverso di loro. Quello fisso si trova alla base della forcella e nella parte alta del mono, quello mobile si trova sul pompante della forcella e sul pistone del mono. Questi pacchi lamelle sono affiancati da un passaggio calibrato che viene più o meno ostruito dalla vite che noi andiamo a toccare e che serve a regolare i fluidi lenti. Questo passaggio in pratica permette all’olio di passare liberamente durante il movimento della sospensione ed è dotato di una valvola unidirezionale (lo spillo) per funzionare in un solo senso. Essendo il passaggio calibrato questo baipasserà il sistema a lamelle fino a quando la sua portata lo consentirà, oltre questo punto il solo pacco lamellare influenzerà la frenatura della sospensione.

Molle
Le molle si distinguono in due differenti tipologie, lineari o progressive. Facendo di tutta l'erba un fascio, diremo che più l'uso della moto è stradale-turistico e più ha senso una molla progressiva. Al contrario, quindi, secondo il mio personalissimo e censurabile parere, più il tipo di moto ed il suo utilizzo si spostano verso lo specialistico, e più è necesaria una molla lineare, che in certi frangenti mi pare molto più sincera come comportamento. Basta scegliere quella con gli indici di carico corretti alle nostre caratteristiche fisiche e... motociclistiche.


Per ultimo, qui in apertura discussione, esternerei soltanto una personale diffidenza verso l'uso di accrocchi interni quali boccole e artifizi similari con funzione di prolunga. Si aumenta la lunghezza complessiva del complesso, questo è vero, ma la corsa se ne va, beatamente, a quel paese.

1913
Notizie e curiosità / Che fine avrà fatto?
« il: 20 Novembre 2010, 14:45:01 »
Presentata in puro stile Toy, poi più nulla... era una concept ma perché uscire così marcatamente dal seminato per poi ritirarsi nel buio?



Per carità, è su semplice base YZF, ma se andate a guardare il motore vi accorgete che è rovescio (ora non più sta gran novità)
Invece lasciano un po' perplessi le ... trapanate sul telaio  ;D

Esteticamente niente da dire, a gusto mio. Chissà quanto avranno speso per fare quei dischi a margherita con i tre diapason...  smhuh

1914
Officina / Si fa presto a dire "GRASSO"
« il: 19 Novembre 2010, 17:11:17 »
Una manutenzione corretta della nostra capretta tibetana non si può dire completa se non diamo la debita lubrificazione a tutte le componenti che ne necessitano.
Inutile avere una catena scintillante se poi ci abbandonerà il leveraggio del mono perchè ha lavorato 2 anni su sabbia e schifezze sfregando metallo su metallo. In quel caso (e solo quello  :098: comprarsi un KTM col PDS)

Visto che faccio un uso quasi empirico dei vari grassi, e di pochi conosco l'utilizzo corretto, direi che la cosa migliore può essere elencare le tipologie esistenti, lasciando poi a ciascuno la scelta del prodotto che ritiene preferibile in base a parametri suoi: ne può anche venir fuori un discorso interessante  smche

Grasso Grafitato
Il grasso grafitato è composto da olio minerale altamente raffinato con un’additivazione al bisolfuro di molibdeno e da ispessente al sapone di litio. Può essere utilizzato in tutte le applicazioni dove siano richieste spiccate proprietà EP (estreme pressioni) oppure in presenza di forti carichi d’urto. Garantisce inoltre un’elevata resistenza all’ossidazione ed una buona stabilità strutturale.
Caratteristiche:
    * Buona protezione contro ruggine e corrosione anche in presenza di umidità
    * Lunga durata in servizio
    * Ottime performance EP
    * Buona protezione contro l’usura
    * Temperature d’impiego consigliate da ? 20°C a + 130 °C.

Grasso al bisolfuro di molibdeno
E' un grasso contenente del bisolfuro di molibdeno finemente macinato per una ottimale dispersione nel massa del prodotto. Distribuito nei trefoli delle catene o nelle spire delle molle ammortizzatrici, si assesta con una buona capacità adesivante rivestendo, le parti in movimento, di uno strato continuo di particelle di MoS2 in grado di garantire una lubrificazione anche a elevate temperature.
L’uso di questo prodotto è particolarmente consigliato quando vengono richieste prestazioni di resistenza a:

    * delle parti lubrificate da –30° forti escursioni termiche C a +250°C;
    * esposizione all’azione corrosiva nelle atmosfere saline (funi, cavi, catene, molle, balestre);
    * mantenimento di un potere lubrificante costante in presenza di attrito radente (funi in acciaio)
    * mantenimento del potere lubrificante in condizione di movimenti contenuti ma con elevate pressioni (ralle, ingranaggi dei grandi macchinari)

Caratteristiche
    * Elevatissima resistenza agli alti carichi e alle vibrazioni
    * Ottima protezione dalla corrosione
    * Resistente al dilavamento dell' acqua
    * Prolunga drasticamente gli intervalli di lubrificazione

Grasso al teflon p.t.f.e.
E' un grasso complesso addizionato con P.T.F.E. (politetrafluoroetilene) che gli conferisce ottime proprietà antiusura, alta resistenza ai carichi ed eccellente resistenza all’acqua e al vapore. Di colore giallo opaco, dall’ aspetto pomatoso, semifilante, è dotato di eccellente stabilità meccanica, ottima resistenza all’ossidazione, all’ invecchiamento e all’azione dilavante dell’acqua, utilizzabile con temperature sino a +170°C e con alte frequenze di lubrificazione, fino a 200°C. Il P.T.F.E. contenuto nel  prodotto è un ottimo lubrificante solido che si ancora saldamente alle superfici lubrificate, ne riempie le cavità microscopiche e forma uno strato che è in grado di assumere tutte le funzioni di lubrificante, quando le sollecitazioni meccaniche o termiche o altre cause hanno eliminato la parte grassa propriamente detta, ovvero questa sia deficitaria rispetto alla gravosità delle condizioni di alto carico e bassa velocità.
Risulta comunque adatto per tutte le applicazioni che richiedano un grasso con ottimo potere lubrificante in condizioni di carichi elevati (ad esempio cuscinetti mozzi, ruote di veicoli operanti in gravose condizioni di esercizio).
Caratteristiche
    * Ottime prestazioni EP
    * Idone per applicazioni a contatto con materiali/apparecchiature elettriche
    * Film con eccellenti proprietà lubrificanti
    * Ottima protezione contro la corrosione

Grasso al litio complesso
E' un grasso lubrificante adesivo studiato per la lubrificazione intensa di particolari impiegati dove ci sia una notevole presenza d’acqua. E' a base di saponi di Litio, semisintetico, di colore ambra, filante, eccezionalmente adesivo ed ha un intervallo di temperatura applicativo: da –35° C a + 200° C..
Campi di applicazione

    * Scivoli esterni
    * Perni
    * Snodi
    * Catene

Caratteristiche
    * Esente da silicone
    * Discreta idropellenza
    * Ottima protezione antiusura
    * Ottima resistenza alla corrosione
    * Buona stabilità termica
    * Strutturalmente stabile

Grasso al rame
E' un grasso contenente delle particelle di rame micronizzato per una ottimale dispersione nella massa del prodotto. Distribuito sulle superfici da lubrificare, si assesta con una buona capacità adesivante rivestendo, le parti in movimento, di uno strato continuo di particelle di rame metallico in grado di garantire una lubrificazione anche a elevate temperature, oltre cioè alla gocciolatura dei saponi grassi.
L’uso di questo prodotto è particolarmente consigliato quando vengono richieste prestazioni di resistenza a:

    * Forti escursioni termiche delle parti lubrificate da -30°A a +500°C (il punto di fusione del rame è di circa 1000°C)
    * Esposizione all' azione corrosiva nelle atmosfere saline (ingranaggi, cinematismi, cavi, catene, balestre, slitte, leveraggi)
    * Mantenimento di un potere lubrificante costante in presenza di attrito radente elevato
    * Mantenimento del potere lubrificante in condizioni di movimento contenuti ma con elevate pressioni

Caratteristiche

    * Eccellente idrorepellenza
    * Ottima adesività
    * Buona resistenza alla corrosione
    * Buona protezione antiusura

Grasso marino idrorepellente
E' un grasso lubrificante dall’aspetto bianco pomatoso che può essere utilizzato in ambienti particolarmente difficili, anche salini ed è attivo in un intervallo di temperatura compreso tra i –15° C a + 110° C.
L’uso di questo prodotto è particolarmente consigliato quando vengono richieste prestazioni di resistenza a organi motore di trasmissione o snodi, perni e leveraggi soggetti a frequenti contatti con acque impure o saline.

Caratteristiche
    * Eccellente idrorepellenza
    * Buona adesività
    * Strutturalmente stabile
    * Ottima resistenza alla corrosione
    * Ottima protezione antiusura
    * Buona tenuta meccanica

E qui mi fermerei per la descrizione dei grassi che possono risultare utili alla lubrificazione di parti delle moto che fanno il lavoro delle nostre.

1916
Notizie e curiosità / Promozioni e Incentivi
« il: 16 Novembre 2010, 16:53:57 »
Che sia dura è un dato di fatto. Ci si aiuta come si può, e fagari si può fare un piacere a quelli che ancora riescono a pianificare l'acquisto di un giocattolo nuovo raccogliendo qui tutte le promozioni che le case fanno per provare a soamtire i pezzi invenduti



1917
Abbigliamento ed equipaggiamento / Ma.. e il cellulare?
« il: 15 Novembre 2010, 09:49:03 »
Magari, e lo riconosco, l'argomento è marginale, però specie in estate portarsi dietro quel benedetto telefono crea un minimo di problematiche...
Tanto per dire: dove lo si mette, nello zaino? nel marsupio? nella tasca della giacca?
Ogni soluzione ha il suo pro ed il suo contro. Certo nella tasca della giacca scompare fino a quando serve, è immediatamente reperibile e non se ne va in giro. Cosa che invece fa nello zaino, ad esempio, anche se non è certo un gran problema.
Però.
Però in due anni io ne ho distrutti due. Uno fracassato nel tascone alto e un altro .... ehm...  miseramente annegato nello zaino a causa di un tuffo di schiena in un torrente.  :73:

come recita la frase classica del fuoristrada a due ruote, in off si cade. E non si può scegliere di cascare in modo da non finire sopra il telefono, né di pucciarlo in acqua.
Per evitare di mangiarsi capitali in smartphones che si può fare? Anche il non riuscire a recuperare tutti i numeri, o magari ricostruirsi di sana pianta la rubrica per aver rovinato la SIM card è una rogna...
Nei megastore specifici sono in vendita delle custodie impermeabili, alcune hanno la possibilità di venir messe sottovuoto, altre sono addirittura gonfiabili come un salvagente e promettono una buona protezione dagli urti. Naturalmente, le versioni più complete e assortite sono quelle per gli IPod (che naturalmente detesto, odiando anche i SUV e i GS, vero Gianni?  :098:) ma ce ne sono anche di universali, anche se non dotati di aperture per porte varie, auricolari e miniUSB, che onestamente poco me ne frega...

Questo è un tipo (peraltro con ornamenti "vero macho"  ;D)



questo un altro



Come si vede, la maggior parte degli esempi propone la fettuccia per portarli al collo. Secondo voi è una soluzione buona o ne avete escogitate di migliori?  sm17



1919
http://www.youtube.com/watch?v=RL-JGPeprp4&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=wYZ9VGG4PO4

Sono passati 2 anni e ancora, per me, è la gara del millennio per eccellenza. Almeno per chi, qualcuno concorderà, si ricorda che quelle condizioni ai suoi tempi non erano certo l'eccezione  :dance:

1920
Ciclistica / Tirare i raggi e centrare la ruota
« il: 08 Novembre 2010, 13:28:16 »
E' una opearzione che non ho mai fatto personalmente, perchè non sapendo da dove cominciare l'ho sempre ritenuta difficile.
So che occorre munirsi (lapalissiano  ;D) di un tiraraggi, ma poi quanto li tiro? Il citerio da utilizzarsi si basa sulla coppia di serraggio? E come si misura?

E poi come si fa a ricentrare la ruota, quando tutti i raggi sono tirati in modo uniforme, è sensato affermare che la ruota è necessariamente centrata?  sm17