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Topics - alex

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Racconti & aneddoti / 75 lire al litro
« il: 18 Maggio 2012, 20:29:48 »
Ancora me lo ricordo a distanza di tanti anni, meglio non pensare quanti. Il primo cinquantino faceva il pieno con meno di 800 lire. io andavo dal benzinér con la tanica militare, 10 litri per volta e con il resto di 1000 lire mi compravo anche qualche cazzaruglio dal tabacchino, oppure Motocross in edicola, se era uscito. Balzò rapidamente a 90 lire, nel giro di un paio di stagioni. Quando arrivò, fine agosto del '78, a 400 lire al litro, con un balzello malefico ed esoso (circa 50 lire in un colpo) pensai che era davvero una esagerazione, e che oramai dovevamo essere al limite dell'aumentabile.
Quando si è giovani si pensa solo in modo ottimistico, a prescindere.
Quando sono tornato in moto, nel 2003, facevo un pieno alla Pegaso e poi al Duca con 8 euro scarsi. Con la Multistrada iniziai con circa 10 euro, che sono diventati 20 con la ADV, esattamente il doppio, l'anno sorso ed a distanza di soli 6 anni. Eppure 20 litri per entrambe. Sabato scorso ho fatto per la prima volta 25 euro.

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Racconti & aneddoti / Napoli violenta
« il: 18 Maggio 2012, 13:33:25 »
correva l'anno 1974, come si dice. Allora vivevo in quel di Napoli, dal momento che il Genitore era nella logistica militare. In quel periodo, il mito di tutti noi ragazzini era un gruppo di ventenni (o giù di lì) che frequentava i posti bene sempre e solo in sella alle loro motociclette. Per lo più Bonneville, Commando e BSA, abbigliamento in stile Marlon Brando e RayBan giallli oppure azzurri. Il loro passatempo preferito era la discesa da Via Orazio a tempo cronometrato, con la particolarità che veniva staccata la bacchetta del freno posteriore. Stranamente, non era un gruppo di truzzi, come mi vien da pensare rileggendo quel che ho appena scritto. Forse però lo sarebbero oggi, non so. allora c'era il capello lungo il collo e la basettona a tutto mento, il jeans original-american e la camicia con colli larghi quanto i tovaglioli di una trattoria. Una torupe cinematografica si impiantò di punto in bianco nel cuore metropolitano. E i ragazzi in questione furono contattati da un paio di personaggi in Fiat 125 targata Roma. C'era bisogno di un gruppo di "cattivi in motocicletta", e loro sembravano ideali. In effetti lo erano, ma le riprese durarono un po' più del previsto: prima fu necessario far capire che al gesto che equivaleva il Mediano "Scatenate l'inferno" l'auto con la telecamera non doveva necessariamente venire superata in monoruota. Ristabilite a fatica le regole all'interno di un gruppo di veri lupi della prateria, il gruppone sfilò quasi per intero su per Via Posillipo e lungo Via Petrarca, tra ali di ragazzine sognanti. Quasi, dico, perchè le poche giappe non furono accettate: i Kawa lasciavano una nuvola di fumo che oscurava le riprese.
Per la scena dell'inseguimento si rese invece necessario il reclutamento di uno stunt, e di una moto in grado di reggere alle sollecitazioni date dalle evoluzioni (improbabili) nel duello tra auto e motocicletta. Irruppe sulla scena per la prima volta...una enduro stradale. Nella fattispecie, una Suzuki TS400.
http://www.youtube.com/watch?v=IF5TZSFe1xY&feature=topics
Non trovo invece il gruppone compatto. Se qualcuno riuscisse nell'impresa...

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Racconti & aneddoti / Mike "The Bike"
« il: 16 Maggio 2012, 21:47:47 »
All’epoca rientrava nella “normalità” che un pilota caduto e (anche) fratturato in prova prendesse “regolarmente” il via in gara. O quando dopo un pauroso volo in corsa riusciva a riprendere la propria cavalcatura e a ributtarsi nella mischia senza … leccarsi le ferite. Chi scrive queste note ha visto piloti gareggiare, dopo incidenti con fratture (braccio, clavicola ecc.) subìti nella corsa disputata due ore prima, in un’altra cilindrata. Pazzi? No. Smisurata passione (per tutti) e impellente necessità (per molti) di portare a casa … la diaria della seconda partenza …

Amarcord fa un salto indietro, nel 1965. E’ l’anno del debutto di Giacomo Agostini con la MV Agusta nelle 350 e 500. Il centauro di Lovere guida per la prima volta in corsa la mezzo litro di Cascina Costa nell’ouverture tricolore del 19 marzo all’autodromo di Modena. Vince a mani basse, senza avversari, anche se cade all’ultimo giro. Il bello avviene la settimana dopo sul tracciato rivierasco di Riccione dove per la prima volta il numero uno della MV Mike Hailwood (già quattro volte campione del Mondo, 10.000 sterline d’ingaggio annui!) fa la “brutta” conoscenza di Mino.

E’ il primo match (finirà 42 a 30 a favore di Mike) e il nuovo poulain del Conte Agusta batte il fuoriclasse inglese. E’ l’apoteosi. Divampano le polemiche. Nasce il mito di Ago. Pochi giorni dopo inizia il mondiale e Agostini, pilota straordinario e di grande intelligenza, capisce che è meglio fare una stagione di apprendistato dietro l’illustre caposquadra. Ma nella corsa più dura e blasonata, al Tourist Trophy dell’Isola di Man, arriva l’occasione per il colpaccio.

A metà gara, in una giornata del diavolo (acqua, grandine, nevischio e nebbia), Hailwood al comando delle 500 incappa in una spettacolare caduta sui 200 all’ora. Evita miracolosamente alberi, pali e muretti e dopo una lunga strisciata sull’asfalto finisce fra il pubblico assiepato ai bordi del micidiale tracciato. Mike, disteso sull’asfalto sotto la pioggia battente, è stordito, ha la tuta a brandelli, il rosso del sangue marca il nero del cuoio. (Solo più tardi si saprà di quattro costole, un dito della mano e due dita del piede fratturati, oltre alle escoriazioni varie).

Qualcuno gli porge una boccetta di whisky, gli passano una… sigaretta accesa, tutti lo acclamano e lo incitano. La notizia che Agostini ha nel frattempo guadagnato la testa della corsa lo spinge come una molla a rimettersi in piedi e a sollevare la moto (la MV 500 4 superava i 200 kg!) per tentare di ripartire. Il motore è fumante e la moto gronda olio e benzina. Il plexiglass della carenatura è a pezzi. Quel che resta viene eliminato con un paio di pugni. A calci il pilota raddrizza il manubrio ed elimina la leva del freno posteriore, penzolante.
Sale in sella, lo spingono in discesa ma il motore recalcitra. Poi finalmente l’urlo rabbioso della “quattro”, anche se la plurifrazionata italiana “perde” un cilindro e viaggia, per i primi chilometri, a “tre”. Alla fine della corsa mancano tre giri (al Classic TT un giro corrispondeva a Km 60,270 !!!) e Mike si getta a capofitto (monogomma Dunlop, la stessa per asciutto e bagnato)) nei dislivelli del Mountain.

Una danza infernale, una mirabile pittura. Quando si dice l’arte di correre in motocicletta! Hailwood lima i muretti in mezzo ai paesi, si arrampica (fino a 750 metri di altezza) nei tornanti in salita fra il nevischio; allo Snaefell una folata gelida dei venti del nord lo ributta quasi a terra; torna a saltare sulla schiena del Ballaugh (sui 220 Kmh); poi giù al “Governor’s Bridge”; infine a 249 kmh piomba sul dritto di Douglas.

Un altro giro così ed è record sul bagnato: 166,500 kmh! (Riguardatevi il giro record di Shanghai sull’asciutto con le 800 MotoGp …). I meccanici della MV sono allibiti. Il pubblico è tutto in strada ad agitare ombrelli, fazzoletti e bandiere. Uno dopo l’altro Mike agguanta i fuggitivi. Un recupero su Agostini in testa, di quasi … 5 minuti!

E’ l’ultimo giro. Agostini è nel mirino, ancora pochi secondi ed è il sorpasso. Ma la quattro cilindri dell’italiano s’ammutolisce e l’inglese vola verso il trionfo e verso il suo quinto titolo iridato. Tagliato il traguardo, Mike sviene fra le braccia dei meccanici.

Una corsa mozzafiato, di cuore e audacia saldati con la tecnica più raffinata e l’intelligenza più viva: un esempio di straordinaria volontà, di indomito coraggio, di voglia di vincere. Questo era “Mike The bike”, il re della massima cilindrata, il fuoriclasse capace di meravigliare sempre e di vincere spesso in tutte le cilindrate, (50, 125, 250, 350, 500 GP e 750 Sbk, con motori a 2 e 4 tempi, monocilindrici, bicilindrici, tre, quattro, cinque, sei cilindri!), 9 volte campione del mondo in moto, un grande anche in auto, un vero gentleman. Forse, con Tazio Nuvolari, il più grande campione del motociclismo di tutti i tempi.

[Massimo Falcioni]



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ma questi non sono funghi, come mai crescono in una notte e si moltiplicano a dismisura?  sm17



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Drive in / Mezz'ora che guardo sta foto....
« il: 15 Maggio 2012, 22:19:54 »
e non so perchè ma non riesco a smettere di ridere come un deficiente  sm453 sm453 sm453 sm453 sm453 sm453


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Incredibile ma vero, i vicini Furlans stanno riattizzando fuocherelli che qui parevano non spenti, ma addirittura sommersi dalla glaciazione  :PDT_Armataz_01_37: smbrv

Però i dati a disposizione sono alquanto scarni.  :73:
Per ora si sa solo di un sabato hard (chi arriva ultimo vince Rocco Siffredi) e di una domenica più rilassata, tanto che in alcuni tratti pare adatta alle bicilindriche. Io ne avrei adirittura due, con quale vado?  sm17

Poi sarà possibile provare (per chi vuole, e quindi non io) la nuova WR450F

http://www.motocavalcata.blogspot.it/

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Filosofia motoalpinistica / Ma alla fine, che cos'è?
« il: 08 Maggio 2012, 18:29:18 »
Che cos'è la moto, che senso ha? Moto è quella per motoalpineggiare o ha un significato più esteso, magari talmente esteso da racchiudere l'intero universo a due ruote con un motore? E che senso ha, la moto? Sicuramente personale e nostro, intimo come la canotta, per certi suoi aspetti anche indecifrabiile, come se fosse una poesia capitata in mano a un commercialista.
Insomma, ognuno ci mette quel che porta in testa o nel cuore, però credo che una trama generale ci sia, e che sia fatta di momenti, non di situazioni permanenti. Di piccoli pezzi di vita in cui ci si accorge di quanto e come sia importante la moto in sè. Insomma è come quando ti rendi conto all'improvviso che stai andando, ti senti bene e ti chiedi perchè, e la risposta che ti sale alla mente stupisce perfino chi l'ha creata: dondoli sulla strada, il casco ti protegge da quel che c'è fuori, sei seduto su un piccolo universo a sé stante che viaggia alla stessa velocità della galassia, dell'intero Cosmo, ma con regole del tutto proprie. dove andare, a quanto andare, alza la visiera, richiudila, fai scorrere, strattona quellla manopola, accarezza il gas oppure dagli una manata secca e piena...in base a quel che ci va in quell'istante, e tutto questo significa, solo e comunque, che tu e la moto avete quel tempo, quel pezzo di strada, quel cielo, i pensieri nuovi, il vento... solo per Voi, e in nessun altro pezzo di vita questo può capitare.

Lo stesso è quando si è in sterro, col cuore che fa compagnia al motore pulsando nelle orecchie, con le dita che stringono la gomma morbida in modo fermo e deciso, la gamba che si protrae a prevenire, il collo torto per evitare un ramo ma mai, mai abbassare anche lo sguardo. Occhio piantato sull'ostacolo che segue, mentre se ne passa uno. Improvviso profumo di fieno caldo. Di terra fradicia e smossa subito dopo. raggi primaverili che filtrano tra foglie ancora verde tenue, e zaffate di resina e pietra bruciata a luglio. Odore di neve (si, ha un odore la neve, concentratevi, che lo ritrovate, in fondo alla vostra memoria!) e di camini che fumano chissà dove in inverno, le mani scaldate vicino al collettore. Gli schizzi di fango senza tregua e le pozze in cui galleggiano foglie marce dell'autunno, e già il silenzio di un bosco abbandonato. Ma in cambio orizzonti tagliati con la nitidezza di un laser e colori che nemmeno la Sony potrà mai replicare.

Ritmo, respiro, inclinazioni innaturali usando senza esserne consapevoli leggi fisiche per poter avanzare. La pressione del palmo sul manubrio interno, la suola comprime la pedana quel che basta, e sei dentro. L'aria sbranata dalla cassa filtro tra le ginocchia, il rombo cupo del rilascio. La bitonalità isterica di una coppia trovata in mula e trattenuta fino allo scollinare, e tra le dita serrate la presenza della forca che ci trasmette il suo lavoro senza tregua. Su e giù, giù e su, va su lei, oscilla il mono, si alternano i pistoni nelle canne. E anche io su e giù, in piedi, giù le chiappe, su di nuovo...ma sempre più lento e meno convinto. E' tempo di una pausa, il terminale schricchiola, e ti viene in mente che una volta quel sottofondo durava di più. carbonio e titanio contro acciaio, meno poesia, più sostanza.
Il resto...il resto non so, dentro due marce basse, piega, colpetto di posteriore, gasssss... vediamo che altro c'è oggi in questo mondo piccolo.

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Drive in / 30 anni oggi
« il: 08 Maggio 2012, 08:04:43 »


Rosso 27. Onore  adoremus

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Drive in / Il pilota in foto é....
« il: 07 Maggio 2012, 22:27:22 »

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Drive in / Complimenti a Kappa
« il: 07 Maggio 2012, 15:36:28 »
Per ieri sera. Lui sa perché... fratello di passione  sm440

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Officina / "Leggere" le specifiche dell'olio motore
« il: 02 Maggio 2012, 08:36:35 »


Qui la ELF offre un buon sunto su quel che significano tutte le sigle e le siglette cui ci dobbiamo attenere per un semplice cambio d'oli

http://www.elf-lubrificanti.it/lub/lubitalia.nsf/VS_SWIPSA/07983E429DEE51A4C125717A003BD6B9?OpenDocument&UNI=C12570D60045A10DC12570960052BCA6&

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Filosofia motoalpinistica / Il Patto col Diavolo
« il: 28 Aprile 2012, 09:19:54 »
E’ successo che sfogliando le riviste in reading-room  sm454 mi sia scappato l’occhio sulle moto che usano Desalle e Bobryshev/Gonçalves in MX1.
La RMZ e la HM sono dei gioielli che ti chiamano dalla patina delle pagine, non immagino cosa sarebbero vedendole dal vivo.
Certo che in questi casi viene davvero voglia di fare il Falstaff e “make an arrangement” ben più interessante di quello tra Clooney e Malkovich per delle capsulette di caffè. Non essendo un baciapile, non mi verrebbe difficile barattare l’anima con la possibilità di tornare indietro nel tempo, anzi, meglio: portare al giorno d’oggi l’Alex di 30 anni fa, e poter osare qualcosa con un sacco di moto che al momento sono non improbabili (ormai lo sono tutte) ma assolutamente precluse.
Il concetto è questo: stamattina vi siete svegliati e già cambiando posizione nel dormiveglia, si, proprio mentre fate l’Enola Gay del mattino e liberate l’energia brutale che c’è in voi,  sm415 realizzate di non aver nessuna giuntura dolorante, la panza non è adagiata sul materasso come una camionata di sabbia, la spalla non scricchiola come una porta del saloon di Tucson City. Rimanete un attimo bloccati, fiato mozzo per concentrarvi al massimo sulla sensazione. Porca vacca è vero, avete il corpo che vi apparteneva nel 1982. In testa ci sono perfino i capelli, purtroppo il salto quantistico ve li ha ripostati esattamente con il taglio simil-ricchione che ora sembra una acconciatura dell’epoca, ma a quello si può rimediare senza patemi.  :sig:
Una situazione che vi apre davanti il mondo: esperienza di un cinquantenne, conoscenza coscienza consapevolezza… in un fisico da ventenne. Il destino in pugno. Scelte che si a prono a manetta, già noto dove girare, che bivio evitare e a che velocità andare. Mitico!  sm412
Eppure la prima cosa che farei in quella situazione quale sarebbe? Un lavoro più ambizioso? Per far che! Intortamenti a raffica di tutte le amiche gnocche della figlia? Come sparare sulla croce rossa. Il giro del mondo in trekking? Macchè. Mi fionderei a cercare la possibilità di provare le moto precluse. Mica necessariamente quelle ufficiali della MX1. .Ce ne sono una quantità.
Mi godrei l’enduro come Krishto (quello che impacchetta monumenti) comanda, riproverei a darci er gasse con le cross, magari oserei anche una trial. No, quello forse no, non esageriamo.

Vorrei tanto vedere che succede a poter guidare una 300, 400, 450, col solo limite della tecnica. Mi piacerebbe provare le 250 che ti costringono ad andature allegre. Proverei perfino a fare un fettucciato senza chiudere mai come si fa coi 125.

E voi, se accettaste il patto col diavolo, che fareste, e con quale moto?

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Drive in / Ma porca miseria...
« il: 27 Aprile 2012, 22:10:39 »
Considerando che questo è pure un tarocco (splendido ma pur sempre tarocco), è fuori di melone lui a chiedere quei soldi o sono stato fesso io che l'ho venduta, perfetta e originale, a molto meno 4 anni fa?  smban

http://www.moto.it/moto-usate/ducati/998-r/998-r--2002/index.html?msg=3784615

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Filmati e foto / Regalino degli amici
« il: 27 Aprile 2012, 17:37:06 »
Non è propriamente per me, ma è stato messo, lo scorso febbraio, per chiunque volesse gradire la cortesia.

Questi giochini erano ben distribuiti su una strada che dà accesso a una collina sulla quale, lungo la mulattiera, sono ancora visibili i bivacchi dei cacciatori nella zona prossima alla sommità.

Ce lo ricordiamo, si, che a breve c'è un referendino?  sm472




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Notizie e curiosità / FARE, anche da soli, ma iniziare a FARE
« il: 27 Aprile 2012, 13:13:10 »
Come sempre sostenuto, per fare i primi passi non occorrono baracconi faraonici. Basta collegare il buon senso alla messa in pratica. Secondo il principio "le chiacchiere stanno a zero".

Riporto di seguito il programma di una attività tutta farina del sacco del MC SCHIO (VI) in veste autonoma e in quanto tale. Astenersi presenzialisti e parassiti.



Cari Amici Appassionati del Tassello.... Buon Giorno,

Riferendomi all'iniziativa lanciata ancora da Gianni Chiozza più di un anno fa, intitolata SOS (Save Ours Strosi) SALVIAMO I SENTIERI CAI, è giunta l'ora di passare ai fatti.

Cercherò di essere breve riassumendone i Punti Principali:

1 L'IDEA

Nata con l'intento di dare un Segnale Forte a tutte quelle persone che per Lavoro o per Hobby Vivono come noi la Montagna, nasce dal fatto che siamo sempre più oggetto di Critiche, Malpensieri ed Azioni (...) che ormai si stanno allargando anche ad una sorta di Oppinione Pubblica, amplificata dalla cattiva pubblicità che molti "Addetti ai Lavori" stanno facendo sul nostro conto.

2 OGGETTO DELL'IDEA

Per dare Visibilità ed Importanza alla cosa, abbiamo pensato di coinvolgere il CAI rendendoci disponibili a prendere in affidamento un Sentiero da ripristinare dopo la Stagione Invernale.
La nostra disponibilità è stata accolta a Braccia Aperte tanto da farci assegnare il Sentiero della VALCANALE... per capirci quello che parte dalla strada del Passo del Pasubio da sopra il Balasso dove ci sono le Colonie, ed arriva al Rifugio Papa.

3 FASE OPERATIVA

Si tratta più che altro di Ripulire e Liberare le canalette di scolo dell'acqua (già esistenti) da sassi e detriti che durante l'inverno le hanno riempite.
Ripassare con i colori Bianco e Rosso alcune "Bandierine" segnaletiche sbiadite dipinte su alcuni sassi.
Verificare che il sentiero sia percorribile e libero da ostruzioni tipo rami, qualche sasso caduto o erba cresciuta sul ciglio ma.... tranquilli che da un sopraluogo già effettuato da alcuni di noi, questo NON è un grosso problema.
Gli Attrezzi che servono sono caratterizzati più che altro da Badili, Picozze e magari qualche Zappa che ci dovremo portare.

4 DATE

DOMENICA 27 Maggio e SABATO 2 GIUGNO 2012

A grandi linee e considerando la lunghezza del tragitto per arrivare alla Cima che ci impegnerebbe due ore e mezza, nella 1^ data (più Impegnativa) si pensava di creare 2 Macro Gruppi di cui il primo con partenza da sotto verso la Cima e l'altro con partenza dal Papa verso valle... incontrandoci quindi a metà percorso, riscendere poi assieme.
La squadra che partirà dal Papa verso valle, sarà accompagnata in luogo da un apposito Pulmino con partenza Pian delle Fugazze.
Nella 2^ data invece, considerando di avere già svolto il grosso del lavoro, si pensava di partire tutti assieme da sotto facendo le cose più "leggere" e rimanenti del tipo; ricolorazione di qualche bandierina, sfalcio erba, qualche ramo o sasso da sistemare ecc... per arrivare poi tutti fino al Rifugio Papa entro le 13,00.

5 INTRATTENIMENTO

Dopo la 1^ giornata del 27 Maggio, nella quale dovremo essere impegnati fino a sera, l'idea era quella di finire poi al BALASSO per un rinfresco o un primo, offerto dal Motoclub, tutti assieme (durante il giorno mangiare al sacco) Nella 2^ giornata del 2 Giugno dove l'impegno ed il tempo sarà sicuramante inferiore, ci potremo fermare a Pranzare tutti assieme al Rifugio Papa per poi riscendere a mò di escursionisti soddisfatti.

6 COINVOLGIMENTI

Vista la Natura dell'Iniziativa volta comunque a Stare Assieme uniti in una Giusta Causa.
Visto che il Nostro Sport ci porta a parlare spesso solo con il Nostro Casco.
L'intento è quello di coinvolgerci TUTTI in questa Iniziativa, con lo spirito di stare assieme e di fare qualcosa di Bello, Utile NON agli Altri o per gli Altri (tipo quelli del CAI) ma per Noi stessi e per la Passione che ci Accomuna.
Troverebbe senso quindi, coinvolgere in questa cosa, anche le nostre Famiglie, Mogli, Fidanzate, Amanti, Nonne....

7 CONCLUSIONI

Per fare in modo che questo Sano Evento sia un Successo e che non si trasformi invece in un INCUBO per qualcun'altro, l'importante è partecipare Numerosi...
Sul lato pratico, da fare Non c'è niente di eccessivamente Duro o Difficile.

Quindi, per cominciare ad organizzare le attività, IL PRIMA POSSIBILE abbiamo bisogno delle Vostre adesioni da dare anche via mail.
Simpatizzanti e amici sono ben accetti ovviamente.

MI RACCOMANDO SIATE CELERI NELLE RISPOSTE, ORMAI NON MANCA MOLTO TEMPO.
SOTTOLINEIAMO CHE E' UN IMPEGNO DEL MOTOCLUB IN SENSO LATO e NON DI UN PARTICOLARE GRUPPO ED E' IMPORTANTE LA MASSIMA ADESIONE

IN FOTO LA MAGLIA CHE VERRA' CONSEGNATA AI PRESENTI PER SOTTOLINEARE L'IMPEGNO E RICORDARE L'EVENTO

Ciao Grazie

Motoclub Schio
Devis,

Gianni, Giorgio, Lamberto e tutti gli organizzatori


MC SCHIO:  :PDT_Armataz_01_37: STIMA!!!