E' il primo anno che non sono fioccate le discussioni sulla corsa più popolare tra quelle senza asfalto.
Immagino ci sia da leggere qualche conseguenza. E immagino anche quale possano essere, visto che le condivido.
Intanto, nel bene e nel male sono partiti. Più che la prima vittoria di Price/KTM, risicata per 5" su Brabec/Honda, al contrario del suo compagno di marca (e teorico favorito) Barreda che in meno di 3 ore e mezza di corsa accusa un ritardo di quasi sei minuti.
Almeno siamo tornati alla sabbia ed agli spazi veramente desertici, almeno per ora. Staremo a vedere in seguito.

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D'autorità e senza batter ciglio. Eccheccazz....    

In Saudi Arabia. 

La richiesta è come da titolo.
Adesso ha su delle Michelin del pleistocene.
Domando perchè non ho esperienza e ogni moto ha la sua gomma e non ho mai apprezzato le risposte "metti Pirelli!" oppure "M7 tutta la vita" senza neanche sapere di che moto si stia parlando 

Poi ha anche dei terminali Gram senza DBKiller ma per fortuna gli originali li ha conservati.

Si fa un gran parlare della Honda CRF 450 L come fosse la soluzione dual che tutti aspettavano.
Ma se la alternativa fosse più valida della proposta a furor di popolo?

Non sono persone, non hanno fatto nulla per meritare di essere messe da parte.
A volte immagino cosa sarebbe aprire il garage e vedere tanti pezzi di vita in fila, ognuna col suo odore, col suo rumore, i suoi difetti che avevamo imparato a gestire.
Vernici e cromature, forme sottili e linee panciute, e odore di terra o di velocità.
Ripeto, non hanno mai avuto un motivo per deluderci. Eppure le diamo via. Così, con un ultimo sguardo ad assaporare le sensazioni scambiate.
Alcune avrebbero anche un interessante valore estrinseco, ma non è quello che mi importa.
Immagino.
Il verde inglese del Benelli e subito dopo quello del Simonini 50.
Che si ripete in blu coi.. lustrini nella versione 125.
Poi la AHD così come la feci, tutta arancione e con sella/serbatoio dell'Aspes Navaho.
Di seguito eccole lì, la. Cappra 250 e subito dopo il Maico rosso e giallo.
Il Commando nero, lucidissimo, coi filini oro come il marchio, e di fianco il glorioso TT600, la Husqvarna WR, ed ecco la Superteneré.
Le passo in rassegna come per l'ispezione mattutina, loro immobili e sguardo avanti.
Uh, la Pegaso.
Le Ducati ho voluto metterle vicine, unica eccezione alla casualità.
E il giallo della Suzuki-Valenti è uno stacco forte, ancor di più la successiva RXV.
Vorrei toccarle una ad una, ma mi trattengo perché so che per alcune avrei un gesto diverso.
Come per la 990 Adventure ad esempio, eccola qua la Guerriera, quante battaglie e mai una sconfitta.
Poi é storia recente, il Betone generoso e potente ma che non ho voluto abbastanza provare a capire, e stessa sorte per la XT600, con la quale pensavo di rivivere le emozioni di un ragazzo pur essendo ormai maturo.
E la zanzarina, come avrò potuto credere ai predicatori del 4 tempi per così tanti anni? E’ divertente perfino nel rumore.
E infine Zia, che mi fa da scooter, da Streetfighter, da commuter, sempre pronta, sempre in attesa di quella che era la vera destinazione per cui è arrivata.
Non capirò mai se io sono loro o loro sono me, o come accidenti si sia mescolato questo brodo primordiale tra carne, metallo e anima.
Ma guai a chi me lo tocca.