E' il motto che potrebbe echeggiare per l'eternità a identificare queste due giornate, bellissime, trascorse insieme e grazie ad un maestro dei luoghi e di vita. E' così che in un sabato di fine marzo, sotto un cielo inaspettatamente terso, dopo una emorroidaria maratona nella bassa, erKarota ed io ci presentiamo al rendez-vous con fulvio55 in quel di Cormons.
Poche ciacole, si va, erKarota sfoggia le TKC80 e spera che lo assistano nel suo primo cimento fuori dell'asfalto. Io monto le MT90 di ordinanza, e intimamente mi rammarico di non aver disseminato la Culona di santini e cornetti, in un ossimoro che oscilla tra il sacro ed il blasfemo.
I due giorni sono stati un ricco condensato di luoghi della Grande Guerra, quelli del periodo che precedette Caporetto, e nonostante la giornata bellissima, quei panorami nitidi racchiudevano nomi come Monte Nero, Matajur, Bainsizza, Kolovrat, Sabotino, San Michele e tanti altri che per i nostri soldati hanno significato unicamente bombe, sofferenza, dissenteria, fame e freddo.


Forse è per questi pensieri che, mentre osservi le trincee italiane in cima al Kolovrat,

pensi di aver evocato in modo troppo reale, o forse che, semplicemente, la slivovica ammazzacaffé era troppo forte.

Fulvio, sulla sua Alp Forestal-friendly, ci guida sicuro e rilassato per saliscendi morbidi ma anche, a volte, per toboga e importanti dislivelli a fondo sciolto, pronti da bere con la Betina, ma che richiedono buoni stomaci per digerire l'intero percorso fatto su due Culone.




Le Culone. Si inizia allineati e coperti dietro al Leader. Il Leader interpreta il segnale come "va bene così". Questo si traduce, nei fatti, in una palestra incommensurabile per acquisire la tecnica di trazione e controllo della 990 Adventure, specie con le MT90.
Infatti ho scoperto che andando in modo "contemplativo" si soffre molto per i trasferimenti di carico e per la reattività delle sospensioni, mentre superando i 60 orari e con magari una marcia in più la Culona diventa un locomotore su binari, macina o spara via tutto quel che si trova davanti e assorbe ogni asperità o quasi, e diventa incredibilmente maneggevole e gestibile. Grazie, Fabrizio da Castiglion Fiorentino, per aver sviluppato una moto del genere!!

Ed ecco quindi che nei punti più impestati, dove normalmente si procede guardinghi, nei nostri caschi echeggiava l'implorazione "Cori Fulviooooo!! celera Fulvioooo!!!!"

il quale, pacifico, trotterellava paziente per non mettere in difficoltà i due pachidermi

Per fortuna le giornate hanno avuto lunghe pause di...meditazione nelle quali si individua una soddisfazione piuttosto palese

Fulvio, ancora grazie da me e da Giorgio. Temo ti toccherà ripetere. Anche perchè "qualcun altro" era altrove

e questa girellata se l'è persa.