Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Topics - alex

1186
Filosofia motoalpinistica / Pensieri di vita semplificata
« il: 07 Aprile 2013, 00:20:08 »
Oggi ho speso il pomeriggio seguendo un filo conduttore che non avevo chiaro nemmeno io. Le cose della vita si mescolano asssieme e spingono a prendere decisioni, e mentre giri sai che non hai idea di quali saranno, ma che poi saranno giuste. l'hai fatto per tante volte, una in più sai come inizia e sai che finirà per mettersi ordinatamente al proprio posto, tra quei nodi di scambio che intessono quell'intrico ferroviario che è la nostra esistenza.
E me ne sono andato per concessionarie. Cercando qualcosa che potesse rimpiazzare il mio attuale parco moto. Si, perchè da un lato è sbilanciato sotto il profilo "usabilità" e dall'altro è diventato un peso, leggero ma evitabile, sotto il profilo dei costi.
L'idea di base era di trovare una moto sola, che potesse sostituire le mie due vecchie bagasce che stanno in garage. Rimettendoci magari qualcosa, ma con un solo costo di gestione ed una fruibilità consona alle mie possibilità fisiche.
E' successo che ogni volta che trovavo qualcosa (a parte la perplessità di chi si vedeva proposta una simile operazione) mi veniva alla mente un motivo, non so dire quanto pretestuoso, per trovare la soluzione come inapplicabile.
Mi sono riseduto su una Multistrada 1000, è stato come ritrovarsi a cena con una vecchia fiamma per la quale il fuoco non si è mai spento. Una Streetfighter, mi brillavano gli occhi ma mi sono ricordato che una nuda col motore della 1098 non è l'ideale per me e non meriterebbe una vita sottocoppia. Una SuperDuke, una Brutale, una Speedtriple. Corte, inabitabili, aliene per quanto belle. La scintilla era lì per lì per scoccare ogni volta, ma era come se avessi l'accendino in mano, col pollice sulla rotella, e non volessi far scattare il dito. Poi ho provato a "sentire" una VFR, poi una CBF. Diciamo che l'effetto è stato simile a dell'autoerotismo coi guantoni da boxe. Nulla. Mi guardavo la tristezza di quei manubri, quelle strumentazioni anonime, e cercavo senza grossi sforzi un motivo per cui avrei dovuto scambiare le mie moto con quei pezzi di ferro. Almeno, accendendo il quadro della StreetFighter il solo check che scorreva sul display mi aveva emozionato, quelle nulla. Un conce aveva una SS900, una 848, su ognuna per i suoi motivi ho lasciato tanti sguardi e una cottarella, lo ammetto, me la sono presa. ma alla fine non ho combinato nulla. Il mio pensiero voleva sempre tornare alle strade che conosco, e provavo a farle con l'immaginazione su tutte quelle moto, ne immaginavo la risposta, le sensazioni, la fisicità del contatto dei lombi col serbatoio, degli stinchi col telaio, provavo a sentirne il rombo in scalata. Quel ferro tra le mie mani rimaneva, nella mente, del ferro, non c'era una scarica a basso voltaggio che percorreva me e la moto in modo continuo, come fosse sangue a portar vita in un unico organismo complesso. Mi son seduto su una GoldWing. Ho aperto un paio di sportellini, giochicchiato come un bambino coi pulsanti della pressione gomme, mi sono imnotizzato davanti agli speaker della radio. Mi è venuto da ridere. E poi me ne sono andato.
Io non ce la fo. Non ancora.

1187
Filmati e foto / Guarda qua che griglietta...
« il: 06 Aprile 2013, 23:33:47 »


certo che Jacques Vimond coi pantaloni rosa...  sm470

1188
Drive in / Tanto per dire...
« il: 06 Aprile 2013, 23:28:12 »

1189
Filmati e foto / Aneddoto 58
« il: 05 Aprile 2013, 14:19:54 »


Diobò, quasi lo sento mentre la racconta:
"Tempo fa sono andato ad allenarmi su una pista da Cross. All'ingesso il custode mi riconosce, sorride e inizia a tempestarmi di domande: "Ma lei è Simoncelli? Il pilota famoso? Quello che corre in MotoGP?".
Rispondo tutto fiero: "Già, sono proprio io"
E lui: "trenta euro!"

1190
Moto d'epoca / Consulenza per Cota 247
« il: 03 Aprile 2013, 14:27:56 »
Ma poi (ammesso e non concesso che mi riesca di prenderla) come siamo messi a ricambi? Mi pare che almeno a livello web siamo scarsini.  :73:



E ora la domanda da  sm408: ma poi quanto potrei usarla per il piccolo cabotaggio?  :mm:

1192
Notizie e curiosità / Un altro genere di Campione
« il: 02 Aprile 2013, 13:22:53 »

1193
Filmati e foto / uscire con la moto
« il: 01 Aprile 2013, 19:46:21 »
Lo stai facendo nel modo sbagliato  sm470


1194
Notizie e curiosità / Pasquetta in spiaggia
« il: 30 Marzo 2013, 20:42:44 »
Per la verità a Walkenswaard il mare non c'è, però la sabbia si, e tanta!

Lunedi prossimo Tutti a cercare di battere i dominatori degli ultimi 3 anni (Herlings e cairoli, anche se a lui nagl fregò una manche nel 2011) e per chi rimane davanti alla TV:

12:00 1° Manche MX2 Diretta Sportitalia2
13:00 1° Manche MX1 Diretta Sportitalia2
15:00 Last Chance MX1/2 Diretta Sportitalia2
16:00 Finale MX1/2 Diretta Sportitalia2

1196
Racconti & aneddoti / Donne e bagagli secondo Falanga
« il: 30 Marzo 2013, 16:12:09 »
http://www.moto-ontheroad.it/blog/donne-e-bagagli/

I raduni sono luoghi dove ti confronti, vedi gente che vive la motocicletta in maniera diversa dalla tua, ascolti altre persone e fai nuove esperienze.
Così, alla fine di un soggiorno lungo un intero fine settimana, stavo finendo di caricare la mia Gs 800 con le due borse di metallo, una borsa morbida posteriore molto capiente E un interno borsa che essendo impermeabile può essere legato sopra alle borse laterali quando di ritorno da un lungo viaggio in Africa, per dire, non hai potuto fare a meno di metterti in valigia una zampogna ricavata dallo stomaco di una pecora che profumerà il garage di tuo fratello per almeno un paio d’anni.

Accanto a noi, stava eseguendo la stessa operazione di carico una coppia con una custom, il cui bagaglio constava di una borsa in pelle delle dimensioni di un beauty case chiusa e fermata con fibbie molto fetisch E un borsellino rotondo grande come… dai non mi viene un altro paragone: un pacco di assorbenti. I due stavano litigando in maniera indiretta, ovvero riferendo le proprie esternazioni ognuno all’omologo di sesso di una coppia di amici.

“Certo, come fai, quando ti porti dietro le donne…”

E lei: “Mah, ho portato due camicie e due camicie da notte…” e lì mi è tornato in mente di qualcuno arrivato la sera a cena in tuta di pelle.

I due giudici improvvisati annuivano silenziosi, imbarazzati di essere stati messi nel mezzo, dando ragione ora all’uno ora all’altra:

“Si, ma almeno un’altra borsa grande potresti metterla…” si azzardava a criticare l’altro, fulminato dallo sguardo gelido del biker, che forse avrebbe preferito semplicemente andarsene a spasso non solo senza due borse, ma proprio senza moglie!

Intanto io legavo con le cinghie la nostra borsa aggiuntiva, che per la cronaca serviva per riporre una bracciata di limoni di Sorrento, eccomefaisenza. Tutta questa roba solo perché mi ero azzardato a pronunciare una frase che non andrebbe mai detta alla propria metà, anche se educata da anni e anni di bagaglio motociclistico: “Porta quello che vuoi!”

Ingenuo, lo so, me la sono cercata. Solo che ho pensato che con tre valigie, più gli interni cinque, potevo stare in una botte di ferro, e solo al momento del cambio d’abito del sabato sera, quando ho visto il letto dell’albergo coperto da maglie, pantaloni, cappottini e a terra TRE paio di stivali di Nerogiardini mi sono reso conto del perché la moto fosse diventata così spiacevolmente poco maneggevole.

Tutto questo mi ha fatto tornare in mente un episodio del quale fu protagonista un amico, il Tava, nei primi anni ’90, tempi in cui il vestiario tecnico consisteva al massimo in un giubbino di pelle, le valigie erano roba da crucchi o simili e al massimo sulle nostre enduro mettevamo il bauletto. Il mio amico era il felice possessore di un Kawasaki Klr 650, motocicletta molto piacevole e adatta anche ai viaggi, ma che notoriamente vibrava come un frullatore e sulla quale non avevi il minimo riparo dal vento. Farsi due ore di autostrada, il traghetto per la Sardegna e poi altre tre ore di strade interne, specie se con borse morbide mal fermate dietro, diventava un’opera da titani. Mi confessò, raccontandomi poi l’esperienza, che la moto gli era sembrata incredibilmente pesante subito dopo aver legato la borsa che stupidamente aveva affidato alla fidanzata affinché vi riponesse il suo ( “poca roba, mi raccomando” ) bagaglio. Giunto all’albergo prenotato a Castelsardo, tirò giù le borse dalla moto trovando quella della compagna inspiegabilmente più pesante della sua, a parità di dimensioni, e dopo una brevissima ispezione vi trovò dentro, con sua grande meraviglia, un ferro da stiro!

“Ma sei te che mi hai detto di portare poca roba, almeno la potevo lavare e stirare….” Provò a lamentarsi lei, mentre il Tava apriva la finestra che dava sul prato dietro il residence, scagliando con forza il pesantissimo oggetto. Ancora oggi , nelle fiabe sarde, si tramanda la leggenda della turista che nelle notti di luna piena viene vista aggirarsi su quel prato cercando il suo ferro da stiro…

1198
Drive in / Mi risulta che oggi
« il: 27 Marzo 2013, 09:34:40 »
arrugginisce un altro po' questo bidone qui:



Ed allora, sempre che FB abbia ragione,

TANTI AUGURI DIEGO!!

1199
Racconti & aneddoti / Angeli & Diavoli
« il: 26 Marzo 2013, 14:33:44 »
Si dice che ogni volta che saliamo in sella ad i nostri destrieri insieme a noi salgano pure Angeli e Diavoli...

è vero...

Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre...ad urlare...

Diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo schizzo di adrenalina ti arriva dritto al cervello senza passare dal via, lasciandoti i tremori per lunghissimi, interminabili minuti...  che ti spingono a piegare quel tanto che basta da far diventare bianche le mani e diventare tutt'uno con la nostra passione... la nostra vita...

tanto da pensare di averlo sfiorato quel limite, di aver scosso quel mantello con il nostro passaggio radente...

E Angeli che portano il volto e la voce di chi non è più con noi... dei nostri affetti... delle nostre paure ed esperienze costruite sulle nostre ossa rotte...

Angeli che ti accarezzano quel polso che torna a colorarsi e lascia andare la manetta quel tanto che basta per godere, senza infastidire quel mantello che fino ad un secondo fa avremmo strappato urlando per lo spostamento d'aria, per vedere se è veramente così bella e sinuosa questa mitologica creatura perennemente celata dall'ombra della paura...

Poi ci trovate i week-end in qualche strada di campagna sperduta tra i monti... seduti su un muretto con la sigaretta che si consuma lenta all'angolo delle labbra...

con lo sguardo perso all'orizzonte e una mano che inconsciamente segue le sinuose linee del serbatoio o dell'affilato cupolino... colorati come farfalle...

bardati come antichi Cavalieri...da soli o in sfavillanti sfilate di scintille e di riflessi, con il saluto sempre pronto anche se chi incroci non lo hai mai visto e mai più lo rivedrai...

..Ma in moto si muore... è vero...

Capita, ma quanta Vita è capace di regalarci questa passione?

Questi ragazzi meravigliosi da abbracciare e baciare come figli propri

Immersi in quelle tute di pelle, con i loro tatuaggi, con i loro caschi dai coloro sgargianti, tutti veri DURI!

Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo

Ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino in fondo alla loro anima per vedere com'è candida.

Occhi che solo la gioventù più sana può avere. Provate poi a togliergli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita, delle scorribande, dei weekend a bistecche e salsicce, ma ancora tanto bisognosi un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare così duro...

Parlate con ognuno di noi... e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione... e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio... e a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista...

di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra...

Già... in moto si muore... ma ora credete di poterci capire?

Io non credo... non ancora...

Chiedete allora di portarvi ad un raduno, ad una scampagnata...bagnatevi di pioggia scrosciante che Vi penetra fino alla biancheria intima... che vi entra nelle ossa... lasciate che il freddo vi punga fino a farvi lacrimare... lasciate che il sole tenti di liquefarvi mentre indossate l'immancabile giacca tecnica...

O semplicemente provate a chiedergli di fermarsi così, senza nessun motivo apparente per strada accostandovi al ciglio per stupirvi di quanti (automobilisti) non vi degneranno di uno sguardo e quanti (motociclisti) si fermeranno per offrirvi aiuto, compagnia, un semplice passaggio al più vicino distributore anche se esso si trovi a svariati km o un posto nel proprio box per la moto e un pasto caldo per voi mentre aspettate i soccorsi...

...Fatelo e allora, solo allora arriverete a sfiorare l'essenza di essere Motociclista

In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... e se ancora non lo avete capito be'... lasciate perdere, non lo capirete mai.

Ma se un domani, mentre andrete al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta, dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedeste vostro figlio girarsi di scatto a salutare sbracciando come un pazzo rinunciate a capire anche lui... lui che nella sua candida incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere... e se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto... be'... non c'è nulla di strano sapete?

Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... ma questo, Chi ha perso le ali, non lo ricorda...