E' un fenomeno che si nota in modo evidente anche nel piccolo della nostra Comunità. Pare che al compimento degli "anta", o poco più, l'endurista di questi tempi subisca una sorta di conversione spirituale, per la quale vende la moto e si compra una trail, a volte pronto-gara a volte attrezzata per l'escursionismo più o meno alpinistico.
Senza avere, chiaramente, la pretesa di definire in modo assoluto il motivo per cui questo avviene, io sto qui a chiedermi come è possibile che ci sia questo esodo di massa.
Non può essere una improvvisa popolarità del trial. E' una disciplina di nicchia e sempre lo rimarrà (per fortuna) a meno che questa tendenza non assuma gradualmente picchi rimarchevoli.
Non penso nemmeno si possa affermare che le braccia stanche e il fiato corto inducano l'endurista attempato alla ricerca di una disciplina meno faticosa, perché il trial è sicuramente differente quanto a sforzo, ma le energie le richiede in modo massiccio anche lui.
E non è nemmeno poco tecnico il trial, anzi vuole rigore e preparazione che a volte nell'enduro possono essere rimpiazzate da una sana improvvisazione del tipo "chiudo gli occhi e vado".
Dubito fortemente che si tratti di una presa di coscienza. Nel senso che non penso che un dilagante pentitismo, o il solo voler prendere le distanze dai vandali che rovinano l'enduro, possano di punto in bianco ammazzare una passione. Non venitemi a dire che la passione è la stessa e viene tuttalpiù traslata cambiando solo la moto, perchè a livello di sensazioni la differenza è abissale, sia in termini di velocità sia in termini di tecnica di guida.
Mi parrebbe riduttivo pensare che si possa passare al trial perchè si dà meno nell'occhio, perchè è più tollerato in quanto l'ottica popolare lo identifica ancora come un mezzo "environment-friendly" o perché alla fine della fiera quel che coll'enduro viene criminalizzato col trial passa, agli occhi della massa, per una simpatica gigioneria di cinquantenni con sindrome di Peter Pan. Anche se, provocatiramente, mi spiegherei, a questo punto, gli atteggiamenti da "bimbo buono della classe" che a volte vengono presi puntando tranquillamente il dito verso gli enduristi. una guerra fraticida che non porta da nessuna parte.
Per cui chiedo a chi lo ha fatto, a chi sta pensando di farlo, a chi ha un amico che "ha saltato il fosso" (ma non più in moto ;D) cosa spinge questa tendenza.
A me viene solo in mente che può essere strettamente collegata a una regionalità che determina una scelta, in qualche modo palese vivendo in quel contesto (ad esempio mi viene in mente che l'entroterra ligure è più percorribile con un trial/trail piuttosto che con una enduro gara da 450cc) oppure a politiche di conservazione del territorio iù o meno penalizzanti. sarà vero?
