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La moto "prossima ventura"....

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Valchisun:
Anche la Kawasaki Mach III in fatto di emozioni non era da meno!Da bambino mi portavano a spasso sulla Suzuki 750 tre cilindri a due tempi raffreddata a liquido, si passava il tempo in monoruota....... sm29
Le moto giapponesi di quei periodi fino agli anni ottanta avevano fatto la fortuna della Bimota e degli altri preparatori, erano tutto motore e poco o niente telaio, freni e sospensioni, al contrario le italiane, Ducati, Laverda Morini e Benelli avevano una grandissima tenuta di strada, anche se contro le due tempi prima e le quattro cilindri Honda e Kawasaki poi era dura..... :'(

menca:

--- Citazione da: Valchisun - 02 Ottobre 2010, 21:48:45 ---Anche la Kawasaki Mach III in fatto di emozioni non era da meno!Da bambino mi portavano a spasso sulla Suzuki 750 tre cilindri a due tempi raffreddata a liquido, si passava il tempo in monoruota....... sm29
Le moto giapponesi di quei periodi fino agli anni ottanta avevano fatto la fortuna della Bimota e degli altri preparatori, erano tutto motore e poco o niente telaio, freni e sospensioni, al contrario le italiane, Ducati, Laverda Morini e Benelli avevano una grandissima tenuta di strada, anche se contro le due tempi prima e le quattro cilindri Honda e Kawasaki poi era dura..... :'(

--- Termina citazione ---

Sulla Kawasaki avevo cambiato tutto l'avantreno ............... forcelle, piastre, e sopratutto due bei freni a disco ( è per quello che sono ancora vivo sm25) ............ poi i cerchi, marmitte come era di moda Figaroli, etc. etc.
Mi ricordo che per affrontare alcune curve impegnative, dovevi passare dalla quinta alla seconda e certe volte la prima in pochi secondi, :-\ :-\ :-\ altrimenti non ti fermavi ............... trooooopppo bello!!  sm13

Valchisun:
Erano i tempi di Agostino o'pazzo, chi se lo ricorda?Era diventato una leggenda negli anni settanta, per le sue imprese motociclistiche nelle vie di Napoli, anche lui a bordo di una Kawasaki Mach III! :-\

alex:
Io. Vivevo lì, negli anni 70 :)
E ebbi l'onore di conoscere lui e tanti altri comelui. La gara di machismo era scendere per Posillipo (a tempo) senza la bacchetta del freno posteriore.

ilario:
Ti sei dimenticato del Guzzi Le Mans.
Ne ho avuti tre e ,ti assicuro che con un po' di preparazione davano grosse soddisfazioni sul guidato.
In autostrada,sul dritto ed in accelerazione le giapponesi se ne andavano,bastava avere pazienza e le riprendevi e superavi sul guidato.
La Laverda aveva un buon motore ma era inguidabile,pesantissima e baricentro molto alto,non si riusciva a raddrizzarla dopo la curva.
La Ducati aveva delle ottime prestazioni complessive ma il suo motore teneva per non piu' di un paio di ore.
Quando in estate la sera ci si trovava al bar e si decideva di andare a Genova a bere il caffe' per poterci scannare sulla Serravalle il trenino era,
giapponesi leggermente avanti,cento metri,i primi cento km di autostrada in piano e in rettilineo fino agli Appennini poi arrivo a Genova dopo la
Serravalle Ducati,Guzzi,Laverda a ruota poi mooolto dopo le giapponesi.
Ritorno Guzzi e Laverda abbastanza vicina pooooi le giapponesi e quando noi ci eravamo ormai mangiato il panino finalmente la Ducati Che il giorno
dopo doveva essere portata dal meccanico.

Claudio.

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