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Via la bandiera sul serbatoio

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il pratese:
dobbiamo metterci nella zucca che il mondo motocicletta fa piccoli numeri di vendita nel vecchio mondo sviluppato e progettare e mettere su strada una moto tecnologicamente avanzata è molto oneroso quindi gioco forza devi produrre là specie la bassa e  media gamma sull'alto cioè moto intorno e sopra i 20000 euro, leggi bmw r18 Ducati V4, o a basso investimento tecnologico, leggi fuoristrada, puoi ancora produrre quà, poi c'è un'altro aspetto oggi i mercati in espansione sono loro non noi quindi devi per forza se vuoi essere un'azienda ancora viva tra 10/20/30 anni essere laggiù con moto che siano interessanti per loro ad oggi moto prodotte quà sono di stranicchia perchè costose, dazi, magari non di loro gradimento estetico o misure troppo imponenti tipo le varie endurone stradali, allora le case cercano di produrre là moto che magari possano anche vendere quà tipo BMW 310 o KTM 390, oramai ogni azienda deve pensare in modo globale non basta più un mercato solo per fare utili da poi reinvestire in sviluppo il caso Aprilia citato è esemplare fino a quando ha potuto prosperare col mercato dei 50/125 che si vendevano in quei numeri solo in Italia ha prosperato poi l'Italia si è dovuta adeguare alle norme europee  per assicurazione casco patenti targhe ecc.ecc.  mercato non esiste più e aprilia è quasi fallita non avendo quasi più prodotto e magari magazzini pieni di moto che il mercato non vuole e se ci pensiamo bene era già successo con le auto fino a quando tenevi il mercato bloccato con iva al 38% per auto sopra i 2000cc/2500cc se diesel auto italiane le vendevio poi hai aperto il mercato ciao core 

alex:
Che dire, abbiamo ragione tutti. Perchè c'è un pezzo di verità in ogni commento.
Io aggiungo solo due considerazioni spicce:
1.  una icona non può essere solo funzione, ne è riprova un cncetto stesso di design, che esula da quello primordiale di studio funzionale applicato ai canoni estetici comuni e va dritto al trend setting o a un tipo di comunicazione, appunto, iconica, vedi Kartell contro Cartier, un esempio qualsiasi per la diferenza tra i due mondi.
Ecco, io preferisco Cartier, ma non perchè costa un botto (pure le sedie di plasticaccia di Kartell costano cifre pazzesche, e non dico dove le fanno  sm444)
Per cui una bandiera da pochi centesimi su un codone o un serbatoio significa quacosa ed è quel qualcosa che qualcuno va a cercarsi. Ad altri invece non importa niente, altri ancora guardano in direzioni diverse.
2.  a esclusivo titolo personale, preferisco comunque mettere la scorza in mano a chi ha sviluppato moto magari imperfette, ma che non mi affida alla pur migliore delle Tokico con tubi in nylon, ed emozionalmente trovo ancora piacevole una forma magari non premiata dalle vendite, ma che non mi obblighi a leggere sulle carene che cosa ci sia sritto per riconoscere marca e modello.

Valchisun:
Ma qualcuno si e’ mai chiesto il motivo della delocalizzazione? Quando si sara’ dato una risposta, vedra’ che in quella non ci trovera’ niente di positivo, ci vedra’ il crollo dell’economia occidentale, il crollo dell’occupazione nei nostri Paesi, ed il crollo della qualita’ dei prodotti, confrontate i particolari e la componentistica anche delle moto, cosiddette “premium”, e capirete che la qualita’ non e’ piu’ una priorita’ di questo mondo, a loro interressa l’obsolescenza programmata, e noi ci adeguiamo nostro malgrado, avete presente gli elettrodomestici o i telefonini che dopo due, massimo tre anni sono da buttare ? Davvero pensate che per la componentistica montata sulle moto oppure sulle auto di adesso, il discorso sia diverso? E se poi andiamo a cercare il fascino e la personalita’ delle moto moderne, allora e’ inutile fare dei confronti, le moto da fuoristrada sono tutte uguali a se stesse da almeno vent’anni, il confronto con la bellezza e la personalita’ di una Maico Gs 501 o di una Montesa Cappra 360 o di una Ktm Gs 360 degli anni settanta e’ un confronto gia’ perso in partenza con le moto da cross e da enduro di adesso che sono diventate tutte o quasi delle Ktm verniciate di vari colori e basta...Personalmente ritengo che un oggetto di divertimento come e’ una moto debba soddisfare anche il lato emozionale, ed io non riesco ad emozionarmi quando vedo una moto assemblata con pezzi scadenti, prodotta nel sud est asiatico, ma spacciata come moto europea, magari di una casa motociclistica che aveva la fama di produrre moto robuste ed affidabili, i richiami in garanzia che arrivano in continuazione ne sono una prova

Valchisun:
Per farla breve, appena trovate una moto moderna  che abbia anche soltanto un decimo  del fascino di questa, cambiero' subito idea:

https://www.facebook.com/100002370898325/posts/3765995243489468/

Lamberto:

--- Citazione da: Valchisun - 26 Dicembre 2020, 10:58:43 ---Ma qualcuno si e’ mai chiesto il motivo della delocalizzazione? Quando si sara’ dato una risposta, vedra’ che in quella non ci trovera’ niente di positivo, ci vedra’ il crollo dell’economia occidentale, il crollo dell’occupazione nei nostri Paesi, ed il crollo della qualita’ dei prodotti, confrontate i particolari e la componentistica anche delle moto, cosiddette “premium”, e capirete che la qualita’ non e’ piu’ una priorita’ di questo mondo, a loro interressa l’obsolescenza programmata, e noi ci adeguiamo nostro malgrado, avete presente gli elettrodomestici o i telefonini che dopo due, massimo tre anni sono da buttare ? Davvero pensate che per la componentistica montata sulle moto oppure sulle auto di adesso, il discorso sia diverso? E se poi andiamo a cercare il fascino e la personalita’ delle moto moderne, allora e’ inutile fare dei confronti, le moto da fuoristrada sono tutte uguali a se stesse da almeno vent’anni, il confronto con la bellezza e la personalita’ di una Maico Gs 501 o di una Montesa Cappra 360 o di una Ktm Gs 360 degli anni settanta e’ un confronto gia’ perso in partenza con le moto da cross e da enduro di adesso che sono diventate tutte o quasi delle Ktm verniciate di vari colori e basta...Personalmente ritengo che un oggetto di divertimento come e’ una moto debba soddisfare anche il lato emozionale, ed io non riesco ad emozionarmi quando vedo una moto assemblata con pezzi scadenti, prodotta nel sud est asiatico, ma spacciata come moto europea, magari di una casa motociclistica che aveva la fama di produrre moto robuste ed affidabili, i richiami in garanzia che arrivano in continuazione ne sono una prova

--- Termina citazione ---
Sergio, il discorso "delocalizzazione" era già stato trattato più volte e qui si va su un discorso forzatamente politico.
Se un imprenditore delocalizza è perchè in Italia ci sono alti costi del personale ed una burocrazia che non serve a un cappero, noi siamo bravi a mettere un sacco di pastoie per cercare di non truffare e poi basta pagare qualcuno che poi la pratica passa (per chi è abituato a questi sistemi).
Aprire uno stabilimento in Italia è estremamente oneroso e lungo nei tempi di avviamento.
Concordo con te nel combattere i paesi che schiavizzano gli operai però da quella condizione alla nostra ci sono tante vie di mezzo.
Ci sono paesi confinanti con l'Italia che sono recentemente usciti da una terribile guerra che sono risorti e stanno lavorando "MOLTO" meglio di noi perchè hanno permesso alla imprenditoria di espandersi.
Io ho il mal di pancia al pensiero che dovranno arrivare i famosi 209 miliardi, cifra enorme che potrebbe far veramente risorgere il nostro paese ma non ho fiducia perchè oggi ci sono persone al governo che da una parte sono specialisti nella corruzione e dall'altra incapaci per inesperienza. Manca la progettualità e le persone con autorevolezza in grado di crearla. Più semplicemente diciamo che mancano le "palle".
Stiamo assistendo a una infinità di bonus (monopattini, bici, occhiali, mobili, auto, ecc.) che vengono esibiti solo per compiacenza elettorale e per accontentare alcune lobby, in più soldi dati a pioggia in sud Italia ecc.ecc. Mi fermo qui sennò parto e non finisco più.
Io mi ritengo un moderato ma come una buona parte degli italiani sono stanco della politica del tiramolla perchè al governo ci sono forze tra loro incompatibili.

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