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Via la bandiera sul serbatoio
Valchisun:
I giapponesi copiavano le moto inglesi ed italiane, fotografavano e compravano gli esemplari delle migliori moto europee, i motori venivano industrializzati con la migliore qualita' possibile fin da subito, mentre per freni, telai e sospensioni tribolarono per anni per raggiungere le i migliori prodotti europei, basti dire che la riminese Bimota prosperava grazie alla cronica mancanza di freni e tenuta di strada delle sportive giapponesi, ne prelevavano soltanto il motore, e facevano delle opere d'arte che tenevano i 240 sui curvoni autostradali, poi, poco per volta, anno per anno, anche i giapponesi impararono ad unire ai loro motori altamente prestazionali telai e freni all'altezza, nel frattempo le inglesi erano sparite ed in Italia erano sopravvissute MotoGuzzi e Ducati. La differenza tra quanto sta accadendo adesso e' che il Giappone aveva migliorato la qualita', mentre la delocalizzazione in Cina, la qualita' l'ha fatta crollare, salvo che si pensi che mantenere la manodopera a livello della schiavitu' e negare i diritti umani la si possa scambiare per innovazione e progresso tecnologico
gianga:
Ricordo i pellegrinaggi all'Aprilia da ragazzino in bicicletta...20 + 20 km nella speranza di vedere la ET 50 e le cross. Rimasi sorpreso un giorno quando sbirciando da dietro le tende vidi una CR 125 rosso fuoco a fare la modella sm413
Ma capisco che Aprilia non sia tra le icone classiche...
Valchisun:
Aprilia fece una specie di miracolo industriale, da una piccola fabbrica di biciclette del padre di Ivano Beggio ad una multinazionale che produceva centinaia di migliaia di scooter e motociclette in pochissimi anni, Aprilia seppe produrre capolavori da fuoristrada e di moto sportive stradali, vincendo decine e decine di titoli mondiali, poi dovette fare i conti con il crollo delle vendite degli scooter 50 che era il suo core bussiness e fu costretta a svendersi al Gruppo Piaggio...
Enzo:
La storia delle moto Made in Japan la conosciamo tutti , è storia , punto. Per il resto non credo che ci possiamo fare nulla, compro quello che mi piace e che mi posso permettere , spero solo di poter godere del fatto di andare in moto ancora per anni, la provenienza mi interessa poco se mi piace.
Valchisun:
Sono anni che tento di trovare una moto piu’ fruibile della mia, ma tutto quello che vedo in giro mi da il voltastomaco, davvero pensate che chi produce moto attualmente ci metta ancora l’anima e la passione di una volta? I C.e.o. E gli A.d. delle case motociclistiche di adesso, probabilmente prima vendevano pannolini o lattine di fagioli e adesso vendono moto, sono finiti i tempi in cui dietro ad un marchio c’era una famiglia, degli imprenditori che passavano le notti in fabbrica ansiosi di sentire girare un nuovo motore per la prima volta, il nome scritto sul serbatoio di una moto riassumeva la passione e l’orgoglio dell’imprenditore e di tutti gli operai coinvolti nel progetto, appena mi accorgero’ di rivedere una cosa del genere, tornero’ ad appassionarmi ad una moto nuova, gli elettrodomestici senz’anima ve li lascio volentieri.... :tris:
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