O io sono uno stegosauro, oppure un inguaribile romantico esagerato, oppure tutti e due messi insieme.
Fatto sta che viaggiare in moto merita, per me, di essere vissuto momento per momento, anche dal capire la direzione giusta, annusare la strada, sentire il percorso ad ogni suo metro. Per viaggiare non ritengo utili i sistemi di guida assistita, i copiloti che si comportano magari impeccabilmente ma ti tolgono il piacere della sensazione. Ma tanto, forse, ad andatura da viaggio non entrerebbero neanche in funzione e servirebbero quindi zero che zero. Ancor meno vorrei viaggiare con la testa "infilata" in un Zumo, non voglio sapere quanto manca di preciso nè come sarà la curva successiva, non mi interessa sapere che ci sarà un paesino tra tot chilometri, voglio scoprirlo io, non voglio fare un volo strumentale, magari selezionando la musica da una scorta di mp3, quel modo di battere l'asfalto è per quando si va a lavorare a 1000 chilometri da casa, in macchina, autobahn, navigatore, cruise control e musica di accompagnamento, che poi dopo 200 km si stacca tutto perchè la cosa è di una noia letale e ti distrai perfino.
Viaggiare come una volta non è eroico, non è da duri, non è figo. E' vivere quel che stai facendo e non il trasferimento verso la meta. Che poi, lascerei mai al Zumo di decidere e fissare in modo lapidario quanto manca all'arrivo, e quale veramente sarà quel giorno?