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Calma e sangue freddo

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diegog:

--- Citazione da: alex - 29 Novembre 2011, 21:48:51 ---Braccino-gambina-pipino?  sm444

--- Termina citazione ---

Lamberto:
Calma e sangue freddo.....facile a dirsi soprattutto quando si è ansiosi di carattere!

Ci sono diversi aspetti che entrano in gioco nelle "difficoltà" del nostro sport come anche nelle difficoltà del quotidiano, è il nostro carattere e le esperienze di vita che vengono fuori di fronte a certe situazioni.
Certo che poi con gli anni c'è una maggiore presa di coscienza dei propri limiti e delle responsabilità che la vita ci ha portato ad assumere.
Innanzi tutto è importante una naturale predisposizione e, qualsiasi sia l'età del pilota, si vede subito se c'è, da come si muove sulla moto, questa predisposizione ovviamente agevola enormemente nel fare meno fatica, poi se c'è stata una buona scuola il gioco è fatto.
Ho amici di sessanta e passa anni che fanno le "scarpe" a trentenni vigorosi e pimpanti, nel nostro sport la forza bruta ha una importanza relativa rispetto allo
equilibrio ed alla resistenza a sforzi e concentrazione prolungati.
Ma c'è un aspetto che viene al di sopra di tutto, "la testa", se questa non ci assiste nel momento della difficoltà anche se conosciamo la tecnica falliremo sulla difficoltà, sperimentato centinaia di volte anche perchè ho una maledetta paura di farmi male forse perchè ho rotto diverse ossa e so che alla mia età non si aggiustano tanto facilmente.
Quando riesco ad impormi sulla paura e supero la difficoltà per me la soddisfazione è immensa e mi do dello stupido pensando alle volte che ho tolto il gas di
fronte all'ostacolo.
Ho praticato l'enduro per tanti anni ed è vero che ci vuole del "pelo" per andare veloci però la concentrazione, la difficoltà e la precisione di guida che richiedono
il trial/motoalpinismo sono decisamente maggiori, l'enduro lo trovo meno faticoso sotto tutti gli aspetti.

Voi cosa ne pensate?

Valchisun:
In modalita "Serio on":

Volevo dire che una cosa e' l'istinto di non esagerare o di autoconservazione che a vent'anni e' ad un livello e a cinquanta ad un altro.... :73: e l'altro
e' l'affanno e la perdita di calma, il difficile e' di autoimporsi di affrontare la difficolta' con la sufficiente tranquillita', almeno per me e' cosi', il riuscirci e' ancora un'altra cosa....
Nel trial molte volte quello che conta e' la determinazione a salire l'ostacolo piu' ancora che la tecnica, ovviamente entro certi limiti, comunque le moto attuali i limiti li hanno molto in alto, in genere i piloti molto meno.... :73:
Mi allaccio a quanto ha scritto Lamberto, se si parla di enduro "scorrevole" e non trialistico, cioe' quello che va' di moda ultimamente, il fatto di essere seduti, anche se bisognerebbe essere soltanto "appoggiati" sulla sella, lo rende meno faticoso a livello fisico, anche perche' la moto da enduro e' meno estrema come posizione di guida rispetto ad un trial, basti vedere che le attuali maxi enduro stradali hanno una postura di guida molto simile alle enduro-gara, la triangolazione sella,pedane, manubrio e' molto simile, ed anche durante lo "zampetting" sull'enduro l'operazione e' molto piu' facilitata, sul trial senza sella e' qausi impossibile, sull'enduro la fatica e' piu' "mentale", soprattutto se si mantegono velocita' piu' elevate, alla stregua della concentrazione che obbliga la guida della moto da strada!

marc59:
Giusto, aggiungo che, a mio avviso e tranne forse rarissime eccezioni, nessuno è nato calmo, molto possiamo fare applicando una certa dose di autocontrollo e poi l'esperienza, tanta esperienza, quella non basta mai!
E' di fondamentale aiuto ti fa agire in maniera istintiva e quindi rapida.
Cito un piccolo episodio che mi è accaduto mentre stavo guidando la mia auto su una delle nostre martoriate strade provinciali:
All'uscita di una curva a destra, mi sono trovato di fronte ad un ostacolo improvviso, ho reagito d'istinto, ho stretto ancora molto di più la curva fino a mettere le ruote interne alla curva dentro un fosso, in quei casi lo si può fare (quasi) tranquillamente, infatti in quel preciso istante quasi tutto il carico dell'auto e la sua tenuta sono trasferite sulle ruote esterne alla curva.
Ho quindi superato il punto critico, senza reazioni scomposte e senza grossi rischi.
Questo genere di manovre, così come il controsterzo non vengono naturali.
Non voglio mettere sù arie da rallista, è solo che per esigenze di lavoro faccio circa 70000 km all'anno da molti anni (aggiungiamo che a suo tempo ho fatto spesso il "cretino" su strade DESERTE, provando, magari sulla neve, manovre che in genere facevano solo i rallisti).
Non potevo certo permettermi una pista con istruttore a pagamento, anzi a quei tempi manco esistevano.

Imparare a stringere moltissimo una curva, mollare i freni un istante per riprendere il controllo dello sterzo, o controllare le reazioni dell'auto, in condizioni di scarsa aderenza, utilizzando la tecnica del controsterzo, ti possono salvare la vita!

Fermo restando, e lo voglio ribadire con FORZA specialmente ai più giovani, che certi numeri si fanno solo in pista e con l'aiuto di un bravo istruttore, mi premeva sottolineare quanto detto dal Valchi e aggiungere quindi, alla calma e al gesso una buona tecnica di conduzione del proprio mezzo.

PS
A bbello, tutto sto panegirico, embe' tanto noi ciavemo l' ABBIESSE, ESP, ACI, AISCAT, AUTOSTRADE PER L'ITALIA,ERRRR NAVIGGATORE :098: :098:

vero vero dico io, ma chi ha imparato a guidare su una fiat 850, oggi può guidare in sicurezza anche un astronave.

alex:
mmmm ma allora non sei convinto. torna a fare enduro  sm442
No serio:
l'insicurezza, non essendo altro che la scarsa fiducia in sè stessi, più o meno é qualcosa che ha a vedere con l'autostima, e sappiamo che  normalmente è indotta, poi vai a vedere da cosa...  smban
Se la si rileva solo andando in moto per gradini e radici, magari capirlo è più semplice.

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