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Calma e sangue freddo

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Valchisun:
Mi e' venuto in mente che nel trial e non solo, perche' credo che il concetto che voglio "sviluppare" si possa applicare a tutti gli sport ed anche nella vita di tutti i giorni, la calma e' un accessorio fondamentale e' spesso trascurato e sottovalutato, nel senso che la calma e il non lasciarsi prendere dall'affanno o peggio dalla paura, e' l'arma da utilizzare nei tratti di difficolta', molte volte durante un giro di motoalpinismo, capita di dovere affrontare dei tratti particolarmente difficili o tecnici, in quei casi e' facile che ci venga il "braccino corto", la paura di sbagliare o di commettere qualche errore e rischiare una caduta fa' si' che si rinunci al tentativo di superare l'ostacolo oppure lo si affronti nel modo sbagliato, mentre se si adotta un atteggiamento piu' calmo e meno negativo, molte volte si scopre di essere in grado di superarlo con successo, magari siamo in possesso della sufficente tecnica e capacita' ma la paura e l'agitazione ci mettono k.o. ancora prima di avere provato!
Mi ricordo che anni fa' il trial era dominato dai piloti del nord Europa, finlandesi, inglesi, svedesi, prima che arrivasse il dominio spagnolo, e la dote che maggiormente traspariva dai piloti nordeuropei era proprio la loro freddezza estrema, mentre visionavano le zone a piedi, sembravano degli automi privi di anima, anche se sbagliavano e si beccavano le cinque penalita', loro non battevano ciglio, non si portavano l'incazzatura nella zona successiva, anche il sette volte campione del mondo di trial, il britannico Dougie Lampkin, pur non avendo un bello stile di guida e una classe cosi' cristallina come altri campioni del mondo, aveva dalla sua parte una enorme freddezza, a volte e' proprio questo dono a costituire quel tocco di classe in piu' che permette di prevalere sui piloti magari tecnicamente piu' bravi, ma piu' propensi all'arrabbiatura ed a perdere le staffe e quindi la concentrazione!
Quindi ragazzi calma e gesso, il gesso non so' a cosa serva, sara' per le ingessature? sm404 sm444

alex:
Credo che gli "uomini del nord" avessero a quel tempo la superiorità non per la provenienza geografica (il Tony mica è lappone... o si?) ma per la professionalità che alle nostre latitudini era ancora in embrione, vista la disciplina sostanzialmente nuova.
Venendo al discorso in senso lato, io parlando per me ho diasgio dove l'esperienza mi ha insegnato che può essere una cosa negativa. Vedi l'ormai famoso brecciolino, come anche un dirupo, o semplicemente l'andare a cannone dove non conosci. Tutto sommato non la chiamerei neanche paura, per quanto alla base ci stia lei, ma "buonsenso" nella maggior parte dei casi. L'incognita dell'ostacolo invece sta nel fatto che abbiamo collocato bene la famosa asticella. Insomma è alla nostra portata, ma al limite di quel che di noi sappiamo. Siccome questo è il bello, da ciò in effetti dovrebbe nascere convinzione, non timore. Ma se così fosse che male c'è a girare attorno e riprovare un altro giorno?

menca:

--- Citazione da: Valchisun - 29 Novembre 2011, 21:14:06 --- molte volte durante un giro di motoalpinismo, capita di dovere affrontare dei tratti particolarmente difficili o tecnici, in quei casi e' facile che ci venga il "braccino corto", la paura di sbagliare o di commettere qualche errore e rischiare una caduta fa' si' che si rinunci al tentativo di superare l'ostacolo oppure lo si affronti nel modo sbagliato,

--- Termina citazione ---

Pensa se oltre al "braccino corto" uno ha anche "le gambe corte"!! sm404


Ogni riferimento è puramente casuale! sm444 :hee20hee20hee: sm453

alex:
Braccino-gambina-pipino?  sm444

Valchisun:
Il pipino non e' duro ma e' secco, poi tanto si stacca.... :censura: sm444

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