Certo che se dobbiamo rimpiangere la R80 e il DR vuol proprio dire che moto per vecchi non ne fanno proprio più.

Però è anche vero che in grado di dare una emozione a chi ha fatto il circo con ferri improponibili, ciclistiche approssimative e limiti tecnici di un tempo, non se ne possono fare più.
Ora la moto deve essere alla portata di tutti, ed ecco elettronica, sospensioni con schemi automobilistici, gadget da utilitaria.
Poi deve comunque far sentire fighi anche se tu devi solo girare il gas e (a volte) buttar dentro le marce. Per cui ecco i surdimensionamenti e i kit da 400 litri di capienza già montati all'origine.
Io in questa dimensione non mi ci trovo, sicuramente il limite è solo mio ma per me rimane così.
Con un budget bassissimo mi sono praticamente fatto una moto mettendo assieme pezzi presi qui e là (con una logica però) ed ho una moto orrenda da vedere, con una targa e un libretto del 2000 (tra qualche settimana diventa maggiorenne) che però mi permette di riprendere sensazioni con le quali sono cresciuto e sono andato in moto fino a un certo punto della mia vita, oltre al fatto che le dimensioni sono per me umane dal momento che ci sto seduto sopra comodo e disteso.
Precedentemente avevo provato a sentire di nuovo le vecchie sensazioni comprando direttamente una moto vecchia.
Le sensazioni non sono mai pervenute e mi è arrivato solo il "vecchio" perché dritta o storta che sia ciclistiche, freni e sospensioni di generazione successiva piacciono anche a noi. Vecchi si ma rincoglioniti ancora no, o almeno non del tutto.
Tutto sto sproloquio per dire cosa?
Che siamo difficilmente adattabili, ed è un qualcosa di cui andar fieri.
O meglio: siamo molto più adattabili di chi si limita a staccare un assegno (forse eh, ma esistono ancora gli assegni?) però fino ad un certo punto.
Perchè se ci si toglie la possibilità di divertirci, di ridere dentro al casco, anche una moto perfetta non farà mai per noi.
Anzi, sicuramente quella lo farà meno che mai.