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Balcani, Anatolia e un po' di Caucaso

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Pedro_CH:
Elbette! & Meeting the Kartvelebi, day 7, 4598km, Batumi in Georgia

Il settimo giorno ho voluto immediatamente guardare fuori dalla finestra appena sveglio, per vedere come fosse fatta Artvin. Era come immaginato, una città costruita senza senso su per una collina:



Lo scopo della giornata era entrare in Georgia, quindi sono partito tranquillamente alle 0800 dirigendomi verso Meydancik.
La strada D010 è nuova e si snoda lungo svariate dige. Panorami veramente suggestivi! Prima di entrare sulla Meydancik Yolu, all'incrocio di Çaya?z?, ho "chiesto" ad un pastore se c'era benzina lungo la strada per Meydancik (ho indicato il serbatoio e ho detto Meydancik), lui mi ha detto ?av?at, e ha detto Meydancik facendo segno di no con la mano. Allora mi sono diretto verso ?av?at, dove c'era un benzinaio in centro paese. Anche qui, prima del paese, c'è una bellissima fortezza (?av?at Kale, anche ad Ispir ce n'è una). Mentre facevo benzina mi sono reso conto che le persone che giravano erano molto diverse rispetto ai Turchi a cui mi ero abituato, infatti c'è una forte presenza di Curdi visto la vicinanza con il "Kurdistan". Purtroppo ciò comporta anche brutte cose, quali un avamposto militare accanto al benzinaio (Petrol Ofisi-yaz?c?lar Petrol, e l'avamposto su Google, da notare che Google map ha dovuto togliere o non mettere la parte davanti l'avamposto ?av?at ?tfaiye Müdürlü?ü), tornato sui miei passi, ho preso la Meydancik Yolu, strada meravigliosa:



La strada ad un certo punto è diventata di mattonelle nuove per poi diventare definitivamente sterrataa. Ad un certo punto, mi sono trovato davanti a questa struttura, ho immediatamente riconosciuto quei quadrati ripieni che compongono le mura di un forte.



Se siete arrivati a leggere fino a qua, vuol dire che avete visto la foto del forte, quindi verrete uccisi dai servizi segreti turchi. A parte gli scherzi (forse), non ho da molto tempo visto il documentario Restrepo, che parla per l'appunto di un forte simile. Il fatto divertente è che mentre facevo la foto, i soldati sono venuti alle mura e alla torre, puntandomi le armi contro e intimandomi di andare avanti ad urli e fischi (O magari erano parole in Turco). Ho proseguito su una bellissima strada bianca:









Il passo che ho preso non ho nessuna idea di che nome abbia, non c'erano cartelli e su google non era marcato. La strada era appena stata scavata in alcuni punti (presumo ingrandita o rinnovata), la cima del passo è attorno ai 2300 metri sopra il livello del mare. La strada dall'altra parte passa a raso con il confine con la Georgia (Poche decine di metri).
In alcuni punti la strada è franata per temporali recenti ed è letteralmente un pantano come si può vedere nella prossima foto, la moto si è sporcata di conseguenza.
Attorno a Camili la strada (Borçka Camili Yolu) è diventata nuovamente asfaltata (appena rifatta, l'asfalto è un biliardo:





Di seguito ho preso la D010 direzione Mar Nero dove a Hopa sono andato verso la Georgia. Passare il confine è stato facile, non mi hanno chiesto la patente internazionale e non hanno nemmeno controllato la targa (da notare com'era sporca nell'ultima foto). La cosa divertente è che in Turchia era presente un minareto vicino al confine e in Georgia, per ribattere, c'era una nuovissima chiesa ortodossa. La strada per Batumi è stata una pena, molto traffico e tutta piatta. Appena entrato in Georgia non avevo nessuna idea di cosa potevo fare e cosa non potevo fare a livello stradale...poi mi sono reso conto che era come tutti gli altri paesi al dell'area.

A batumi sono arrivato verso le 1600, così ho avuto tempo per pulire la moto (mi hanno chiesto 2 GEL, ne ho lasciati 5 siccome gli ho chiesto di pulirla io personalmente, infatti fuori non era perfetta, ma dove contava era pulita e il ragazzo dell'autolavaggio non capiva cosa avessi fatto  :arar:). Ho passato due notti a Batumi in un hotel costoso per la Georgia, l'ho preso per due motivi: Vicinanza al centro e parcheggio privato. Il giorno seguente ho visitato la città (Non sto qua a scrivere nulla sulla città, trovate tutto su Google) e ho effettuato manutenzione più invasiva alla moto, che aveva già percorso 4600 km:
 Ho aggiunto 0.2 liters di olio, ho guardato le pastiglie anteriori, ancora a posto malgrado avessero 15000 km sulle spalle (Brembo blu, le ho cambiate a 22000 km per finire e penso sarebbero arrivate fino a 25000km...le ho cambiate con delle braking, frenata uguale ma dopo 3000 km sono già a metà usura!), ho smontato i cavi del regolatore di tensione (Alla sera toglievo la fianchetta sinistra e guardavo se c'erano segni di prolbemi, mai trovato nulla però). Pulita, tesa e oliata la catena. Ho controllato che tutte e 4 candele avessero scintilla e ho tolto la calza sul filtro e ho pulito il filtro mettendolo sullo scarico. La calza sul filtro ha allungato di molto la vita del filtro, da cui in avanti non l'ho più utilizzata perché ero spesso ad altezze oltre i 2000 metri, cioè stato un errore perché il filtro si è sporcato molto vista la marea di strade bianche che avrei affrontato nei giorni seguenti!

Vi "dedico" queste foto del Kolga Tbilisi Photo, parlano del sud d'Italia!





Mi ha fatto sorridere perché in Georgia è pieno di edifici non finiti :-)


Per concludere, una foto suggestiva di Batumi:




Pedro_CH:
Meeting the Kartvelebi è il nome che ho dato alla 3 tappa del viaggio, tradotto vuol dire "Incontrando i Georgiani".

Il giro previsto è riassunto in questa immagine:


, day 9, 5033 km, Mestia in Georgia

I due punti ad est di Batumi sono stati uniti da un passo che su Google non è presente (Nekay alias nachotrips aveva provato a passarvi in Luglio mi pare, ma la neve era ancora presente e bloccava la strada!). Non sono salito fino ad Omalo purtroppo (Causa piccolo guasto e stress di conseguenza + lo stress di non raggiungere Igoumenitsa in tempo). Inoltre il ritorno in Turchia non è avvenuto ad Erzurum ma vicino a Ç?ld?r. Questo era già stato previsto, soltanto che non ho mai avuto la voglia di aggiornare l'immagine  zzz
Inoltre non sono nemmeno andato a Bakuriani, sempre per i motivi sopracitati. Capirete perché nei prossimi post.

Ho lasciato Batumi alle 0730 locali, ho seguito la strada per Gomismta, le strade georgiane sono piccole ma carine, molto ben tenute. 20 km prima di Gomismta la strada è diventata non asfaltata e si presentava in ottime condizioni per testare le Mitas:



Che dire? 20 km di puro divertimento e soprattutto che le Mitas e07 sono delle ottime gomme in tutti gli aspetti possibili.



Il villaggio di Gomismta è immenso, mi aspettavo una specie di alpeggio, invece penso ci vivano attorno le mille persone. La rete elettrica non è presente e molte persone sono in giro a cavallo. Malgrado ciò i cellulari sono ovunque!







Dei bambini erano anche presenti e mi salutavano correndomi attorno al mio passaggio. Io ricambiavo con il clacson e tutti rispondevano urlando Biiiiip Biiiiip. Stupendo. Ho il rammarico di non essermi per farli salire sulla moto, ciò avrebbe potuto darmi delle forti emozioni. Il viaggio è andato avanti lo stesso senza rimpianti  :OK:
Ho preso la strada diretta tra Gomismta e Bakhmaro, la quale non era una vera e propria strada trafficata:





Nella foto la moto è letteralmente in mezzo alla strada del passo! È stato un momento stupendo di pura libertà poter condurre la moto lungo quella non strada a 2500 m di altezza.





Dopo 60 km ho raggiunto Bakhmaro e la strada è nuovamente diventata asfaltata e ho incominciato la lunga discesa fino a livello del mare sulla pianura dov'è presente il parco nazionale di Kolkheti . La strada principale era piena di traffico, per fortuna la mia traccia seguiva una vecchia strada sovietica attraverso il parco:


 
Da qui, su strade normali sono andato verso Zugdidi e ho potuto vedere il Caucaso per la prima volta. Nulla di eccezionale, sembra di vedere le Alpi da Milano:



E ho preso la strada per Mestia, la capitale dello Svaneti. La strada è molto lunga, circa 130 km ma è assai bella e piena di insidie dentro le gallerie. Qui a Jvari:



Perché insidie dentro le gallerie? Semplicemente perché sono molto lunghe e non illuminate, quindi con la forte luce estiva, l'entrata in galleria non faceva vedere nulla e io come un pollo mica rallentavo. Inoltre in Georgia gli animali domestici sono lasciati completamente liberi, questo vuol dire che spesso a bordo strada ci sono mucche o maiali e soprattutto le mucche, amano sedersi sull'asfalto per digerire. Con le temperature estive (quasi 40° centigradi nelle pianure), le mucche si rifugiano all'ombra per digerire e quale miglior posto all'ombra e fresco di una galleria? Le ho schivate per un pelo e la galleria successiva, per non ripetere l'errore ho rallentato ma c'è stata un'altra trappola: buchi. La moto ha iniziato a saltare di qua e di la. Nessun problema, se non controllare raggi e cuscinetti alla sera  :arar:
La strada per Mestia: Zudidi Javari Mestia Lasdili.



Quasi arrivato a Mestia, a Pechuari, ho potuto incontrare le prime torri difensive, tipico edificio del Caucaso e attrazione locale:



A Mestia ho passato la serata in al cafe Layla in centro al paese con due ragazzi Ticinesi (La ragazza mi ha visto lavorare sulle cartine in un viaggio in treno e per finire andavamo entrambi in Georgia nello stesso periodo!). Abbiamo mangiato cibo locale (Un pane ripieno di formaggio tipo di tutta la Georgia e lo stesso pane con dentro il manzo, tipico del Caucaso). Nel mentre un coro locale cantava della musica Folk dello Svaneti (Assomiglia ad uno yodel!). Una serata molto particolare e una buona birra! O forse erano più di una!

beppext:
  sm419 ragazzo! .....bellissimo viaggio!  sm08

Bikerider:
Che dire...? Grande.  :OK:

ilario:
Bravissimo!
Abbiamo lo stesso spirito ed amore per la moto e l'avventura.
Il viaggiare soli ti espone a molti rischi ma ti permette di vivere le giornate con il tuo ritmo e senza condizionamenti.
Stai ,per il momento,quasi ricalcando il giro che feci pochi anni fa--io venivo dai confini sud della Turchia e percorsi le tue strade a
ritroso tornando verso casa.
Le foto ed il racconto possono solo parzialmente fare capire quali sono le sensazioni che si vivono giornalmente,bisognerebbe fare un report
per ogni giornata vissuta.

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