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A parità di cilindrata i motori con più cilindri sono più potenti?
sapphire:
La cosa più importante è trovare il giusto compromesso tra coppia e potenza massima e non esagerare ne in un senso che nell'altro ma oggi si vogliono le moto da gran premio sulle strade urbane e quindi corsa ultra corta,alto numero di giri e manutenzioni ad ore. Peccato che sei così distante altrimenti un altro giro lo avrei fatto volentieri di presenza ! Alla prossima !
sm08
alex:
Per mantenere la discussione accentrata sull'oggetto originario ho spostato tutto il resto della interessante discussione, che possiamo continuare qui
http://motoalpinismo.it/smf/index.php?topic=1381.0
dove si portà dare sfogo a qualsiasi pensiero da osteria, tranne ovviamente gli insulti :hee20hee20hee:
Coz:
Per rispondere alla domanda del titolo, senza scomodare inerzie e camere di combustione più compatte, basta guardare ciò che offre il mercato.
Mediamente un mono 650cc ha 40-45 cv, un bicilindrico 650 cc ha 65-70 cv, un 4 cilindri 600 cc passa i 100 cv, e sono tutti, anche se con le dovute differenze, motori con 4 valvole raffreddati a liquido.
Quindi la risposta è... SI!!! smrij
gianni:
sm405...senza andare a cercare troppe idee fantasiose, la risposta è qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_a_combustione_interna
dove si parla di potenza l'unico fattore (teorico) che la può fare aumentare, a parità di cilindrata, è il numero di giri del motore
Il numero di giri può essere aumentato frazionando la cilindrata su più cilindri: le masse alterne si annullano a vicenda e quindi il motore è più equilibrato e si possono raggiungere regimi più elevati sm443
alex:
Agiornamento, semmai interessasse: siccome la considerazione postata da Matty è ripresa da una nota tecnica fatta da massimo Clarke su moto.it, e siccome pare che, evidentemente, il dibattito si sia scatenato un po' ovunque, mi pare molto interessante il secondo intervento, fatto dallo stesso Clarke, a chiarire e puntualizzare:
Non ho mai detto che la coppia fornita da un motore di una data cilindrata è maggiore o minore, a seconda del rapporto corsa/alesaggio adottato o del diametro delle valvole. Nel servizio non si parla del “picco” di coppia, ma solo dell’andamento della curva, ovvero del regime di rotazione al quale la coppia raggiunge il valore massimo. Che poi questo sia più o meno elevato, è un altro discorso…
La coppia è costituita dalla pressione media effettiva (PME) moltiplicata per la cilindrata. A sua volta la PME, per un dato carburante e una data dosatura della miscela, dipende direttamente dal prodotto dei tre rendimenti (volumetrico, termico e meccanico) e dalla densità dell’aria fornita ai cilindri. Nella formula per calcolare la coppia quindi entra in gioco solo la cilindrata. Il rapporto corsa/alesaggio (e quindi il fatto che il motore sia a corsa lunga o a corsa corta) non ha alcuna importanza.
“Non ho mai detto che la coppia fornita da un motore di una data cilindrata è maggiore o minore, a seconda del rapporto corsa/alesaggio adottato o del diametro delle valvole”
La cilindrata si calcola moltiplicando l’alesaggio per se stesso e quindi per 3,1416; il risultato va diviso poi per 4. Questa è l’area di base del cilindro, che va moltiplicata per la corsa, onde ottenere la cilindrata unitaria (ovviamente occorre passare da millimetri cubi a centimetri cubi, cosa che si fa semplicemente spostando la virgola). La cilindrata totale del motore è quella unitaria moltiplicata per il numero dei cilindri.
Dunque, la cilindrata varia direttamente con la corsa, ma con il quadrato dell’alesaggio. Per fare un esempio, un monocilindrico di 500 cm3 perfettamente quadro avrà misure caratteristiche pari a 86 x 86 mm (in questo caso per ragioni di semplicità lasciamo perdere i decimali). Se aumentiamo l’alesaggio di 2 mm, per ottenere ancora 500 cm3 dobbiamo diminuire la corsa di 4 mm (le misure diventano quindi 88 x 82 mm). Se aumentiamo la corsa di 2 mm, basta diminuire l’alesaggio di 1 mm per mantenere la cilindrata invariata (le misure diventano 85 x 88 mm). E via dicendo…
La pressione dei gas che agiscono sul pistone determina una forza che spinge quest’ultimo verso il punto morto inferiore. Una forza non è altro che una pressione moltiplicata per una superficie. Se incrementiamo il braccio di leva aumentando la corsa (ferma restando la cilindrata), dobbiamo diminuire l’alesaggio. La superficie sulla quale agiscono i gas diventa minore e così pure la forza con la quale il pistone viene spinto verso il basso. :93:
Se la pressione è la stessa, la coppia rimane invariata. sm403
E viceversa, se aumentiamo l’alesaggio a scapito della corsa. Ai fini della coppia quella che conta è solo la cilindrata.
Massimo Clarke
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