Autore Topic: E tornare sul puro bitume?  (Letto 26538 volte)

sgnaus

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #120 il: 03 Novembre 2012, 14:20:48 »
...E' il fatto che non mi piace un prodotto di massa, da grandi serie, da omologazione di scelta. Per Honda Yamaha o anche Kawa e Suzuki l'approccio col prodotto è pari a quello di un produttore di bottoni o di spazzolini da denti...

caro alex, questa è una tua opinione e la rispetto, anche perchè è vero che i tecnici giapponesi hanno un'approccio alla progettazione di una moto come se fosse un bottone, loro sono sempre PROFESSIONALI, per loro fare una moto o un bottone significa produrre un bene che funzioni bene PRIMA di giungere nelle vetrine dei concessionari e non DOPO,  l'imperfezione delle moto italiane non è frutto dell'estro, è puro presapochismo, è incapacità (culturale prima che economica) di saper dare un prodotto finito al 100%. il valchi ti fa echo e dice che di moto come la rc 30 o la rc 45 non se ne fanno più, peccato che poi i giapponesi abbiano fatto la honda NR, la CBR 900 capostipite di tutte le sbk di oggi, la yamaha R1, la kawa zx10, e tutte le evoluzioni della gsx r che hanno vinto più di qualunque altro modello nei campionati nazionali, non è i giap siano stati lì a guardare. e poi gente: come si può definire una moto come la R1 per esempio, che nel 2004, pesava 172 kg e aveva 172 cv, una moto fredda? per essere  calda doveva avere la copertina della tucano?! altra cosa: io ho posseduto una bandit 1200, quando uscì motosprint la definì la moto in commercio più facile da impennare per la coppia a disposizione, l'ho venduta perchè era imbarazzante, un oggetto che istigava a delinquere, è stata una delle moto più vendute in francia, germania e olanda, non perchè là siano persone omologate, ma perchè è gente che in moto ci va tutto l'anno e se ne intende!  :s_hi:

Offline alex

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #121 il: 03 Novembre 2012, 14:29:14 »
si certo, ma lascio che la comprino gli altri perchè a me non dicono niente. Che ci posso fare?  :73:
così perfette da essere asettiche. Ho bisogno di un'auto che mi porti in modo affidabile a destinazione, ma ho anche bisogno di una moto che mi sappia emozionare. Magari la prossima ad emozionarmi sarà giapponese, chi può dirlo? Ma finora non è mai successo.
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Offline Valchisun

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #122 il: 03 Novembre 2012, 14:36:25 »
La Yamaha R1 e le altre moto supersportive prodotte in Giappone(almeno sulla carta..), le ritengo delle moto perfette, ma e' proprio quella "perfezione" che fa' diventare quelle moto degli oggetti di larga serie, ultraprestazionali fin che si vuole, ma che a me personalmente non trasmettono emozioni, non sento l'"entusiasmo" di chi le disegna, non sento la "passione" del progettista che invece traspare da molte realizzazioni italiane ed europee, non vi siete mai chiesti perche' la Ducati abbia decine di migliaia di acquirenti ed estimatori nonostante tutti riconoscano una minore affidabilita' delle moto prodotte a Borgo Panigale, anche il fatto che la moto vengano prodotte ancora li', nel cuore della "terra de' mutor", conferiscono a queste un gusto speciale, il gusto della passione che nessuna moto giapponese, neppure la piu' perfetta e performante puo' dare!Si chiama "anima" quella!  :OK: :baci:
Io invece rimprovero alla Ducati di essersi eccessivamente "giapponesizzata" rispetto alle moto che produceva e che apprezzavo, degli anni settanta/ottanta, ma devono vendere anche loro.... sm409
Ti faccio un esempio pratico, in Aprilia lo staff dei telaisti (due persone) e Pellizzon come collaudatore era in grado di inventare, costruire e collaudare un telaio di una moto in tre giorni, proprio per le capacita', genio ed esperienza di tre persone, senza cad, e prototipazione degli elementi finiti, come si fa' adesso, in Giappone persone cosi' non ci sono e se ci sono le fanno smettere!
« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 14:49:48 da Valchisun »

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #123 il: 03 Novembre 2012, 15:03:05 »
Ma vi siete mai chiesti chi ha disegnato la R6?  sm17
E invece chi ha disegnato la 996 lo sapete? E la 999?
Ecco. Poi magari avete scelto un Carlton di Sottsass per tenerci i numeri di X-Offroad. Quindi conoscete il valore del design. Dopotutto siete italiani, anche se avete un divano Ikea.
« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 15:05:38 da alex »
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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #124 il: 03 Novembre 2012, 15:08:23 »
Galluzzi fece nascere un nuovo segmento di  moto, disegnando la Ducati Monster M 900, e i giapponesi dietro con la Hornet e tutte le altre moto nude che ne seguirono, e la 916 e la Mv F4 di Tamburini, le vogliamo paragonare alle moto di Mazinga Z che disegnano in Kawasaki?E la Ducati Paso che fece nascere la tendenza della moto completamente carenata, e Kiska, l'unico disegnatore attuale che ha il coraggio di proporre delle linee nuove, linee diritte ma nuove.... :57:
« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 15:11:06 da Valchisun »

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #125 il: 03 Novembre 2012, 15:10:06 »
“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”.

Io penso che chi ha disegnato la R6 non lo sappiano neanche in Yamaha. Al massimo risponderanno "il nostro team di progetto # 3"...  :73:
« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 15:11:56 da alex »
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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #126 il: 03 Novembre 2012, 15:12:44 »
“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”.

Ora non esageriamo....non vorrai mica dire che i jappo non hanno innovato nel settore moto eh?...se no....

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #127 il: 03 Novembre 2012, 15:13:54 »
no, quello riguarda chi fa le scelte.  :93:
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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #128 il: 03 Novembre 2012, 15:20:49 »
La diatriba e' appassionata e, anche interessante, pero' andrebbero separate le valutazioni oggettive da quelle soggettive: in tema di stile, bellezza, originalita' (tutti parametri soggettivi) anche io preferisco le moto italiane, o inglesi, o tedesche alle giapponesi (con le dovute eccezioni...di qualche anno fa.... :93:).
Ma sul lato prestazioni, ingegneria, affidabilita' c'e' ancora una lacuna da colmare tra gli europei e i 'jappo'.....lissen-to-me sm400

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #129 il: 03 Novembre 2012, 15:34:07 »
Leggevo sul libro Il capolavoro" scritto da Enrico Borghi sull'impresa di Rossi di portare la Yamaha M1 alla vittoria alla prima gara, dove Rossi racconta che si era dovuto "scontrare" con la mentalita' e la metodologia di lavoro degli ingegnieri del reparto corse della Yamaha, ogni sua richiesta doveva essere soppesata in lunghissimi brainstorming, cioe' riunioni e contro-riunioni che avrebbero bloccato tutto il loro lavoro di stravolgimento della moto e la costruzione di nuovi telai e modifiche in corso d'opera, soltanto l'intercessione di Furusawa, amico di Rossi e capo del reparto corse a cui la Yamaha aveva praticamente assegnato carta bianca, era riuscito a velocizzare la necessita' di cambiamenti continui che dovevano necessariamente sostenere per creare la moto nuova, anche Furusawa sosteneva che il metodo di lavoro giapponese blocca inevitabilmente la libera iniziativa del singolo che deve  "rientrare" nel gruppo ed essere discussa e riveduta, la da' loro la genialita' del singolo che si eleva dal gruppo e' bandita e addirittura mal vista, un limite enorme che soltanto Rossi ed il suo mentore e' stato in grado di scavalcare, per la cronaca a Rossi hanno fatto provare 40 disegni differenti di telaio per arrivare alla modo definitiva e vittoriosa alla primo Gp di Welkom, proprio come in Ducati... :73: :57:
Il limite della mentalita' giapponese sta' nello smussare tutte le diversita' tutti devono lavorare in gruppo, la libera inziativa e' bandita e condannata, i risultati si vedono, loro ammirano il genio e l'iniziativa italiana! :OK:

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #130 il: 03 Novembre 2012, 15:40:19 »
.......
Il limite della mentalita' giapponese sta' nello smussare tutte le diversita' tutti devono lavorare in gruppo, la libera inziativa e' bandita e condannata, i risultati si vedono, loro ammirano il genio e l'iniziativa italiana! :OK:

mmm....non mi sembra una scelta molto felice come esempio da portare.....visto i risultati di Rossi con le "geniali menti creative italiane" della Ducati corse....
 :arar:

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #131 il: 03 Novembre 2012, 15:42:26 »
Quello e' un discorso di budget, fare finta di fare delle modifiche, ma in realta' non fare niente...Oramai la Ducati in Moto Gp serve soltanto per riempire la griglia di partenza, e' una amara realta' che tutti sanno.... :73: :73: :73:
La genialita' e le capacita' di Rossi e la potenza quasi illimitata del reparto corse giapponese insieme hanno funzionato alla grande!La Ducati invece si e' comportata nello stile dei politici italiani, solo parole, ma miglioramenti zero!
« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 15:46:13 da Valchisun »

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #132 il: 03 Novembre 2012, 15:46:44 »
si certo, ma lascio che la comprino gli altri perchè a me non dicono niente. Che ci posso fare?  :73:
così perfette da essere asettiche. Ho bisogno di un'auto che mi porti in modo affidabile a destinazione, ma ho anche bisogno di una moto che mi sappia emozionare. Magari la prossima ad emozionarmi sarà giapponese, chi può dirlo? Ma finora non è mai successo.
così ti condivido al 100%. gusti son gusti senza un perché o una logica
 :OK:

sgnaus

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #133 il: 03 Novembre 2012, 15:55:07 »
La Yamaha R1 e le altre moto supersportive prodotte in Giappone(almeno sulla carta..), le ritengo delle moto perfette, ma e' proprio quella "perfezione" che fa' diventare quelle moto degli oggetti di larga serie...
allora ho ragione io a dire che vorresti una ciofega! insomma fammi capire bene valchi, tu vorresti una moto che ti lascia a piedi a 200 km da casa dopo un tagliando che ti è costato il doppio del normale e saresti felice perchè così hai la prova che non è perfetta? ma ha senso? santoddio ma dimmi che vuoi una ducati per il desmo, una bimota per l'esclusività del telaio, una beta perchè sei nazionalista e credi di fare bene a fare così, ma non che non vuoi una moto troppo perfetta... o poi fai come vuoi ci mancherebbe  :siga:
 :singing:

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Re: E tornare sul puro bitume?
« Risposta #134 il: 03 Novembre 2012, 16:17:29 »
Come avevo gia' detto, non rifiuto il prodotto giapponese per partito preso, la mia Yamaha Rd 350 e' stata forse la moto piu' divertente che ho avuto fino adesso, scelgo la moto che mi da' il colpo di fulmine quando la vedo oppure dopo averla provata, adesso ad esempio mi piacerebbe "uscire" dall'orbita Ktm e prendere una moto a tre cilindri, perche' non ne ho mai posseduta una, ma il mio utilizzo attuale molto sporadico della moto mi porta a "trascurare" le doti di affidabilita', comodita' o di propensione a fare parecchi km., in fondo le moto inglesi e le sportive italiane anni settanta avevano un enorme successo nonostante la loro inaffidabilita' e tendenza a lasciare la macchia d'olio sul pavimento del garage,le Laverda a tre cilindri ti piantavano in asso a causa delle bobine difettose, lo stesso succedeva alle prime Africa Twin Rd 03 molti anni dopo alle Laverda, se andiamo a "ravanare", anche le giapponesi hanno i loro begli scheletri nell'armadio, un lotto di Yamaha R1 prima serie erano uscite con il telaio che tirava da una parte, idem le Kawasaki Z 1000 con il montaggio dei catalizzatori, mi ricordo anche delle Tt 600 Belgarda con la ghigliottina del carburatore che restava incantata, vado avanti? :arar:

Comunque, una moto cosi' i giappi non ce la fanno a farla!

« Ultima modifica: 03 Novembre 2012, 17:09:39 da Valchisun »

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