Autore Topic: Via la bandiera sul serbatoio  (Letto 7998 volte)

Offline Enzo

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #15 il: 25 Dicembre 2020, 20:28:01 »
Ma va', e che le moto oramai ti piace più guardarle che guidarle, non c'è nulla di male , sono periodi. Poi chissà ne vedi una , ti piace e te ne freghi da dove viene. Capita .
Suzuki V-Strom 650 " solo asfalto"
Vertigo Nitro " la bomba"
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Offline Valchisun

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #16 il: 25 Dicembre 2020, 20:32:46 »
Sicuramente hai ragione, devo rimettermi in moto, prima o poi...
Comunque non ci crederete, ma la Suzuki e' ancora un'azienda patronale, dove il titolare scende ancora in stabilimento e va a strigliare il reparto corse, quando era partito il progetto MotoGp, era stata adottata la politica dei piccoli passi e pochi soldi da investire nei piloti, e la cosa ha premiato la lungimiranza di Suzuki San...

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Offline Valchisun

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #17 il: 25 Dicembre 2020, 21:18:36 »
E tanto per parlare di passione imprenditoriale, quando misero in moto la prima Cagiva 500 da Gran Premio, il patron Castiglioni ci fece il primo giro guidandola personalmente in centro di Schiranna, senza casco ed in giacca e cravatta, con i vigili che fermavano il traffico per farlo passare, ecco, quella era passione allo stato puro....

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Offline Lamberto

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #18 il: 25 Dicembre 2020, 22:08:18 »
Spiace certamente vedere che tante aziende di eccellenza, non solo produttrici di moto, abbiamo delocalizzato i reparti produttivi, purtroppo il mercato oggi è questo e quanto accaduto, e sta accadendo, è irreversibile quindi sperare che le cose cambino è pura utopia.
Nella produzione su larga scala l'Italia, per via del costo del lavoro, ahimè è tagliata fuori.
Vivono, e spero anche in futuro, le aziende di nicchia, piccole e flessibili che possano adeguarsi rapidamente alle richieste del mercato.
Per lavoro mi confronto quotidianamente con aziende di diversi settori merceologici e tutti affermano che i prodotti asiatici sono oggi di qualità ottima anche se esistono ovviamente ancora prodotti di bassa qualità per determinati mercati.
Pensando alle tue affermazioni circa le emozioni che gli attuali prodotti non trasmettano....la prendo come il tipico brontolio del vecchietto davanti al bicchiere di bianco, perchè oggi ci sono moto sul mercato che sono eccezionali sotto tutti i punti di vista. Personalmente il marchio mi interessa sicuramente ma poi alla fine quello che conta è quando ci sei sopra alla moto.
Sul gusto estetico non discuto la supremazia italiana, quando andavo all'Eicma uno stand al quale non ho mai rinunciato era quello della MV Agusta, dove ho sempre visto moto bellissime che lasciavano indietro di anni le moto orientali che sembravano uscite dai cartoni animati.
Però cotanta bellezza era inversamente proporzionale alla affidabilità della moto che è poi la parte più importante.
Vedere un amico che con una favolosa MV da 35.000 € non riusciva a fare più di 1.000 km senza far vedere la moto dal meccanico è desolante.


BMW R 310 GS
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Offline franz58

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #19 il: 26 Dicembre 2020, 09:43:12 »
La mia opinione, da vecchietto, è che le moto sono come le donne, quelle più belle esteticamente costano molto care! .... in tutti i sensi
Poi nel tempo ci si rende conto che sono diventate inutilizzabili e si ripiega su qualcosa che sia alla propria portata, sia fisicamente che del portafoglio.
Se ne vedono tutti i giorni di esempi tipo il nonnetto con la Ferrari e la bionda accanto, oppure, rimanendo bassi, nelle sterrate, l'endurista anzianotto con l'ultimo modello e 3000 euro di accessori montati sopra che se ne torna indietro al primo scalino della mulattiera.
Transalp XLV650 2003
Suzuki DR 350 SE 1999
Beta alp 200 2000

Offline il pratese

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #20 il: 26 Dicembre 2020, 10:01:14 »
dobbiamo metterci nella zucca che il mondo motocicletta fa piccoli numeri di vendita nel vecchio mondo sviluppato e progettare e mettere su strada una moto tecnologicamente avanzata è molto oneroso quindi gioco forza devi produrre là specie la bassa e  media gamma sull'alto cioè moto intorno e sopra i 20000 euro, leggi bmw r18 Ducati V4, o a basso investimento tecnologico, leggi fuoristrada, puoi ancora produrre quà, poi c'è un'altro aspetto oggi i mercati in espansione sono loro non noi quindi devi per forza se vuoi essere un'azienda ancora viva tra 10/20/30 anni essere laggiù con moto che siano interessanti per loro ad oggi moto prodotte quà sono di stranicchia perchè costose, dazi, magari non di loro gradimento estetico o misure troppo imponenti tipo le varie endurone stradali, allora le case cercano di produrre là moto che magari possano anche vendere quà tipo BMW 310 o KTM 390, oramai ogni azienda deve pensare in modo globale non basta più un mercato solo per fare utili da poi reinvestire in sviluppo il caso Aprilia citato è esemplare fino a quando ha potuto prosperare col mercato dei 50/125 che si vendevano in quei numeri solo in Italia ha prosperato poi l'Italia si è dovuta adeguare alle norme europee  per assicurazione casco patenti targhe ecc.ecc.  mercato non esiste più e aprilia è quasi fallita non avendo quasi più prodotto e magari magazzini pieni di moto che il mercato non vuole e se ci pensiamo bene era già successo con le auto fino a quando tenevi il mercato bloccato con iva al 38% per auto sopra i 2000cc/2500cc se diesel auto italiane le vendevio poi hai aperto il mercato ciao core 

Offline alex

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #21 il: 26 Dicembre 2020, 10:51:06 »
Che dire, abbiamo ragione tutti. Perchè c'è un pezzo di verità in ogni commento.
Io aggiungo solo due considerazioni spicce:
1.  una icona non può essere solo funzione, ne è riprova un cncetto stesso di design, che esula da quello primordiale di studio funzionale applicato ai canoni estetici comuni e va dritto al trend setting o a un tipo di comunicazione, appunto, iconica, vedi Kartell contro Cartier, un esempio qualsiasi per la diferenza tra i due mondi.
Ecco, io preferisco Cartier, ma non perchè costa un botto (pure le sedie di plasticaccia di Kartell costano cifre pazzesche, e non dico dove le fanno  sm444)
Per cui una bandiera da pochi centesimi su un codone o un serbatoio significa quacosa ed è quel qualcosa che qualcuno va a cercarsi. Ad altri invece non importa niente, altri ancora guardano in direzioni diverse.
2.  a esclusivo titolo personale, preferisco comunque mettere la scorza in mano a chi ha sviluppato moto magari imperfette, ma che non mi affida alla pur migliore delle Tokico con tubi in nylon, ed emozionalmente trovo ancora piacevole una forma magari non premiata dalle vendite, ma che non mi obblighi a leggere sulle carene che cosa ci sia sritto per riconoscere marca e modello.
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #22 il: 26 Dicembre 2020, 10:58:43 »
Ma qualcuno si e’ mai chiesto il motivo della delocalizzazione? Quando si sara’ dato una risposta, vedra’ che in quella non ci trovera’ niente di positivo, ci vedra’ il crollo dell’economia occidentale, il crollo dell’occupazione nei nostri Paesi, ed il crollo della qualita’ dei prodotti, confrontate i particolari e la componentistica anche delle moto, cosiddette “premium”, e capirete che la qualita’ non e’ piu’ una priorita’ di questo mondo, a loro interressa l’obsolescenza programmata, e noi ci adeguiamo nostro malgrado, avete presente gli elettrodomestici o i telefonini che dopo due, massimo tre anni sono da buttare ? Davvero pensate che per la componentistica montata sulle moto oppure sulle auto di adesso, il discorso sia diverso? E se poi andiamo a cercare il fascino e la personalita’ delle moto moderne, allora e’ inutile fare dei confronti, le moto da fuoristrada sono tutte uguali a se stesse da almeno vent’anni, il confronto con la bellezza e la personalita’ di una Maico Gs 501 o di una Montesa Cappra 360 o di una Ktm Gs 360 degli anni settanta e’ un confronto gia’ perso in partenza con le moto da cross e da enduro di adesso che sono diventate tutte o quasi delle Ktm verniciate di vari colori e basta...Personalmente ritengo che un oggetto di divertimento come e’ una moto debba soddisfare anche il lato emozionale, ed io non riesco ad emozionarmi quando vedo una moto assemblata con pezzi scadenti, prodotta nel sud est asiatico, ma spacciata come moto europea, magari di una casa motociclistica che aveva la fama di produrre moto robuste ed affidabili, i richiami in garanzia che arrivano in continuazione ne sono una prova
« Ultima modifica: 26 Dicembre 2020, 11:19:40 da Valchisun »

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #23 il: 26 Dicembre 2020, 12:05:18 »
Per farla breve, appena trovate una moto moderna  che abbia anche soltanto un decimo  del fascino di questa, cambiero' subito idea:

https://www.facebook.com/100002370898325/posts/3765995243489468/

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Offline Lamberto

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #24 il: 26 Dicembre 2020, 12:10:48 »
Ma qualcuno si e’ mai chiesto il motivo della delocalizzazione? Quando si sara’ dato una risposta, vedra’ che in quella non ci trovera’ niente di positivo, ci vedra’ il crollo dell’economia occidentale, il crollo dell’occupazione nei nostri Paesi, ed il crollo della qualita’ dei prodotti, confrontate i particolari e la componentistica anche delle moto, cosiddette “premium”, e capirete che la qualita’ non e’ piu’ una priorita’ di questo mondo, a loro interressa l’obsolescenza programmata, e noi ci adeguiamo nostro malgrado, avete presente gli elettrodomestici o i telefonini che dopo due, massimo tre anni sono da buttare ? Davvero pensate che per la componentistica montata sulle moto oppure sulle auto di adesso, il discorso sia diverso? E se poi andiamo a cercare il fascino e la personalita’ delle moto moderne, allora e’ inutile fare dei confronti, le moto da fuoristrada sono tutte uguali a se stesse da almeno vent’anni, il confronto con la bellezza e la personalita’ di una Maico Gs 501 o di una Montesa Cappra 360 o di una Ktm Gs 360 degli anni settanta e’ un confronto gia’ perso in partenza con le moto da cross e da enduro di adesso che sono diventate tutte o quasi delle Ktm verniciate di vari colori e basta...Personalmente ritengo che un oggetto di divertimento come e’ una moto debba soddisfare anche il lato emozionale, ed io non riesco ad emozionarmi quando vedo una moto assemblata con pezzi scadenti, prodotta nel sud est asiatico, ma spacciata come moto europea, magari di una casa motociclistica che aveva la fama di produrre moto robuste ed affidabili, i richiami in garanzia che arrivano in continuazione ne sono una prova
Sergio, il discorso "delocalizzazione" era già stato trattato più volte e qui si va su un discorso forzatamente politico.
Se un imprenditore delocalizza è perchè in Italia ci sono alti costi del personale ed una burocrazia che non serve a un cappero, noi siamo bravi a mettere un sacco di pastoie per cercare di non truffare e poi basta pagare qualcuno che poi la pratica passa (per chi è abituato a questi sistemi).
Aprire uno stabilimento in Italia è estremamente oneroso e lungo nei tempi di avviamento.
Concordo con te nel combattere i paesi che schiavizzano gli operai però da quella condizione alla nostra ci sono tante vie di mezzo.
Ci sono paesi confinanti con l'Italia che sono recentemente usciti da una terribile guerra che sono risorti e stanno lavorando "MOLTO" meglio di noi perchè hanno permesso alla imprenditoria di espandersi.
Io ho il mal di pancia al pensiero che dovranno arrivare i famosi 209 miliardi, cifra enorme che potrebbe far veramente risorgere il nostro paese ma non ho fiducia perchè oggi ci sono persone al governo che da una parte sono specialisti nella corruzione e dall'altra incapaci per inesperienza. Manca la progettualità e le persone con autorevolezza in grado di crearla. Più semplicemente diciamo che mancano le "palle".
Stiamo assistendo a una infinità di bonus (monopattini, bici, occhiali, mobili, auto, ecc.) che vengono esibiti solo per compiacenza elettorale e per accontentare alcune lobby, in più soldi dati a pioggia in sud Italia ecc.ecc. Mi fermo qui sennò parto e non finisco più.
Io mi ritengo un moderato ma come una buona parte degli italiani sono stanco della politica del tiramolla perchè al governo ci sono forze tra loro incompatibili.
« Ultima modifica: 26 Dicembre 2020, 12:12:49 da Lamberto »
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« Risposta #25 il: 26 Dicembre 2020, 12:21:38 »
Come al solito si ribalta il problema.
Un'impresa delocalizza non per risparmiare, ma perchè qui allo stato delle cose è impossibile non solo far profitto, ma ance fare impresa.
Dove ciò non avviene, le aziende producono ancora, bene, con margini accettabili e non si sognano di andarsene.
Chiaramete stiamo parlando sempre di prodotto di una certa levatura, altrimenti ecco che ha senso ancora delocalizzare, guarda ad esempio gli Stati Uniti, dove la percentuale di margine è il motivo per cui si fa impresa.
E anche gran parte dei paesi UE, dove è veramente difficile restare per produrre e rimanere anche sani.
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« Risposta #26 il: 26 Dicembre 2020, 12:25:45 »
Come al solito si ribalta il problema.
Un'impresa delocalizza non per risparmiare, ma perchè qui allo stato delle cose è impossibile non solo far profitto, ma ance fare impresa.
Dove ciò non avviene, le aziende producono ancora, bene, con margini accettabili e non si sognano di andarsene.
Chiaramete stiamo parlando sempre di prodotto di una certa levatura, altrimenti ecco che ha senso ancora delocalizzare, guarda ad esempio gli Stati Uniti, dove la percentuale di margine è il motivo per cui si fa impresa.
E anche gran parte dei paesi UE, dove è veramente difficile restare per produrre e rimanere anche sani.
Il costo del personale e la burocrazia hanno un costo elevato, i margini in tanti settori sono limati all'osso e le imprese fanno fatica.
Adesso che la pandemia ha letteralmente piallato le aziende voglio vedere come ne verremo fuori.
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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #27 il: 26 Dicembre 2020, 13:00:36 »
Basterebbe adottare il sistema tedesco, nessun onere previdenziale statale, al lavoratore viene dato lo stipendio senza quasi trattenute, ma c’e’ l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata, soltanto che qualcuno si dimentica che l’Italia e’ uno dei Paesi piu’ corrotti al mondo, qualche partito ha pure portato la mafia in Parlamento da anni, della cosa ne’ e’ al corrente tutto il mondo, anche quello imprenditoriale, di conseguenza le aziende straniere si tengono bene alla larga da un Paese che per gestire la corruzione ha una delle tassazioni piu’ alte del mondo, sarebbe anche ora che anche gli italiani si accorgessero che la corruzione costa e l’economia e’ allo stremo a causa della voragine che ha creato la politica in oltre settant’anni di ruberie

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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #28 il: 26 Dicembre 2020, 13:05:37 »
E quindi?
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Re: Via la bandiera sul serbatoio
« Risposta #29 il: 26 Dicembre 2020, 14:27:16 »
E quindi in pochi anni il mercato del lavoro arrivera' agli stipendi medi cinesi, non preoccupatevi, e' soltanto questione di pochissimo tempo, le macchine stanno soppiantando l'uomo e lo stato sara' costretto a dare un reddito di sopravvivenza a tutti o quasi

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