Autore Topic: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner  (Letto 7613 volte)

Offline Daviz

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #30 il: 24 Dicembre 2014, 12:37:07 »
Bohhhh...io non sono sicuro che gente come Dovizioso, Pedrosa o lo stesso Rossi siano più "simpatici"!

Noi li conosciamo solo per interposizione mediatica.

Diciamo che con Biaggi e Lorenzo almeno lo sai prima  :arar:

Per me parte del carattere di Biaggi è dovuto proprio al sentirsi sempre l'outsider in un mondo sempre stato un pò elitario..
Chissà com'era visto nell'ambiente i primi anni   :tim:  Perchè io credo che, umanamente, sia proprio un ambiente di m**da  :V:

Rossi..figlio di pilota...benestante...messo a correre in moto a 3 anni..
Biaggi...semplicemente l'antitesi.... di Rossi e di molto altri piloti...come poteva esserci simpatia?
La mia moto è differente...

Offline Valchisun

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #31 il: 24 Dicembre 2014, 14:24:22 »
A quei tempi c'era una specie di circolo chiuso dei piloti romagnoli-marchigiani, gli altri erano visti come degli antagonisti e Biaggi era l'antagonista per eccellenza. Ovviamente il tutto veniva "pompato" all'inverosimile dai mezzi di informazione, ma e' sempre stato cosi', il "Coppi contro Bartali" ha sempre fatto vendere i giornali... sm414

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Offline Guidolavespa

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #32 il: 24 Dicembre 2014, 15:03:15 »
ma com'è che rossi ha vinto tanto perchè non c'erano piloti forti a contrastarlo e ora biaggi ê un fuoriclasse...  sm421

comunque...
stoner gran pilota ma come uomo una mezza sega.
tenere duro e mantenere la famiglia si può fare, ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare.
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Offline Daviz

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #33 il: 24 Dicembre 2014, 16:33:30 »
Non stiamo parlando di un uomo ma di un ragazzino..
Probabilmente il gioco per Stoner era già duro a 14 anni più di quanto lo sia MAI stato per molti altri campioni serviti, riveriti e coccolati  :V:

La differenza tra un fuoriclasse che vince e uno che domina la fa anche la fortuna  :SAD:

Cadalora e Schwantz sono due esempi di fuoriclasse che per fattori esterni non hanno raccolto quanto avrebbero meritato  :OK:
« Ultima modifica: 24 Dicembre 2014, 16:39:50 da Daviz »
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Offline Valchisun

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #34 il: 24 Dicembre 2014, 16:49:55 »
Stoner e' stato messo in moto gia' a tre anni, da un padre autoritario e dittatore, che ha investito tutto sulla carriera del figlio, a prezzi di grandissimi sacrifici e privazioni di tutta la loro famiglia, hanno avuto anche fortuna ed a loro e' andata bene, ma la stessa identica cosa e' accaduta a tantissimi altri piloti,magari dotati anche loro di grandissimo talento, ma che non hanno avuto la stessa fortuna o occasioni giuste come e' invece accaduto a Casey Stoner, io sono convinto che Stoner si sia usurato precocemente ed abbia le p...e piene di correre in moto, tutto li'.

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Offline Guidolavespa

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #35 il: 24 Dicembre 2014, 16:55:56 »
la fortuna non c'entra o meglio, può farti vincere un campionato o perderne uno...
certo se ne vinci o ne perdi tanti... nulla è per caso.

secondo me se ha smesso è perchè è fragile.
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kappa

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #36 il: 24 Dicembre 2014, 17:05:38 »
Cadalora e Schwantz sono due esempi di fuoriclasse che per fattori esterni non hanno raccolto quanto avrebbero meritato  :OK:

Visto che te le sai tutte, avresti la compiacenza di dirci quali sarebbero i fattori esterni che hanno penalizzato la loro carriera?


Offline Valchisun

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #37 il: 24 Dicembre 2014, 17:08:48 »
Rispondo a Guido:

Intendo fortuna per essere finito nelle mani giuste, in un team o dai preparatori di moto che gli hanno permesso di disporre di una moto decente o di finire a correre in Spagna, l'unico posto al mondo dove esiste una scuola ed un campionato che valorizza i veri talenti in mezzo a centinaia di giovani piloti che ci provano, ma se non hai gli agganci giusti che ti fanno arrivare in Spagna, puoi anche essere piu' bravo di Marquez, ma nessuno verra' mai a saperlo, la fortuna ci vuole per poter disporre di quelle opportunita', per non rimanere un fuoriclasse, ma senza una moto ed un team valido che sappia valorizzare il talento, la bravura non servira' mai a niente. Stoner ha avuto la fortuna di essere finito in Inghilterra nelle mani giuste e poi dall'Inghilterra in Spagna, altrimenti sarebbe ritornato in Australia dopo un anno o due, e nessuno avrebbe saputo di lui.
Ho conosciuto un pilota della val di Susa che, anni fa', dalla Sport Prodution, e' finito nel team Yamaha 125, si e' fatto un anno di motomondiale velocita', ma era piu' le gare che si ritirava per rottura o che nemmeno riusciva a qualificarsi per partire, che quelle che riusciva a finire, perche' la Yamaha, in quegli anni, non investiva nella 125, dopo quell'anno ha lasciato perdere, ma per arrivare li' il padre si e' smenato un bel po' di milioni di Lire, per niente.

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Offline Daviz

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #38 il: 24 Dicembre 2014, 17:27:24 »
Cadalora e Schwantz sono due esempi di fuoriclasse che per fattori esterni non hanno raccolto quanto avrebbero meritato  :OK:

Visto che te le sai tutte, avresti la compiacenza di dirci quali sarebbero i fattori esterni che hanno penalizzato la loro carriera?

Ad esempio lo stesso che in questi anni con Marquez e Lorenzo in giro impedirà a qualche potenziale fuoriclasse di farsi notare..o meglio di potersi sedere su una moto vincente..

Se conti che anni fa l'Honda 2t era una spanna sopra le altre e che, per strategie di team, c'era un pilota di punta ed un gregario il conto è presto fatto.
Occupata la sella della HRC ufficiale per gli altri rimanevano solo le briciole. Colpi di sfiga a parte..

Se Doohan fosse stato più sfortunato ora magari saremmo qui a parlare dei mondiali vinti a raffica da Criville  :tim:


PS.
Grazie della stima..
...ma i miei sono solo pareri personali, come i vostri del resto.
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kappa

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #39 il: 24 Dicembre 2014, 17:30:10 »
PS.
Grazie della stima..
...ma i miei sono solo pareri personali, come i vostri del resto.

Però tu mi sembri particolarmente convinto dei tuoi pareri.  :arar:

Offline Bikerider

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #40 il: 24 Dicembre 2014, 17:43:07 »
Bè, per quello che conta, trovo esatto e corrispondente tutto quello che fin qui Daviz ha postato.

Oltre a essere sue opinioni, trovo riscontrino fatti dichiarati a viva voce e registrati da interviste a molti protagonisti dell'ambiente (parlando ad esempio del periodo giovanile di Rossi, ci sono dichiarazioni di Graziano Rossi stesso, Pernat, Witteeveen che vanno nella stessa direzione).

Riscontra persino quanto ho saputo nel mio piccolissimo da personaggi dell'ambiente.  sm470

« Ultima modifica: 24 Dicembre 2014, 17:49:17 da Bikerider »
If everything seems under control, you're just not going fast enough.

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Offline Daviz

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #41 il: 24 Dicembre 2014, 19:44:51 »
Però tu mi sembri particolarmente convinto dei tuoi pareri.  :arar:

Ho modificato la firma   :OK:

Bè, per quello che conta, trovo esatto e corrispondente tutto quello che fin qui Daviz ha postato.

Oltre a essere sue opinioni, trovo riscontrino fatti dichiarati a viva voce e registrati da interviste a molti protagonisti dell'ambiente (parlando ad esempio del periodo giovanile di Rossi, ci sono dichiarazioni di Graziano Rossi stesso, Pernat, Witteeveen che vanno nella stessa direzione).

Riscontra persino quanto ho saputo nel mio piccolissimo da personaggi dell'ambiente.  sm470



Grazie..pur restando mie opinioni personali cerco sempre di essere obbiettivo.
Purtroppo capita che ci siano più talenti che moto valide...e se le selle sono occupate è un attimo per un potenziale fenomeno "bruciarsi" gli anni buoni  :SAD:
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Offline Guidolavespa

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #42 il: 25 Dicembre 2014, 09:00:01 »
Rispondo a Guido:

Intendo fortuna per essere finito nelle mani giuste, in un team o dai preparatori di moto che gli hanno permesso di disporre di una moto decente o di finire a correre in Spagna, l'unico posto al mondo dove esiste una scuola ed un campionato che valorizza i veri talenti in mezzo a centinaia di giovani piloti che ci provano, ma se non hai gli agganci giusti che ti fanno arrivare in Spagna, puoi anche essere piu' bravo di Marquez, ma nessuno verra' mai a saperlo, la fortuna ci vuole per poter disporre di quelle opportunita', per non rimanere un fuoriclasse, ma senza una moto ed un team valido che sappia valorizzare il talento, la bravura non servira' mai a niente. Stoner ha avuto la fortuna di essere finito in Inghilterra nelle mani giuste e poi dall'Inghilterra in Spagna, altrimenti sarebbe ritornato in Australia dopo un anno o due, e nessuno avrebbe saputo di lui.
Ho conosciuto un pilota della val di Susa che, anni fa', dalla Sport Prodution, e' finito nel team Yamaha 125, si e' fatto un anno di motomondiale velocita', ma era piu' le gare che si ritirava per rottura o che nemmeno riusciva a qualificarsi per partire, che quelle che riusciva a finire, perche' la Yamaha, in quegli anni, non investiva nella 125, dopo quell'anno ha lasciato perdere, ma per arrivare li' il padre si e' smenato un bel po' di milioni di Lire, per niente.
per me se ha avuto buone moto in team competitivi è perchè se lo è meritato. non gli avrebbero dato roba buona se non avessero visto in lui delle potenzialità. il tuo amico della val di susa probabilmente non aveva le stesse caratteristiche... d'altronde i piloti così non è che li trovi su postalmarket...
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Offline alex

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Re: La recensione di Nico Cereghini del libro di Casey Stoner
« Risposta #43 il: 25 Dicembre 2014, 10:23:44 »
Si, il potenziale c'era di sicuro e lo si è valutato senza dubbio. Ma non era il solo, questo credo sia il succo. Come per tutto e tutti nella vita.
Non so...se non avesse avuto due sponsor pesanti, oggi non avrebbe una M1 ufficiale, ma forse una Gresini. O sarebbe in SBK. O alle Maldive con Uccio.  :SAD:
E con quei mezzi si ha poco da poter esprimere. Specie con Uccio  sm444
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