Siamo sempre li. Se la moto è una supersportiva è un conto, se è una on-off è un altro.
Facciamo un ipotesi: stiamo parlando di uan KTM Adventure Light" oppure, se voglismo, delle "new Africa Twin".
Se è così:
1) un V da 700 cc basta e avanza.
2) si predilige la coppia invece che la potenza. Questo vuol dire nessuna necessità di girare ad alti regimi, e di conseguenza nessuna necessità di doppio albero a camme per testata. Un monoalbero basta e avanza. Honda probabilmente userebbe il furbo sistema Unicam.
3) monoalbero vuol dire meno ingombri, meno peso in alto (ottimo per il baricentro) e catrena di distribuzione più corta.
4) Aste e bilanceri invece sarebbe veramente un idiozia. Oltre all'inerzia dei bilanceri (comunque in parte presente sul monoalbero a cammes in testa) si sommerebbe quello dell aste.
5) La catena di distribuzione non è mica "il male". catene di distribuzione ben lubrificate sono praticamente eterne su motori non spinti. Ad esempio, sul motore transalp, se manutenuto come da prescrizioni Honda, le catene di distribuzione durano almeno 200.000 km.
6) Anche se per un monoalbero a camme in testa che gira sotto i 9000 giri è uno spreco, è sempre possibile usare una distribuzione a cascat d'ingranaggi. negli anni recenti se la sono potuta permettere tutti, dall'Honda quando faceva il VFR come dio comanda, agli artigiani come i Vertemati (tutti i motori Vertemati, poi Vor, poi ancora Vertemati hanno la cascata di ingranaggi con doppio ingranaggio cetrale sfalsato per il recupero del gioco).
Quidi per me il motore deve esser:
- V stretto
- Monolabero a camme in testa
- preferireila regolazione del gioco a vite, sacrificando 500..700 giri di regime massimo (tanto interessa la coppia)
- catena di distribuzione o al massimo cascata di ingranaggi che però eviterei per contenere i costi.
Ciao!
B!bo