Stamattina vado a ritirare la bici in prestito, arrivo pieno di timori per non avere mai utilizzato seriamente una bici a pedalata assistita, in realta e' tutto di una banalita' allucinante, c'e' un tasto in su ed un tasto in giu', per utilizzare i vari interventi del motore elettrico in "aiuto" alla pedalata, si parte dal livello 1 Eco fino a quello piu' invasivo 5 dove l'intervento del motore e' molto piu' marcato e "collaborativo", poi ci sono due tastini rivolti verso il basso, quelli sono per fare funzionare nella marcia in discesa il dispositivo che permette di ricaricare la batteria, oltre a funzionare, nel contempo, come una specie di freno "motore", il motore della bici e' lo Xion calettato nel mozzo della ruota posteriore, capace di una potenza di 250 Watt, un altra novita' sono le ruota da 19", oramai le piu' diffuse nella scelta anche sulla Mtb a pedalata "muscolare". Le ruote da 19" rendono la bici un po' piu' alta rispetto alle "vecchie" ruote da 16", per l'esattezza di 5,6 cm., ma scopriro' in seguito che di svantaggi ce ne sono ben pochi, anzi ci sono soltanto dei grandissimi vantaggi ad avere i due "ruotoni" montati!
Freni a disco con pompe idrauliche, con il solito problema di avere la leva freno anteriore sulla sinistra del manubrio, per un motociclista e' una limitazione tremenda, perche' invece di inchiodare la ruota dietro per la classica derapata da stop, si rischia un folcloristico front flip! Tutto la mia "ghenga" mi sta' aspettando al punto classico di ritrovo, il nostro pedalatore esperto, Fabrizio, alias Pensionato1855 (

), prende la bici, dopo circa 20 minuti e' gia' di ritorno dopo essersi scalato la collina di San Maurizio, semplicemente pazzesco", rimaniamo tutti "secchi", mandibole per terra....
Nel primo pomeriggio parte la prova vera e propria, il tragitto tra casa mia e quella di Motaldo, che mi seguira' con la sua Mtb a pedali senza assistenza...., lo percorro in otto minuti netti contro i consueti 20 min....

Si inizia subito con una salita, dove mi accorgo, per la prima volta in vita mia, di riuscire a parlare ed a pedalare in tutta tranquillita', con una bici normale sarei gia' completamente blu di Prussia, classico colorito da pre-infarto di Fantozziana memoria...
La differenza tra una Mtb a pedalata assistita ed una no, anche se condotta da uno abbastanza allenato e' come sparare sulla Croce Rossa, in due pedalate, anche senza usare il pignone anteriore piu' corto, si riesce tranquillamente a seminare uno piu' allenato, io non salivo su una bici dal mese di agosto, fate voi...
E' comunque fondamentale "capire" come sfruttare al meglio l' "assistenza" del motore elettrico, per fare rendere al meglio l'"aiuto" occorre cercare sempre di utilizzare il rapporto piu' lungo possibile, e' inutile andare a cercare il rapporto piu' corto, come invece viene naturale fare con la bici muscolare, alla fine e' soprattutto una questione di ritmo da imprimere alla cadenza della pedalata, ma si imparara molto in fretta, il vantaggio di avere il motore inserito nel mozzo posteriore e non nell'asse dei pedali e' che si possono disporre dei rapporti identici ad una Mtb normale, anche se alla fine, mi rendo conto che il rapporto piu' corto della tripla anteriore e' quasi inutile, salvo infilarsi su salite "disumane", comunque sono disponibili ben 27 rapporti in tutto.
Per non scaricare la batteria, non conoscendo ancora la reale autonomia disponibile, ho quasi sempre utilizzato la modalita' piu' blanda dell'intervento del motore, anche se, il display digitale indica i km. percorribili con l'assistenza scelta in quel momento in modo da sapersi regolare in merito alla lunghezza del giro preventivato. Se si vuole invece "seminare" un ciclista ignaro di avere uno sfidante "elettrizzato" basta usare la modalita' con il massimo dell'assistenza e si decolla come una enduro alla partenza di una prova speciale, lasciando il malcapitato con un grosso punto interrogativo sulla testa....

Ovviamente la salita "disumana" l'abbiamo dovuta affrontare per forza, senno' che prova sarebbe stata? Un salitone asfaltato di circa due km. con una pendenza del 30%, in quelle condizioni e' necessario cercare i rapporti piu' corti, quindi benvenuta la "tripla" anteriore da Mtb e utilizzare la mappatura di maggiore assistenza del motore, a circa meta' salita, si accende sul display la figura di un termometro, sapevo gia' che il motore nel mozzo "soffriva" di quel limite, e cioe' del surriscaldamento precoce in caso di forte sollecitazione e di ciclisti di un certo "peso" a bordo..., ma pensavo che fosse soltanto una "leggenda metropolitana", invece no'...Scendo dalla bici per circa tre minuti dopodiche' riprendo la scalata senza nessun problema, se avessi continuato ignorando l'accensione del termometro, il motore sarebbe sicuramente entrato in "blocco" onde scongiurare problemi seri!
Non appena scollinato, il display avverte che la bici e' in discesa e si puo' quindi utilizzare la funzione di ricarica della batteria, ci sono due modalita' di ricarica e di relativo freno motore, si puo' persino lasciare andare la bici in discesa senza quasi frenare con la funzione di ricarica maggiore!
Ovviamente Motaldo, da buon motoalpinista, mi "riserva" un sentiero in discesa da moto da trial, anche per vendicarsi del fatto che lui ha pedalato senza assistenza e io no....E qui vengono fuori le doti delle ruote da 19", che avevo peraltro gia' apprezzato in salita, la ruotona si beve qualsiasi cosa, scalini, pietre smosse e molto viscide come quelle di oggi, visto le pioggie piuttosto intense di questi giorni, la 19" non sente le rotaie di fango, le pozzanghere, i numerosi rami spezzati sparsi sul sentiero, senza contare le radici viscide prese di taglio, la stabilita' della bici e' eccezionale, sembra quasi di guidare un enduro, ma una moto da enduro e non una bicicletta da enduro....Lo stesso vale in salita, la ruota di piu' grande diametro permette una trazione anche nel fango e sulle pietre smosse e bagnate impensabile, oltre a svolgere perfettamente la funzione di ammortizzatore posteriore, adesso capisco il perche' nei negozi di biciclette si vedono soltanto piu' bici con ruote giganti montate...
L'unico limite del motore e' che ha, per via della legge italiana, una limitazione ai 25 km/h., oltre quella velocita' il motore cessa di "assistere" la pedalata, e vale soltanto piu' la pedalata muscolare, ma il fatto di potere mantenere quella velocita' anche in salita con uno sforzo minimo e' impagabile, si puo' tranquillamente raddoppiare se non triplicare la lunghezza del giro rispetto ad una bici muscolare, alla fine del giro di oggi, di oltre 50 km. tra asfalto , sterrati e sentieri avevo ancora una ventina di km. di autonomia della batteria!
A dirla tutta e' la prima volta che mi diverto veramente con una bicicletta e non vedo l'ora di usarla domani, si chiama scimmia questa....



