http://www.youtube.com/watch?v=Jpbg6No3ehY&feature=player_embeddedhttp://www.youtube.com/watch?v=ZRy5t86e12k&feature=relatedOK, vero: molto spesso indisciplinati.
OK, vero: affollano certe tracce esasperando gli altri utenti.
OK, vero: ignorare il rispetto della coabitazione e dei divieti merita una sanzione idonea a evitare che ci si "riprovi"
E' indiscusso, però, che tale sanzione sia comminata da chi vi è preposto e nel modo previsto. E va fatto.
Non mi pare però che sia ammissibile l'autotutela o la tendenza stile Far West della giustizia sommaria, in particolar modo adottando metodi che non esito a definire criminali.
Il tributo lo conosciamo, perché appartiene alla cronaca. E posso assicurare che per uno che viene portato a conoscenza dai mezzi di comunicazione ce ne sono almeno altri 20 che sortiscono i loro effetti pervesi, con conseguenze gravi.
I metodi si chiamano barriera di pietre dopo curva cieca, tronco di traverso, chiodi sparsi sul sentiero, fili metallici tesi ad altezza d'uomo.
Se per i primi c'è il comunque esecrabile esito di un danno anche grave al mezzo, l'ultimo ha le caratteristiche dela dichiarata inetnzione di causare lesioni fisiche gravi. Non mi si venga a dire che chi ha teso il filo non ci aveva pensato.
Sono personalmente scampato a questa allegra goliardata nei lontani anni 70, e mi salvò casualmente il luccichio del filo metallico. Io rallentai, ma chi era con me riuscì ad evitare l'impatto in piena accelerazione solo con una derapata potente e disperata.
Non mi si venga a dire che c'è vigilanza, che il fenomeno è stato ridimensionato. La verità è che il proprietario di un fondo si sente in diritto di tutelarne il possesso con qualsiasi mezzo, e che importa se il diritto di godere in modo esclusivo del pezzo di bosco è costato una amputazione, una lesione interna o ben peggio!!
Retaggi psicologici dettati da una miseria rurale radicata nel DNA e che esacerba dal profondo una aggressività che vede nel motoalpinista solo una dei vari sfoghi.
Non ne sono esenti infatti i fungaioli (gomme delle auto sventrate) i ciclisti (che condividono spesso con il motoalpinista le stesse rotte e quindi le medesime insidie) e perfino la famigliola in scampagnata che ha la malaugurata idea di parcheggiare l'auto a bordo strada (cristalli infranti, carrozzerie abrase, squarci sui copertoni, zucchero nel serbatoio...).
Curiosamente ne escono praticamente indenni i cacciatori, probabilmente per il fatto che un contadino è anche un appassionato di attività venatorie che pratica indisturbatamente 12 mesi l'anno con archetti, vischio, tagliole e tutte le altre amenità del caso.
Una situazione che, se per me è conosciuta e sempre presente nel fondo del mio unico neurone, personalmente mi impone di procedere con cautela ancor maggiore (e una certa tensione latente, ma pazienza) ma che per altri magari inconsapevoli è comunque una minaccia sempre presente e della quale si parla veramente troppo poco.
ed ecco che almeno una testimonianza volevo lasciarla anche qui sul forum, dal momento che, tristemente, è parte dellla attività motoalpinistica anch'essa.