...certamente Dio diede una mano all'uomo nel farla!
Non vorrei apparire “blasfemo”...ma dire che il DRZ mi ha conquistato è limitativo!
Che moto ragazzi! ...rientrato a casa mi chiedo continuamente cosa ho preferito di più di questa motocicletta...e non saprei...ma sicuramente è tutto l'insieme ad essermi piaciuto!...ma un plauso su tutto va al motore!...davvero infinito!
Ecco il DRZ prima della partenza

Ora vi voglio raccontare dettagliatamente l'entusiasmante pomeriggio appena trascorso:
ore 13:30 partenza presto, voglio sfruttare tutto il sole che c'è e visto che è una bella giornata senza nubi spero di godere della situazione!
Faccio una foto al conta-km per ricordare cosa segnava ad inizio giro...non metto questa immagine, ma, fidatevi: alla fine saranno 105km!
Il giro prevede un trasferimento di una quindicina di km per raggiungere uno sterrato che è stato tracciato prima della guerra, in vicinanza del confine francese
Quindi dopo il piacevole avvicinamento arrivo finalmente a mettere le ruote sulla terra...ma non crediate che non sia stato poco divertente guidare su asfalto!
Peccato che il fondo era molto umido!

Il primo effetto sullo sterrato è che non mi sento troppo comodo a stare in piedi sulle pedane...sembra che seduti si guidi meglio. Inoltre in piedi lo stivale sullo sconnesso mi abbassa la stampella del cavalletto e, quando succede, la moto ovviamente si spegne perché scatta l’interruttore di sicurezza! (ci ho impiegato tutto il pomeriggio ad accorgermene!)
La moto sembra assorbire bene il fondo sconnesso ha un'ottima guidabilità e l'anteriore è molto piantato al suolo e infonde sicurezza!
…la leva del precisissimo cambio invece è un po’ troppo vicina alla pedana e lo stivale ci sta a fatica…ma dopo un po’ mi ci abituo.
Arrivo ad un certo punto dove, salendo un breve sentiero, il panorama è visibile ad ovest, verso il territorio francese: voglio farci una foto!… e qui c'è un giovane vitellino che si crogiola al sole! Mi spiace disturbarlo ma merita uno scatto!

Non vedo altre vacche intorno e il vitello mi sembra troppo cucciolo per non aver una mamma...così salgo oltre per vedere se c'è il mandriano...e provo cosa vuol dire portare su i 140kg del DRZ!
Il peso si sente ma l'erogazione aiuta molto a gestire la trazione sul sentiero umido ma non viscido per l’esposizione al sole...vorrei solo avere i rapporti più corti...ma questo motore c'è sempre...e arrivo in cima!

...niente vacche e niente vaccaro...riprendo la militare per non incontrare rogne...

proseguo e prendo confidenza col mezzo...quindi oso di più e mi diverto!
Arrivo ad un bivio e prendo la strada che sale alla vetta dove c'è anche il confine, la foto è d'obbligo

Per arrivare in cima incontro la prima neve della giornata! Non è molta ed è molle la moto affonda e si scava il solco slittando...proseguire oltre, dove è tutto innevato, non mi sembra il caso e quindi mi giro indietro...uscito dal grosso della neve sento un brutto rumore provenire dal posteriore: ho perso una vite del paracatena!
Altra sosta...x rimpiazzare il bulloncino (ho sempre attrezzi e viterie di scorta nello zaino)...fa pure caldo: prima di riparare la moto mi spoglio del maglioncino che ho sotto la giacca...il panorama merita un clik!

...riprendo la via in direzione nord...le macchie di neve nelle zone d'ombra sono più frequenti...e l'ultimo tratto è completamente innevato!

procedo con cautela ma la moto non mi mette mai in difficoltà: qui la neve è gelata e procedo meglio di quando era molle!
Ora il fondo è asfaltato e la neve è poca perchè credo abbiano pulito la strada.
Scendo sul versante che riporta al fondovalle...ma al primo incrocio riprendo una strada a fondo naturale: ormai ho preso confidenza con le reazioni del mezzo!
La T-Ride che avevo prima, su questo fondo era imprevedibile e andava guidata con cautela...il DRZ invece “naviga” sicuro di se!
La strada diventa un sentiero: viscido con pozzanghere e tratti fangosi...ma non ho tentennamenti.
Le gomme, Pirelli MT21 non sono le più “enduristiche” in commercio...ma tutto sommato si comportano molto bene…anche sulla neve non mi avevano messo in crisi!
Arrivo al punto in cui se proseguo il sentiero diventa una strada a tratti cementata...ormai ci ho preso gusto...e mi dispiace rientrare su un tratto così “banale”.
Con le moto da trial eravamo venuti qui per un sentiero...decido di andarlo a riprendere!

La moto sembra grande per la larghezza della strada e ogni tanto c'è qualche sasso piantato da superare...devo farlo con impeto... le gomme qui vanno in crisi...ma basta applicare il 1° principio del fuoristrada: “se sei incerto...tieni aperto” … e la moto va ovunque!
Incontro la strada carrozzabile...e non mi sembra il caso di mettermi nei guai sulla mulattiera che avevamo fatto coi trial...proseguendo faccio un po’ di foto:
questioni di giallo

ringraziamento alla Madonnina

...e scendo fino alla strada provinciale.
Potrei rientrare direttamente verso casa...ma chi ha voglia di smettere?
Prendo l'asfalto che da Isolabona risale in quota per Apricale e Baiardo...e succede quello che non mi aspettavo: il DRZ non è solamente una “dual”...ma ha lo spirito di una “motard”.
Il motorone scarica a terra tutta la sua magia...e senza neppure forzare la moto da grandi soddisfazioni!
Prende giri senza esitazioni e ha un allungo infinito!
Qui le auto da rally per anni hanno fatto P.S. dell'allora mondiale Rally di Sanremo. Le curve si susseguono ad un ritmo incalzante: una volta strette ogni tanto più veloci...e la moto dice la sua! Bello! Moooolto bello!
Riprendo la strada del bosco...che mi avvicina verso casa. Ormai mi sento “la moto addosso” come una abito su misura...c'è però il sole che, quasi al tramonto, abbaglia la vista...e qualche pozzanghera extra-large impone cautela!
Ancora un tratto d'asfalto mi manca per rientrare...ma decido di prendere una mulattiera “molto UMIDA”: ruscelli, pozzanghere, fango...non ho le gomme migliori per questa situazione...ma ormai son gasatissimo!


...uscito dai fanghi vado a prendere una strada di collina che è parzialmente sterrata/asfaltata...ma con questa moto qualunque fondo è un divertimento... la cosa importante è che la carreggiata sia tortuosa!
Arrivo a casa alle 17:20...con il buio ormai alle porte...il sorriso mi fa il giro della faccia!
