Certo, Franco, è quello che volevo dire con "dignità". Non è che faccio come quello che gira un pomeriggio attorno a una piazza per non voler chiedere. Intendo proprio che usare il navigatore, in moto, violerebbe la mia personale "dignità" di motaro. Che da sempre ha significato (per quanto mi riguarda) naso in aria e testa su un perno, insomma guardare, ascoltare e annusare, usare istinto e mezzi semplici, che poi è la cosa che mi dà il piacere di andare in moto, altrimenti mi sposto da qui a là in auto che almeno non prendo la pioggia. Anche io ogni volta che parto ho solo una cartina spiegazzata nella tasca trasparente.