Ultimamente, guardandomi intorno, stò maturando l'idea che è solo questione di un restringimento dell'abitat.
Probabilmente in Piemonte ed in Toscana ci sono ancora zone di campagna libera che ci permettono di "nasconderci"
ed esercitare la nostra passione, mentre i Lombardia, in Veneto e gradualmente anche in Emilia questi spazi liberi si
stanno restringendo.
Penso anche che la mentalità più spinta verso il lavoro ed i soldi, che va per la maggiore in certe regioni, abbia prevalso sul
rispetto per la campagna e per la terra. Non parlo di ambientalismo, ma mi riferisco proprio all'indole della gente, che
tende a mettere recinti e divieti appropriandosi di spazi che sono e dovrebbero essere pubblici.
In certe zone come il nordovest ed il centro, nonostante la politica e la legislazione "talebana" dei verdi, le persone hanno
mantenuto un certo rispetto per la campagna quasi per non voler dimenticare le proprie origini.
Sempre nella mia zona noto che la gente del luogo è ancora propensa ad accettare l'idea che "il mondo è di tutti" mentre
la causa maggiore del restringimento dell'abitat e quindi i portatori di intolleranza sono i nuovi proprietari dei casali trasformati
in agriturismi di lusso e resort, di estrazione nordistica che male accettano il transito di altre persone pensando di aver
comprato non solo il casale ma anche il silenzio, l'aria e tutto un pezzo di mondo attorno.