Il pilota francese Pierre-Alexandre Renet ha vinto il titolo mondiale di enduro E2 in sella alla Husaberg 450, dopo che alla moto e' stata data la massima pubblicita' e blasone per le sue prestazioni come puo' avvenire per una moto che si aggiudica il titolo mondiale nella categoria forse piu' prestigosa e battagliata, la moto viene ritirata dal mercato e non piu' prodotta per il 2013!

Questo il pensiero, altamente competente e documentato, dell'ing. Jan Witteveen a riguardo scritto sulla rivista Motocross di gennaio 2013:
Sicuramente dietro questa decisione voluta dalla Ktm che e' di fatto proprietaria del marchio Husaberg, e le stesse sono dei Ktm a tutti gli effetti, pesano delle decisioni di marketing e di "cost saving" purtroppo prioritari per le scelte aziendali di questi tempi!
Queste decisioni aziendali impediscono, purtroppo, l'affermazione e lo sviluppo di tecnologie alternative e rischiano di diventare persino controproducenti per la stessa immagine della casa, quando si prova a mettere in campo una soluzione particolare e se per vari motivi manca la possibilita' di uno sviluppo di gamma e di una seconda versione, si lascia dietro di se una traccia che viene recepita negativamente nonostante che quell'idea, se adeguatamente sviluppata avesse in se' il potenziale per affermarsi, come e' stato nel caso della Husaberg campione del mondo di enduro!
Il gruppo termico ruotato di 70° presentato all'Eicma 2008, era un concetto nuovo, una moto da fuoristrada dalle caratteristiche mai viste prima, aveva l'albero motore 160 mm. piu' indietro e 100 mm. piu' in alto per inseguire il must di una moto manovrabile, prevedibile nelle sue reazioni per il pilota, bilanciata perche' le masse in rotazione erano collocate piu' vicine al baricentro. Husaberg aveva lavorato con un obiettivo giusto, ma se e' cosi' , perche' oggi il cambiamento verso il layout "convenzionale" del motore Ktm?Gia' il 70° era realizzato con il materiale dell'azienda capogruppo, sulle stesse linee di montaggio in Austria,senza problematiche di affidabilita' o di qualita' rispetto ai Kappa, la questione evidentemente non e' qui, c'e' un problema di natura economica, cioe' la valutazione di convenienza all'interno di una stessa azienda se conservare oppure no due tipologie motoristiche alternative.Immagino che Husaberg avesse magari qualcosa da sistemare sulla moto, ci sta' l'aggiustamento dell'equilibrio tra stabilita' ed agilita', il varo di uno "step due" avrebbe potuto sistemare le eventuali criticita' emerse e mettere a punto in questi anni e mettere a punto il focus iniziale, quelle moto hanno vinto innumerevoli gare e chiuso in bellezza con la corona iridata enduro E 2 di Pierre-Alexandre Renet.
Immagino la scena di alcuni manager nelle alte sfere del Gruppo a valutare la situazione.Sul tavolo la gamma Husaberg 2012 articolata sulle 390,450 e 570; di fronte la realta' del mercato che nelle E3 e' in buona parte delle due tempi di 300 cc., quindi una sola categoria per fare business, la 450.Altra osservazione, manca una duemmezzo 4T indispensabile a fare gamma.Dall'altro lato, vedi tutta la gamma 4T Ktm che e' gia' tua e gia' ampiamente affermata.Sicuramente il momento economico sfavorevole ha giocato a favore della decisione di ritirare dal mercato le moto equipaggiate con il propulsore della Ktm inclinato di 70°, l'alternativa sarebbe stato quella di investire ingenti somme per lo sviluppo per affermare un'identita' tecnica che alla lunga si sarebbe posta in contrapposizione con la tipologia dell'altra gamma Ktm, gia' molto ampia ed articolata per coprire da leader ogni genere di esigenza cross ed enduro.Un quadro del genere non lascia margine di manovra.
Nello specifico del contesto della Casa di Mattinghofen, nell'attuale momento del mercato moto alla luce di uno sviluppo di Azienda da ricercare probabilmente fuori dal mondo dell'off-road (li' il Gruppo Ktm ha gia' un suo ruolo), chiunque probabilmente avrebbe deciso e deciderebbe come ha fatto Ktm.
Temo purtroppo che questo passaggio rappresenti dal punto di vista tecnico una occasione persa.Supponiamo che al contrario che Ktm avesse deciso di sviluppare l'idea Husaberg con una nuova versione, e che quel tipo di motore fosse poi esportato a tutta la gamma, non sarebbe stato un cambiamento globale?
L'idea di quel motore e' a mio avviso validissima, l'avrei fatto anche un po' piu' spinto.Insegue l'obiettivo di un comportamento "neutrale" delle moto, cioe' omogeneo nelle condizioni di uso piu' diversificate, con la possibilita' di allargare il campo dove la moto va' bene.Se le scelte tecniche nascono da un compromesso, con le masse in rotazione piu' vicine al baricentro sei in una condizione meno critica perche' la moto e' piu' facile da sistemare in fase costruttiva e richiede meno fatica al pilota per farla curvare.Oggi molti dicono "quell'idea non ha funzionato, meno male..."Io dico invece che era una buona strada.Peccato che quel progetto sia stato un progetto Husaberg, cioe' riferibile a un marchio dal ruolo troppo marginale nel fuoristrada racing; sotto il profilo del marketing e della produzione, la scelta dei vertici dell'Azienda e' certamente logica.Al tempo stesso si e' persa una chance, avremmo potuto avere nel fuoristrada una casa caratterizzata ad esempio come Ducati dal motore desmo, invece questa esperienza rimarra' nela storia con un'alone di negativita', fosse stata un'idea Ktm anziche' Husaberg, avrebbe potuto essere molto diverso....
Addio....
