mi è venuto in mente questo discorso perchè ieri, parlando con degli amici bergamaschi, hanno lamentato la sempre maggior presenza del Lombardus Sboronensis. :o
esemplare faunistico che mi giunge nuovo e che, comunque, mi ha spinto a creare, vedendo quel che "gira" dalle mie parti, una prima distinzione in 2 categorie di base:
Qui in Veneto la categoria dello Sparaballosus (che probabilmente era un ramo debole dell'evoluzione che in Lombardia ha portato al più resistente Sboronensis) è in estinzione. Attualmente coi tasselli sulle gomme esistono solo due categorie, entrambe aduse a spostarsi in branco, anche se con finalità del tutto differenti.:
1 - Smanettonis ferox (una miriade, e si riproducono a iosa grazie all'età prolifica), dispongono di polmoni considerevoli ed al posto del polso destro hanno un interruttore gewiss, per cui vanno a palla di cannone su sterro, mula, petraia, sugli alberi (i più bravi mangiano al volo albicocche e mele selvatiche) nei torrenti (non guadano, sfiorano le increspature) e li ferma solo il limitatore. Per loro, qualsiasi fondo equivale all'asfalto.
2 - Attempatus tremulans (che si nutre unicamente di pallosissimi ricordi di quando era giovane, di quando era sempre di traverso.... ecc...) ora di traverso ci si mette solo per fare un peto, la gioventù è annegata miseramente, e quel che rimane dopo qualche ora di mula è un feroce mal di schiena. Rigorosamente dotati di passo stabile, solitamente al limite della curva di coppia (però il limite inferiore) soffre la impostazione delle ciclistiche moderne per cui nei tornantini lenti è frequente trovarli sotto la moto anzichè sopra.
Praticamente, io! ;D
Però sono il primo a mollare il manubrio e a fiondarmi sulle posate