provo a riassumere, ditemi se faccio giusto:
- i cretini endurizzati.. Verissimo. E' il punto che a mio modo di vedere rritengo cruciale. Questi si debellano solo col controllo specifico, che però è difficile sia per il luoghi "del crimine" sia per la esiguità delle FF.OO. in genere, che comunque è meglio che facciano altro o comunque non solo questo. Qui si andrebbe a parare per congetture fantasiose, che potrebbero vedere le Case coinvolte in un training etico-comportamentale quando vedono una moto... lo vedo possibile chessò, in Svezia, qui da noi non so perché ma mi vien da ridere. Più facile che, come detto, sia la Federazione a muoversi. Idea: vuoi fare uscite nei boschi? Ti iscrivi alla Federazione. Con quell'atto assumi l'impegno a comportarti in una certa maniera. Se sgarri tutela zero e repressione massima. Niente tessera, niente giochini. Il peggio è che la piaga vera non sono i ragazzini: quelli con un cazziatone spesso e volentieri tornano anche a posto. Ma gli stimati professionisti, la confraternita degli amiconi non cresciuti a 50 anni, quelli non sono certo come quelli che ci sono qui nel Forum ;D Basta leggere SE, senza chiaramente fare di tutta l'erba un fascio, altrimenti si criminalizzerebbe il più bello (nonostante le magagne) e completo luogo di partecipazione sul web esistente in Italia.
- diversità locali. Giustissimo anche questo. Qui siamo a livelli di antropizzazione della montagna che supera ben di molto lo scempio che possono fare le ruote artigliate. Per contro esistono ancora in Italia delle vere e proprie oasi da tutelare, ma non con Legambiente, proprio a livello comportamentale e di sfruttamento del territorio stesso. Per evitare che succeda come qui da me: la limitazione vera infatti sta nell'aver concesso l'uso esclusivo di risorse di tutti a favore di pochi. Quei pochi sono i viticultori (ormai ci troviamo viti anche nei gerani sul balcone di casa) e i proprietari di fondi con bosco ad alto fusto, che si son fatti i consorzi, che a loro volta si son fatti fare le strade dalla Comunità tutta, che poi hanno limitato l'accesso a chi possiede un pezzo di terra. La cosa pubblica viene gestita in modo privato. Magico Nordest... Poi ci sarebbe il solito antipatico discorso delle due o più misure usate nell'appilcare il rispetto delle normative nazionali, ma qui non mi addentro perchè ognuno ha la sua territorialità e la sua concezione in merito. Ed è giusto così. Però esiste.
- Differenze del terreno. Cassio ha messo lì una cosa semplice ma vera, poi giustamente ripresa dagli interventi successivi. Ogni parte del territorio ha le sue caratteristiche. Qui attorno per esempio ci sono posti (parlo di quelli consentiti perchè vado solo lì) dove il tassello non riesce nemmeno ad affondare. Tutto quel che si fa è una spolverata in apertura, e tocca imparare a viaggiare come se stessimo correndo sul banco di una pizzeria, non so se avete presente: marmo sotto e una spolverata di farina sopra. Danni zero. Ma dove c'è terra grassa, o argilla, lì è sicuro che un pneumatico da enduro fa "la canala". Però niente più di quel che fa un temporale. Insomma è un'altro discorso complesso e molto di facciata, se così posso dire.
- Andatura Rock e andatura Zen. Le caratteristiche dei mezzi usati sono davvero tanto diverse. L'enduro per andare ha bisogno di gasssss, altrimenti o pistona o proprio non va su. Questo, abbinato alla differenza di cilindrata ed alla rapportatura, fa fare rumore e genera velocità. Inoltre chi va piano si gode gli screenshot che dona la natura, in trasferimento è più rilassato e può guardarsi attorno con tutti i benefici del caso. Io per queste cose vado a piedi zaino in spalla, ma non necessariamente tutti devono scindere la pasione per la moto e quella per la full immersion in un ambiente quasi integro. Non nascondo, per via del mio distinguo, che quando sono in montagna a piedi trovarmi una moto sul sentiero ... rompe anche a me. Non per la moto in sé, mi pare ben chiaro, ma perchè so che lì una moto, di principio, o solo per legge, non ci dovrebbe stare. Quindi la differenza mi pare alquanto labile e soggettiva, ed è territorio minato da affrontare con le dovute cautele.
- Enduro, una moto più facile. Anche questo è vero, perchè stiamo parlando di escursionismo e di transito su strade a fondo naturale. E quindi la tecnica di base per stare almeno in piedi per il 95% del tempo è molto più ridotta. Stiamo parlando di usare una moto al 30% del potenziale che può esprimere. In sostanza, per avere qualcosa di più facile bisognerebbe metterci le rotelle della Peg Perego. La cosa cambia quando si incontra il gruppo di cui ai punti precedenti (i Guerrieri strafottenti): lì diventa difficile e la tecnica limitata porta a veri scempi. Questo è il primo atteggiamento da sanzionare, ma anche da biasimare senza remore ogni volta che si può. Basti pensare ai quaddisti, che senza un differenziale sono sempre a manetta.
- le Cavalcate. Amate dai Panzer della domenica, odiatissime da chiunque altro. Sono il marketing perverso dell'enduro che piscia controvento. Quel che si vede in modo lampante e con diffusione di massa. La peggior politica e il più plateale degli autogol. Una fonte di alimentazione per un Motoclub a scapito della disciplina stessa. Ditemi che altra funzione possono avere le Cavalcate ed io cercherò di capire.
- i Percorsi autorizzati. Previsti dallo stesso CdS, vanno identificati e destinati all'uso da parte della amministrazioni locali. Al loro posto si fa di tutto e di più, e chi paga sono i cittadini e i motoescursionisti. I barbari ci vanno lo stesso, senza targa, a manetta e alla faccia di tutti gli altri. Auspicare l'applicazione di una imposizione per legge Nazionale, qui da noi è come aspettare Godot.... troppi interessi di campanile.
Dimentico altro?