Oggi mi sono finalmente deciso a saltare sulla nuova Ossa Tr. I.e. 280 Factory:

La versione denominata Factory si disntigue dalla versione base per la marmitta ed il silenziatore della Termignoni in titanio e rivestimento in carbonio, per i carter motore in magnesio e per la testa del motore con differente camera di squish, per aumentare il rapporto di compressione, e la doppia mappatura selezionabile con lo switch al manubrio!

L'avviamento e' fortunatamente molto facile, basta avere l'accortezza di tenere il gas leggermente "puntato", il motore inizia a ronzare sornione, il minimo e' regolarissimo, l'iniezione elettronica ha oramai raggiunto e superato le prestazioni del "vecchio" carburatore, nessuno scoppio anomalo, anche a gas chiuso, dopo una lunga discesa, il motore gira sempre pulitissimo di carburazione,ma adesso si dovra' dire di iniezione

?

la cosa che stupisce sin da subito e' la estrema facilita' di rimanere fermi in surplace, probabilmente il motore con il cilindro montato all'indietro, oltre al serbatoio del carburante posizionato sotto al cannotto di sterzo al posto delle travi discendenti del telaio, contribuiscono a mantenere il baricentro della moto in posizione ideale, nessuno fino adesso aveva mai pensato a soluzioni cosi' estreme ed innovative!

L'erogazione della potenza e' sorprendente, soprattutto se si era fermi alle sensazioni della prima versione del motore della Ossa, dove c'era un certo ritardo alla risposta del gas e la potenza a disposizione era veramente scarsa ai bassi regimi, mentre sulla Factory il motore e' prontissimo e non si avverte alcun minimo ritardo nella risposta del motore, nemmeno ai regimi di rotazione piu' bassi, anche se si lascia "morire" il motore, basta un minimo colpo di gas per fare riprendere i giri, mentre l'altra mappatura selezionabile con lo switch al manubrio, rende il motore ancora piu' dolce e trattabile ai bassi regimi, ideale per quando si gira sul terreno viscido!

Un altra particolarita' della Ossa Tr 280 I.e. e' il monoammortizzatore della Ohlins, con il sistema Ttx, realizzato per il trial in esclusiva per la Ossa, l'ammortizzatore e' caratterizzato dalla lunghissima escursione, che mantiene sempre la ruota a contatto con il terreno, ma se il mono viene sollecitato dal colpo di gas e dalle gambe del pilota, diventa una specie di "catapulta" che spara moto e pilota in cima ai gradini piu' alti, sempre se si e' capaci di effettuare tali manovre...Anche la forcella della Marzocchi con canne in alluminio e migliorata parecchio in scorrevolezza,niente piu' male ai polsi, nemmeno nelle prime ore di rodaggio, diciamo che non fa' rimpiangere le realizzazioni Showa della Montesa Cota!

La cosa che piu' mi e' piaciuta della moto, nella prima presa di contatto, e' stata la "precisione" dell'avantreno, in quanto la distribuzione dei pesi della moto, la rende piu' caricata sul davanti, soprattutto per fare motoalpinismo, e cioe' nella conduzione sui sentieri, l'avantreno piantato offre una enorme sicurezza e direzionalita' alla moto, anche in discesa, si ha sempre l'esatta percezione dela ruota davanti, sembra proprio di avere il perno della ruota in mano, soltanto la Montesa Cota 250 4RT, ha quel tipo di bilanciamento telaistico, soltanto che la Ossa pesa circa 16 chili in meno....

! In pratica sembra che il posteriore della moto, ruota motrice compresa, non esista quasi, anche nella risalita degli scalini, una volta che la ruota anteriore e' su' si e' sicuri (quasi...) che il resto della moto seguira' la stessa strada con esiti positivi....
Quindi grande bilanciamento delle quote ciclistiche con un monoamortizzatore fantastico ed un motore dall'erogazione "elettrica" con un allungo praticamente infinito, si possono fare delle rampe di terra anche di una certe lunghezza con la prima inserita, sicuri di salire fino in cima all'ostacolo!
Rispetto alla Gas Gas che avevo in precedenza, sulla Ossa si puo' apprezzare la possibilita' di non avere il peso del pilota perfettamente arretrato in salita, cosa molto faticosa da mantenere se non si e' allenati e di avere sempre l'aderenza sufficiente per salire, quindi moto piu' facile e anche molto meno faticosa anche per chi non e' agonista, ma che "agonizza" come me.....

La cosa che invece non mi e' piaciuta e' che la Ossa Factory monta di serie le coperture X11 della Michelin, che sono anni luce indietro rispetto alle piu' moderne e leggere Michelin X 11 "Light", mi sembrava di avere le gomme di legno, le vecchie X11 vanno tenute a 0,25 Bar per avere un'aderenza almeno decente, le Light sono perfette anche a 0,35 Bar!
Per farla breve e' la migliore moto da trial che ho avuto modo di utilizzare fino adesso!

