Il fatto è che, giustissimo il tuo pensiero, Lamberto, i produttori adattano quel che hanno ai vincoli normativi. Ossia trovano l'escamotage teorico per superare lo scoglio della omologazione per la classe di inquinamento che serve per poter commercializzare un proprio modello. Servire in concessionaria un motore ed un sistema di scarico idoneo al 100% significherebbe investire in ricerca, sviluppo, industrializzazione e produzione, ben più di quel che è la possibilità di spesa di una azienda, specie quelle di dimensioni contenute se non addirittura piccole, ossia la stragrande maggioranza dei marchi presenti nel settore.
L'utilizzatore finale compra la moto che è disponibile, e la usa con gli accorgimenti consigliati dal produttore. Dopotutto, se paga ha anche diritto che la moto cammini, che non gli scotti le chiappe e che non lo sveni in componenti di consumo non necessarie (se non per rientrare nelle prescrizioni).
Un esempio ecologista al massimo, per mostrare l'altra faccia della medaglia, sono le auto diesel Euro5: i modelli identici della serie precedente, Euro4, percorrevano con un litro di gasolio almeno 3 Km in più. Ma per essere Euro5 occorre il FAP, che si sporca e si autopulisce...spruzzando gasolio puro nel " barattolino" di decantazione, aumentando i consumi.

Gli estremi sono quelli dei movimenti ecologisti che incrociano con navi e motoscafi per tutelare fauna e ambiente in generale, ma quelli ricevono anche qualche bella sovvenzione e quindi non stiamo a guardare il pelo nell'uovo! (si, sono polemico

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