Noi a 14 anni, se si parlava anche soltanto di carburatori e di espansioni, qualcosa riuscivamo ad articolare, magari anche a tenere testa ad un adulto, provate un po' adesso.....

Questo intendevo, prima!
Comunque, verissimo anche che ci sono molti ragazzi che hanno idee ed opinioni, e sanno esprimerle propriamente. Per fortuna ho un esempio molto vicino a me. Diciamo allora che esiste oggi un vasto terreno di sottocultura urbana? Ma se così fosse è dovuto a disinteresse o cosa?
Vero è che un genitore di oggi, come me, dedica molto meno tempo non dico ad educare un figlio, ma finanche a controllare che il suo sviluppo anche culturale si dipani in modo corretto ed adeguato. Modalità e ritmi lo rendono quasi impossibile, così come anche il semplice dialogo profondo coi nostri figli. Diciamo che siamo costretti a fidarci di loro e dei loro precettori. E lì, alla fine, la differenza la fa sicuramente la preparazione e la professionalità dell'insegnante, ma soprattutto, come sempre, l'autodisciplina e il buon senso di un soggetto.
"Noi" eravamo immediatamente a traino della Beat generation, quelli degli anni di piombo, imbevuti di esistenzialismo e di idealismo in tutte le salse. La generazione successiva è tuttora definita "X" generation in quanto priva di ideali, valori, ambizioni e prospettive. Poi mi pare di aver visto una gran forbice nella strada che i giovani prendono nel loro cammino formativo-culturale. Per alcuni prevale ancora la cultura del baretto e l'unica fonte di informazione è la Gazzetta dello sport, per altri è vitale possedere un I-phone e con questo viene risolta la loro necessità esistenziale, e per altri c'è una sorta di autoformazione che arriva ad essere anche ad ampio spettro, come a cercare i contenuti idonei per sé stessi.