E’ successo che sfogliando le riviste in reading-room

mi sia scappato l’occhio sulle moto che usano Desalle e Bobryshev/Gonçalves in MX1.
La RMZ e la HM sono dei gioielli che ti chiamano dalla patina delle pagine, non immagino cosa sarebbero vedendole dal vivo.
Certo che in questi casi viene davvero voglia di fare il Falstaff e “make an arrangement” ben più interessante di quello tra Clooney e Malkovich per delle capsulette di caffè. Non essendo un baciapile, non mi verrebbe difficile barattare l’anima con la possibilità di tornare indietro nel tempo, anzi, meglio: portare al giorno d’oggi l’Alex di 30 anni fa, e poter osare qualcosa con un sacco di moto che al momento sono non improbabili (ormai lo sono tutte) ma assolutamente precluse.
Il concetto è questo: stamattina vi siete svegliati e già cambiando posizione nel dormiveglia, si, proprio mentre fate l’Enola Gay del mattino e liberate l’energia brutale che c’è in voi,

realizzate di non aver nessuna giuntura dolorante, la panza non è adagiata sul materasso come una camionata di sabbia, la spalla non scricchiola come una porta del saloon di Tucson City. Rimanete un attimo bloccati, fiato mozzo per concentrarvi al massimo sulla sensazione. Porca vacca è vero, avete il corpo che vi apparteneva nel 1982. In testa ci sono perfino i capelli, purtroppo il salto quantistico ve li ha ripostati esattamente con il taglio simil-ricchione che ora sembra una acconciatura dell’epoca, ma a quello si può rimediare senza patemi.

Una situazione che vi apre davanti il mondo: esperienza di un cinquantenne, conoscenza coscienza consapevolezza… in un fisico da ventenne. Il destino in pugno. Scelte che si a prono a manetta, già noto dove girare, che bivio evitare e a che velocità andare. Mitico!

Eppure la prima cosa che farei in quella situazione quale sarebbe? Un lavoro più ambizioso? Per far che! Intortamenti a raffica di tutte le amiche gnocche della figlia? Come sparare sulla croce rossa. Il giro del mondo in trekking? Macchè. Mi fionderei a cercare la possibilità di provare le moto precluse. Mica necessariamente quelle ufficiali della MX1. .Ce ne sono una quantità.
Mi godrei l’enduro come Krishto (quello che impacchetta monumenti) comanda, riproverei a darci er gasse con le cross, magari oserei anche una trial. No, quello forse no, non esageriamo.
Vorrei tanto vedere che succede a poter guidare una 300, 400, 450, col solo limite della tecnica. Mi piacerebbe provare le 250 che ti costringono ad andature allegre. Proverei perfino a fare un fettucciato senza chiudere mai come si fa coi 125.
E voi, se accettaste il patto col diavolo, che fareste, e con quale moto?