Ieri Mauro Bertana, titolare della B.m. Racing, ci ha messo a disposizione presso il Trial Park di Montoso (Cn), l'ultima novita' del settore trial, la Jtg 300, la moto del pluricampione del mondo Jordy Tarres!
Va' evidenziato, prima di descrivere le sensazioni di guida, che la moto e' stata ampiamente "curata" e "riveduta", con un notevole dispendio di ore lavorative e di prove, per rendere il mezzo performante, rispetto a come viene consegnato!
Jtg 300:


la moto e' caratterizzata dal leveraggio molto inclinato della sospensione posteriore spostato sulla destra del telaio e del relativo ancoraggio al lato destro del forcellone:

Mettiamoci in marcia:

La moto ha un avviamento molto pronto, anche grazie alla notevole lunghezza del calcio che rende lo sforzo minimo, la rumorosita' di scarico e' molto contenuta, il "timbro" del silenziatore e' molto simile a quello della Gas Gas Txt Pro, ma molto piu' "ovattato", la moto provata montava il carburatore Kehin Pwk da 28 mm. e relativo pacco lamellare al posto del Delll'Orto di serie, per ottimizzare la carburazione e rendere il motore piu' regolare ai bassi regimi!Partiamo!Fin dai primi metri si puo' notare che l'erogazione della potenza e' molto fluida ai bassi regimi, senza brusche "impennate" di coppia, che rende la moto molto facile ed intituiva, si instaura subito una notevole confidenza , anche l'aderenza e la motricita' della ruota posteriore sono notevoli, sul brecciolino scivoloso della pietra di Luserna del Trial Park, la trazione e' ottima, si inizia subito a prendere confidenza con il mezzo ed a "giocare" facendo curve sempre piu' strette in contropendenza, la moto risponde perfettamente ed invita a provare a salire ostacoli sempre piu' impegnativi senza problemi di equilibrio, anzi!Piu' la si utilizza e piu' si scopre la facilita' di guida che infonde la Jtg, all'inizio della prova sembra che ci sia poco motore o "schiena" ai bassi regimi, in realta', se si tiene aperta la manetta del gas, di cavalli ce ne sono piu' che a sufficienza per affrontare scalini e rampe di terra, e questo anche a detta dei piloti che militavano nel campionato italiano juniores che hanno provato la Jtg:

Una delle caratteristiche salienti della nuova Jtg 300 e' di avere un impostazione di guida con un avantreno molto direzionale, con il peso della moto spostato piu' sull'anteriore, il retrotreno risulta molto "scaricato", la cosa facilita enormemente gli spostamenti e le manovre con la ruota posteriore "alta", e nel contempo si ha un perfetto controllo della ruota anteriore, anche nei salitoni la moto rimane stabile e non esce dalla traiettoria impostata, anche nei sentieri piu' impegnativi, la moto trasmette sicurezza con una grande stabilita' e direzionalita' dell'anteriore, anche nei tornantini piu' stretti in salita la moto non tende ad allargare la traiettoria impostata, ma permette di chiudere i tornanti senza nessuno sforzo da parte del pilota, questo anche grazie all'adozione del bellissimo telaio monoscocca in alluminio, che rende la guida molto piu' "precisa" rispetto ad un tradizionale telaio in tubi d'acciaio! Ottimo il funzionamento della nuova forcella Tech da 39 mm., la taratura di base era abbastanza sfrenata! Quindi un'ottima moto anche per fare motoalpinismo, grandissima trazione in salita ed ottima stabilita' in discesa!

Ma veniamo alla caratteristica che distingue la Jotagas dalle altre moto da trial: il link molto inclinato che "scarica" le reazioni del forcellone verso il cannotto di sterzo, uno dei vantaggio di questa soluzione telaistica e' l'aumento dell'aderenza della ruota posteriore, grazie ad un forcellone parecchio lungo, alla taratura morbida del monoammortizzatore Olle' ed alla caratteristica di "buttare" in avanti anziche' in alto, la moto durante la risalita di uno scalino di grosse dimensioni, per contro si ha un avantreno piu' difficile da "alzare", in quanto il monoammortizzatore va' a scaricare le reazioni della ruota posteriore sull'avantreno della moto, occorrera' quindi "anticipare" lievemente il colpo di gas e l'arretramento del peso del pliota davanti ad uno scalino!Fortunatamente, procedendo in discesa, non si avverte la "spinta" del monoammortizzatore sull'anteriore, anche il senso di "basculamento" tipico delle moto da trial con il link molto inclinato non e' fastidioso nei surplace e durante gli spostamenti da fermo!
Un'altra caratteristica che contribuisce a rendere la moto molto stabile e "ferma" anche dopo un "volo" a ruote alzate sulla sommita' di uno scalino o di una rampa e' la posizione molto bassa delle pedane, ovviamente la cosa rende le pedane piu' vulnerabili negli urti contro le pietre esposte, un' altra "stranezza "meccanica e' il gioco "esagerato" della leva del cambio, per inserire la prima marcia, la leva del cambio arriva a scendere fino all'altezza del paracoppa...

Anche la "presunta" mancanza di cavalli del motore completamente di serie e' facilmente risolvibile senza grossi interventi meccanici, sicuramente la preparazione di base e' stata "prudenzialmente" mantenuta in ottica da utilizzo amatoriale trattandosi della prima serie di una moto e di una meccanica completamente nuova, ma la moto che ho avuto occasione di provare e' gia' ad un ottimo livello per divertirsi anche nelle mani di un utenza piu' smaliziata, e valutando la moto con uno sguardo piu' "motoalpinistico" che da zone, direi che e' piu' che idonea ad affrontare una giornata di sentieri belli "tosti"" senza problemi, e se ha superato senza fare una "piega" una giornata di "maltrattamenti" da parte di tutti quelli che l'hanno provata senza risparmiargli niente....direi BUONA la prima!
