Fino agli anni sessanta il Tourist Trophy era una gara del mondiale di velocita', fu soprattutto Giacomo Agostini a battersi per fare togliere dal calendario del motomondiale quella gara, anche se gli inglesi tentarono di opporsi con tutte le forze, ma il tributo di vite umane era troppo alto per una gara di moto!Ma l'autonomia legislativa dell'Isola di Man, oltre a quella inglese, permise di mantenere viva quella gara, ovviamente senza piu' validita' per il mondiale di velocita', ma centinaia di piloti, soprattutto inglesi, ma molti arrivano da tutto il mondo, Giappone e Nuova Zelanda comprese, continuarono ad iscriversi e a correre in tutte le varie categorie e cilindrate, sidecars compresi!Per loro il TT e' una specie di religione, una filosofia di vita, che porta talvolta i piloti ad indebitarsi o a divorziare dalla moglie, soltanto per correre quella gara!
Io sono dell'opinione che quei piloti fanno una scelta personale e assolutamente libera, sapendo benissimo i rischi che corrono nel percorrere ad oltre 200 km. orari di media quelle strade in mezzo ai muretti ed ai marciapiedi, lo stessa vale per le gare del campionato Nord West che si disputa sui circuiti stradali irlandesi, dove in piu' si parte tutti insieme come nei normali Gran premi, lo stesso vale per il Campionato italiano velocita' in salita che si disputa regolarmente sulle strade italiane, come purtroppo abbiamo avuto occasione di vedere pochi mesi fa', anche sui piu' sicuri circuiti del motomondiale succedono della disgrazie irreparabili, il rischio e', purtroppo, una componente che non verra' mai eliminata dalle gare motoristiche!