- l’ambiente alpino è un ambiente splendido ma estremamente fragile;
Quindi basta con fare di sana pianta strade che collegono ai vari rifugi così da trasformarli in alberghi ad alta quota ….. con un certo via vai di mezzi che portano provviste ….. una volta l ‘ escursionista andava solo con il suo zaino e non cercava troppe comodità ….oppure costruire nuove mulattiere per controllare frane o movimenti del terreno quando magari con un set di sensori di movimento e un computer potremmo avere un risultato migliore ……
- la frequentazione escursionistica della montagna nelle sue varie declinazioni (alpinismo, sci-alpi¬nismo, trekking, ciclismo) è divenuta sempre più consistente al punto da essere un tassello fon¬¬damentale nell’offerta turistica (tanto che il codice del turismo del 2011 definisce i rifugi al¬pini ed attribuisce al Governo il compito di dare indicazioni al CAI nell’ottica di creare efficienti si¬¬nergie) ed importante volano dello sviluppo economico delle terre alte;
Spesso questo è dovuto alla politica commerciale di accentrare tutto dando forse anche troppe comodità al turista che perde un po’ il gusto della montagna
- la convivenza di pedoni e ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere e tratturi è difficilmente pra¬ticabile, se non impossibile: le dimensioni ridotte di tali percorsi a fondo naturale non per¬met¬tono l’utilizzo contemporaneo da parte delle due categorie di fruitori, con la conseguenza che lad¬dove si permettesse la circolazione dei mezzi motorizzati a scopo ludico, ricreativo e sportivo su¬gli itinerari summenzionati, essi sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo pregiudizio economico, posto che ultimi sono in numero di gran lunga mag¬gio¬re rispetto ai motociclisti;
Niente di più falso …… i motoalpinisti frequentano sentieri che per la loro durezza non vengono percorsi da altri categorie e oltretutto con la notevole quantità di sentieri presenti ognuno avrebbe la sua strada senza intralciare il percorso dell’ altro …… poi che molti sentieri sono in disuso per abbandono questa è un'altra storia ……
- la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade a fondo naturale impatta profondamente sull’ambiente naturale e sull’ecosistema e, se resa possibile, imporrebbe agli enti gestori di esse di attivarsi per posizionare la segnaletica e garantire idonee condizioni di sicurezza, con il rischio di responsabilità per danni laddove tali interventi manchino ed abbiano luogo sinistri;
Più che posizionare segnaletica …… bisognerebbe fare interventi sul territorio per evitare frane ecc, quindi non segnalare ma porre rimedio …… per non aggravare il problema ….
- sotto il profilo giuridico il Codice della Strada non autorizza la circolazione delle moto sui sentieri. L’art. 2 di esso definisce «strada» l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Ai sensi del successivo art. 3, sentiero o mulattiera o tratturo è la strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali. La qualifica in termini di strada del sentiero non implica che i mezzi motorizzati possano circolare su di esso: per il Codice della Strada è strada anche l’autostrada dove è pacifico il divieto di circolazione ai pedoni; è strada anche l’itinerario ciclopedonale, espressamente destinato prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzato da una sicurezza intrinseca a tutela dell'utenza debole;
Peccato che su questi sentieri transitano continuamente mezzi con autorizzazioni ridicole ….. con un impatto ambientale molto più grosso della stessa moto
- la disciplina della fruizione sportiva, ricreativa, culturale, ludica delle strade a fondo naturale, in quanto materia turistica è sicuramente riservata alla competenza legislativa regionale in quanto materia turistica.
Trovo vergognoso tutelare con divieti e recinzioni una strada o una zona a fondo naturale per poi abbandonare il tutto a un completo degrado per vari anni ….. così che nessuno nè usufruirà più