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Quando i giapponesi "ci provavano" nel trial

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Valchisun:
Negli anni settanta le case giapponesi si accorsero che esisteva il trial, dopo il declino delle aziende inglesi che avevano iniziato per prime a produrre delle moto da trial in piccola serie, Triumph, Greeves, Ajs, che passarono il testimone alle case spagnole, anche i giapponesi "sondarono" il settore del trial, una specialita' del fuoristrada che riscosse un notevole successo come praticanti anche in Giappone, questa era la Kawasali Kt 250, motore di derivazione dalle due tempi scrambler, la "verdona" da trial non venne nemmeno distrbuita sul mercato italiano:



E questa e' la Suzuki Rl Exacta 250, la moto e' cosi' di serie, senza fari nella versione da gara, nella competizioni di allora le moto potevano circolare senza fanali, misteri dei regolamenti, visto che le gare si svolgevano anche su traferimenti su strade aperte al traffico, come succede ancora oggi:


il telaista inglese Beamish ne aveva preparata una con un diverso telaio in tubi cromati ed una veste estetica un po' piu' riuscita:



Il maggiore impegno nel trial negli anni settanta ce lo mise la Yamaha, "strappando" alla Ossa con un ingaggio principesco il pluricampione campione euroeo (allora non esisteva ancora il Campionato Mondiale),il britannico Mick Andrews, usufruendo cosi' della sua preziosa esperienza per mettere a punto la nuova Yamaha da trial:

Questa e' la Yamaha Ty 250 ancora a due ammortizzatori del 1974:



Questa e' la moto realizzata in collaborazione con lo specialista Mick Andrews, la prima ad adottare la sospensione posteriore cantilever, un "credo" della Yamaha, il progenitore del successivo monoammortizzatore, alla guida del campione inglese la Yamaha si aggiudico' con quella nuova moto la Sei Giorni di Scozia per due anni consecutivi  nel 1974 e 1975:



La Yamaha continuo' a seguire e sviluppare le sue moto da trial nel cosro degli anni, questa e' una Ty del 1992, particolarmente riuscita anche come veste estetica, purtroppo anche le Yamaha da trial non venivano importate e quindi vendute in Italia, i pochi esermplari circolanti venivano acquistate in Svizzera o in Belgio

madmax56:
sergio.
sei un mito!!!
max.
 :sm448: sm427

old-cat:
Lo scorso anno ad una gara del Trialario ho visto una Suzuki (mi pare fosse di Fistolera) tutta gialla, bellissima, ma non mi sembra di quelle postate. Ci furono altre versioni?

Valchisun:
Molto probabilmente quella che hai visto era una Suzuki Beamish, e cioe' quelle preparate dal noto telaista inglese, tipo questa:



come vedete la "moda" dei preparatori e di apportare modifiche anche importanti, come arriare a cambiare addirittura il telaio come faceva Beamish, non e' una cosa nuova, ma avveniva gia' negli anni settanta!
Un altro particolare che invece avevano le Yamaha Ty nelle ultime versioni prodotte e' che utilizzavano soltanto un raggio unico che andava ad infilarsi da un nipples all'altro dalla parte opposta del cerchione, passando ovviamente nei fori del mozzo, immagino i "sacramenti" per montarlo..... sm409
questa Ty e' una delle ultime prodotte, montava gia' il freno a disco anteriore:

lazzaro54:
Diego non sarà d'accordo, ma per me la Kawasaki e la Tamaha Ty250 del 1992 sono bellissime ... anche nei colori ....

come già detto, ma perchè i costruttori nn fano delle repliche delle moto di allora ?

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