Sul link di wiki che hai postato c'è il commento di uno che l'ha fatta in mountain bike nel 2010, non so se è lo stesso tratto che hai fatto tu ma pare impraticabile... riporto il brano:
ATTENZIONE - ho percorso nell'Estate del 2010 la Via Vandelli in MTB da Reggio Emilia a Massa; non discuto del fatto che la Via di fatto non esiste più, fatti salvi alcuni brevissimi tratti ancora parzialmente integri sul versante modenese (es. a La Santona, sull'Appennino) e nel tratto apuano versante Resceto (ricostruito oltre dieci anni fa e mai più manutenuto, perciò oggi ancora in stato di abbandono); vorrei però avvertire i lettori che il percorso apuano è sostanzialmente impercorribile in MTB dall'attacco del sentiero 35 ai piedi delle cave in Valle Arnetola (dove occorre effettuare un significativo sforzo fisico per portarsi la bici in spalla su ripidi pendii tra i faggi in un sentiero che è appena una traccia nell'erba) fin sul Passo della Tambura, poiché la carrareccia è ormai talmente impraticabile che le ruote, in caso di tentativo di pedalata, slittano continuamente costringendovi a numerose ed esasperanti fermate e ripartenze, per un dislivello in salita elevato (ca 1000 m da Vagli di Sotto, considerando la dura salita da quest'ultimo fino all'attacco del 35). Avviso inoltre che il sentiero che va dal suddetto Passo all'attacco del breve tratto per il rifugio Conti (nella cosiddetta Finestra Vandelli) è in parte franato ed è di fatto impossibile, a meno che non vogliate rischiare la vita, percorrerlo in sella e va comunque percorso con prudenza bici a mano. Molto infida è la discesa sul tratto cosiddetto "restaurato" della Via proprio perché da allora - 1999 / 2000 o giù di lì - la strada non è più stata manutenuta e quindi è soggetta a forte sdrucciolamento, in presenza di curve molto strette a strapiombo. Diffidate da chi vi dice che la Via Vandelli è semplice o praticabile, soprattutto nel tratto apuano, in MTB. Consiglio invece di evitare assolutamente l'uso della MTB (e del cavallo, almeno su in alto...). Se proprio volete percorrerla, usate le gambe. (DG, Reggio Emilia)