



Lo ritengo un confronto tanto assurdo quanto interessante non per comparare le prestazioni fine a se stesse perché per diversità di motorizzazione non sarebbe corretto quanto per le sensazioni che queste moto danno a chi le guida.
Partiamo dalla Titanium che ritengo in assoluto la migliore moto da trial da me posseduta, non solo per il prezzo e la esclusività ma proprio per i contenuti oggettivi che questa moto possiede.
Grande utilizzo di materiali nobili in particolare il titanio, sospensioni al top e motore esagerato fanno di questa un mezzo da competizione già così come viene consegnata.
Grazie all’utilizzo di questi materiali il peso è di soli 66 kg, il livello di assemblaggio è al top, la cura è maniacale nel posizionamento delle varie componenti, Vertigo più di ogni altra casa motociclistica ogni anno sforna nuovi modelli con importanti cambiamenti sia a livello di motore che di ciclistica e telaio.
La Beta Evo Factory è anche lei un top di gamma, anche qui vengono utilizzati materiali tipo il magnesio per i carter del motore o il titanio quale unico materiale componente lo scarico.
Altri componenti sono in lega di alluminio e le sospensioni, pur essendo decisamente migliori di quelle standard, non sono a livello delle TECH pluriregolabili, ultra leggere e con trattamento degli steli di Kashima e al retrotreno un mono Reiger a 3 regolazioni queste in dotazione alla Vertigo. Sono loro che fanno la grande differenza consideriamo però che per acquistare la Titanium occorrono ulteriori 5.000 €.
Le Evo sempre uguali a se stesse hanno ricevuto una significativa modifica del telaio dal 2013 e da allora gli interventi non sono stati sostanziali ma mirati comunque all’affinamento generale del mezzo sino ad arrivare oggi allo stato dell’arte. Quello che è strano che mentre quasi tutti adottano l’iniezione anche sul due tempi GasGas e Beta sono ancora legate al carburatore.
Saliti a bordo qui già si notano le prime differenze, pur essendoci solo mezzo centimetro in più di interasse a favore della Vertigo quest’ultima ha una abitabilità migliore, le pedane sono più arretrate, la Evo da la netta sensazione non solo di pedane un po’ più avanzate ma anche quando la si guida sembra più corta, ed è qui che mi ha stupito in positivo, perché pur pesando 7,5 kg in più della Titanium non fa sentire il peso e la maneggevolezza è migliore.
Per contro in mezzo ai sassi ha più la tendenza a scartare o ad impuntarsi in discesa mentre la Vertigo è una spada, grazie al telaio e alle sospensioni lei viaggia diritta dando la netta sensazione di stabilità. Questo si paga con un maggior carico sull’anteriore.
Mettiamo in moto i mezzi ed anche qui ci sono delle differenze, la Titanium richiede uno sforzo sensibile per essere messa in moto, la compressione è notevole. Con questa versione è già disponibile la batteria che stabilizza l’impianto elettrico, grazie ad una pompa è sufficiente dare un piccolo colpo al kick starter per attivare la pompa che mette in pressione il carburante poi occorre una lunga e decisa pedalata e la moto parte senza indugi.
Invece sulla Evo lo sforzo alla leva è minimo, la pedata non deve essere secca ma abbastanza morbida quasi in stile Montesa dove qui deve essere ancora più lenta.
E’ importante sulla Evo tirare l’apposito pomello per farla partire a caldo e non sbaglia mai un colpo.
Una volta partiti sulla Titanium ti senti un re, tutto è al suo posto le sospensioni tarate sul rigido sono comunque belle scorrevoli, il motore è una bomba perché anche nella mappa rain è sempre presente e non si teme alcun ostacolo perché la moto da fiducia occorre “solo” avere il fisico (che non ho) per farle fare quello che vuoi, senti che ti asseconda tant’è dopo un paio di uscite ho osato tratti mai percorsi in precedenza. La sensazione che le sospensioni spianano tutto è evidente, risalendo un tratto di torrente è bastato lavorare di gas e la moto è salita senza scomporsi sempre in grande aderenza. Ti senti bravo ma poi onestamente capisci che questa moto ci mette tanto del suo.
Il motore c’è sempre sotto, in mezzo e poi allunga all’infinito.
L’attacco della frizione è spettacolare, morbido ma efficace se si vuole lo scatto deciso.
Insomma non saprei cosa chiedere di più.
Ecco invece la Beta, che per prestazioni soprattutto di motore non può competere con la Vertigo, ma qui viene il bello, il carattere del motore 4 tempi è in puro stile motoalpinistico morbido nella erogazione con una tiro da trattore, una potenza inarrestabile se poi si da gas c’è tanta roba, però non c’è allungo, per averlo occorrerebbe installare lo scarico della Arrows.
A me piace così anche se il range di utilizzo non è esteso, non mi piace tirare le marce e a maggior ragione il 4 T mi piace guidarlo sottocoppia tanto sale ovunque, potenza ne ha, poi lo scarico silenzioso ti fa sentire più in armonia con il contesto dove ti trovi.
Andiamo per ordine, innanzi tutto il suono, lo scarico originale veramente strozzato fa si che il rumore sia ovattato anche quando i giri del motore salgono, è sicuramente la moto da trial più silenziosa dopo le elettriche.
Il motore ha un attacco della frizione deciso e la forte coppia erogata amplifica l’innesto, grazie alla indicazione di Teo91 di spostare il braccialetto della leva verso l’interno questo fa si che il movimento della leva si allunga e si riesce meglio a modulare la partenza. Poi grazie anche ai consigli di NonnoMiki che mi ha suggerito di utilizzare un olio più denso e, se proprio necessario, scaricare in parte il carico sulle molle della frizione per migliorare l’attacco.
Per ora già la modifica della posizione della leva mi ha reso migliore la gestione, poi il cambio dell’olio sarà un ulteriore passo. Dellera della Mototekna suggerisce di mettere un maggior quantitativo di olio motore così che lo scarico dell’olio sui dischi risulti essere più difficoltoso con la conseguenza di lasciare ancora tracce d’olio che ammorbidiscono l’innesto.
La grande differenza tra le due moto è l’approccio alla guida, la Titanium per la forte presenza del motore e per l’assetto ti porta ad una guida di attacco mentre la Evo la guidi in souplesse, ci vai a spasso.
E’ un approccio tecnico-filosofico differente, comunque non si pensi che il 4 T Beta dorma, tutt’altro anzi, sui ramponi sale con scioltezza senza perdere un giro.
Un altro aspetto che porta ad avere una guida più turistica è la rapportatura della Evo perché le prime tre marce sono ben spaziate poi la quarta allunga decisamente e non permette di andare poco più forte della terza e quindi utilizzo maggiormente quest’ultima marcia e riduco un poco la velocità. La 4 T ha cinque marce contro le sei della Vertigo.
La Beta a parità di uscita mi stanca un po’ meno perché, come dicevo sopra, l’approccio alla guida è diverso più rilassato.
Un consiglio ai signori della Vertigo: montate le ventole della Beta, si perché non so per quale motivo dopo solo 2/300 metri dalla partenza si attacca la ventola di raffreddamento che fa un rumore dell’accidenti e si spegne quando spegni la moto oppure dopo una lunga discesa fatta quando la temperatura è sotto zero.