..sono quasi due sport diversi, la tecnica per le gare scozzesi non è la stessa che serve per montare su manufatti di cemento alti due metri e mezzo, li anche chi sa farlo difficilmente palleggia o fa spostamenti di ruota anteriore e posteriore, penso che non tornino utili.
L’anno che sono andato io oltre a Lampkin c’era Dabill che ancora faceva il mondiale ed Emma Bristow, però li ho sempre visti salire sempre ruote a terra, l’aderenza su quei pietroni bagnati è nulla, quando verificano le zone (nella sei giorni si può fare a piedi prima del tuo turno) li vedi sfregare la suola degli stivali per capire dove i massi sono più o meno scivolosi e guardano attentamente quella che sarà la traiettoria scelta.
Per la durezza poi credo che sia moltissimo più affaticante di qualsiasi altra gara trial.
La scott è di una giornata sola ma i tempi sono serratissimi e i km sono tantissimi, anche i trasferimenti se andate a vederli non sono uno scherzo, la sei giorni poi è tutto questo moltiplicato per sei giorni di fila in cui devi anche manutenere e riparare la moto, compreso il cambio pneumatici, catene, lavaggi, filtri e tutto il resto….ogni sera a fine prova.
Ho delle foto di Dabill che si soffia via il fango dal radiatore e cambia il filtro mentre i meccanici lo guardano, bello!
Semplicemente un altra dimensione rispetto al trial professionistico e ancor più l’indoor a me piacciono tutte queste sfaccettature, ho visto anche una prova del mondiale, solo che se devo sceglierne una mi piace il trial scozzese
