Autore Topic: Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista  (Letto 1062 volte)

Offline kermit

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Molti post sul Declino della Moto Guzzi. Purtroppo è solo un esempio del Declino di tutta la nostra grande industria dagli anni 80 in poi. Nel nostro completo disinteresse.
Anni fa notavo che nella mia vecchia azienda tutte le macchine aziendali erano o tedesche o straniere. Nella sede francese SOLO francesi. Nella sede tedesca SOLO tedesche. Quando chiesi al mio collega tedesco "se avesse mai considerato di ordinare un'auto straniera" mi rispose "no, perchè l'operaio che la fabbrica mi dovrà pagare la pensione!".
A parte tutto, pensate che un italiano avrebbe mai dato questo tipo di risposta? Pensate che da noi si abbia questo tipo di consapevolezza?
Pensate che gli Italiani si rendano conto che non possiamo continuare a pagarci "i nostri diritti" (sanità, pensioni, etc..) continuando a dismettere industria, producendo sempre meno valore aggiunto etc? Che la piccola impresa produce poca innovazione ed ha bassa produttività (basso valore aggiunto).
Avere questo tipo di consapevolezza non porta solo ad acquistare un prodotto perchè "ITALIANO", ma anche ad avere l'ambizione di produrre un prodotto DI QUALITA' e di venderlo nel mondo".  Ormai da tempo abbiamo perso questo tipo di ambizione in Italia, l'ambizione di competere nel mondo. Tanti marchi dagli anni 80 ad oggi hanno fatto passi da giganti (BMW, HD, Triumph. etc..) e si sono risollevati più forti dopo lunghe crisi con un gran numero di modelli, motori e vendite in crescita.
Nessuna meraviglia quindi e tanta tristezza.
PS: Ma sono parole inutili, perchè tanto noi non chiediamo a chi ci governa piani di sviluppo, di aiuto alle industrie, investimenti... noi chiediamo "regalini", "debito", "soldi in tasca" per poter comperare BMW, HD, Triumph e siamo contenti cosi'...(perdonatimi la chiosa un po' politica).
Cerchiamo di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato!

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Offline Valchisun

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #1 il: 10 Gennaio 2021, 11:57:40 »
E' sempre il solito discorso, anche il Gruppo Piaggioda anni delocalizza la produzione in Cambogia, Paese in cui il costo medio del lavoro e' ancora piu' basso che in Cina, Triumph ha spostato l'intera produzione in Thailandia, Bmw ha tre stabilimenti in Cina, mentre le sedi legali  vengoni spostate in  Olanda per motivi fiscali, credo che sia sempre piu' difficile e demotivante da parte di un imprenditore continuare ad avere un'azienda in Italia, e la stessa cosa accade nel resto dell'Europa e dell'intero mondo occidentale. Acquistare veri prodotti italiani sara' sempre piu' difficile, le nuove generazioni non si pongono nemmeno piu' il problema...

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Offline il pratese

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #2 il: 10 Gennaio 2021, 12:05:45 »
non per deludervi ma l'Italia è tra i piu' grandi esportatori del mondo tra i primi in europa quindi non è propriamente vero che in tedeschia comprano solo tesco e i franzesi solo franzese ecc.ecc.
https://www.mise.gov.it/images/stories/commercio_internazionale/osservatorio_commercio_internazionale/statistiche_import_export/paesi_export_import_mondo.pdf

Offline Valchisun

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #3 il: 10 Gennaio 2021, 12:25:23 »
Conosco dei tedeschi che lavorano in Italia, Guzzisti fin dentro l'anima, i motociclisti nordeuropei sono i piu' grandi estimatori dei prodotti di Mandello del Lario e di Noale, senza contare che il Gruppo Audi si e' comprato la Ducati e la Lamborghini gia' da qualche anno, ma i nuovi motociclisti non hanno una memoria storica come noi, anche le officine storiche del marchio italiano, magari buie e con le macchie d'olio sul pavimento, dove pero' si respirava amore e passione per i motori, sono state sostituite da fredde sale operatorie dove si usa soltanto piu' il pc per aggiustare le moto, scurdammoce o' passato.... :tris:
« Ultima modifica: 10 Gennaio 2021, 18:13:20 da Valchisun »

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Offline Valchisun

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #4 il: 10 Gennaio 2021, 12:32:28 »
Molti post sul Declino della Moto Guzzi. Purtroppo è solo un esempio del Declino di tutta la nostra grande industria dagli anni 80 in poi. Nel nostro completo disinteresse.
Anni fa notavo che nella mia vecchia azienda tutte le macchine aziendali erano o tedesche o straniere. Nella sede francese SOLO francesi. Nella sede tedesca SOLO tedesche. Quando chiesi al mio collega tedesco "se avesse mai considerato di ordinare un'auto straniera" mi rispose "no, perchè l'operaio che la fabbrica mi dovrà pagare la pensione!".
A parte tutto, pensate che un italiano avrebbe mai dato questo tipo di risposta? Pensate che da noi si abbia questo tipo di consapevolezza?
Pensate che gli Italiani si rendano conto che non possiamo continuare a pagarci "i nostri diritti" (sanità, pensioni, etc..) continuando a dismettere industria, producendo sempre meno valore aggiunto etc? Che la piccola impresa produce poca innovazione ed ha bassa produttività (basso valore aggiunto).
Avere questo tipo di consapevolezza non porta solo ad acquistare un prodotto perchè "ITALIANO", ma anche ad avere l'ambizione di produrre un prodotto DI QUALITA' e di venderlo nel mondo".  Ormai da tempo abbiamo perso questo tipo di ambizione in Italia, l'ambizione di competere nel mondo. Tanti marchi dagli anni 80 ad oggi hanno fatto passi da giganti (BMW, HD, Triumph. etc..) e si sono risollevati più forti dopo lunghe crisi con un gran numero di modelli, motori e vendite in crescita.
Nessuna meraviglia quindi e tanta tristezza.
PS: Ma sono parole inutili, perchè tanto noi non chiediamo a chi ci governa piani di sviluppo, di aiuto alle industrie, investimenti... noi chiediamo "regalini", "debito", "soldi in tasca" per poter comperare BMW, HD, Triumph e siamo contenti cosi'...(perdonatimi la chiosa un po' politica).

Credo che mi sia sfuggita una cosa.....Ma te, alla fine, una Moto Guzzi, te la sei poi comprata?  sm17

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #5 il: 10 Gennaio 2021, 17:46:35 »
Che poi non è proprio così. I tedeschi fanno gli sboroni ma poi la maggior parte compra moto italiane o jappe e auto giappe o coreane.
Volendo comprare italiano adesso, cosa c'è di acquistabile, certi di quell'amore del componente, di progettazione, design? Una Benelli? Cinese. Morini? Lasciamo stare. Guzzi? E' Piaggio ed in parte lo stesso destino lo sta vivendo anche Aprilia.
Forse è meglio passare alle auto. Lancia? Alfa Romeo? Ferrari, Lamborghini, Maserati (andiamo anche di fantasia và) ?  Perhè mica vorrete comprare una Fiat, che si sa come le fanno, e men che meno un'auto straniera, non è così?
Hanno ridotto regioni intere a deserto, dove prima c'era produzione e indotto. Terzismo e fornitura. Parti d'Italia che stanno morendo, e l'agonia è difficile vederla dall'interno, come è difficile vedere la microindustria veneta che un lunedì, all'improvviso, non rialza più la serranda.. E questo solo per il settore motori, però se guardiamo in altre stanze vediamo la stessa situazione.
Ormai i cinesi possiedono un intero porto in territorio italiano (non per concessione, se lo sono accattato). Quasi ogni marchio del lusso e molti del settore d'alta gamma hanno padrone straniero.
Alitalia vive grazie alla carità del contribuente così come le ferrovie, perfino quelle private (una pazzia inenarrabile).
Magari fosse solo Guzzi ad agonizzare!
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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #6 il: 10 Gennaio 2021, 18:22:45 »
Il sistema sarebbe molto semplice da adottare, da parte dello Stato, basterebbe seguire l’esempio del Regno Unito, se hai delocalizzato non puoi piu’ vantare la Union Flag sui tuoi prodotti, nel senso che i tuoi prodotti non puoi piu’ spacciarli come prodotti in Inghilterra, e poi il consumatore basterebbe che smettesse di acquistare prodotti di qualunque marca che abbiano delocalizzato al di fuori dei confini nazionali, e quello lo vedo molto piu’ facile e naturale da mettere in pratica proprio sui prodotti ludici ed acquistati per puro divertimento, perche’ il riuscire a divertirsi a bordo di una qualunque  porcheria made in Cina lo vedo molto difficile

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Offline alex

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #7 il: 10 Gennaio 2021, 18:31:25 »
In effetti sotto il profilo della protezione del nostro patrimonio non abbiamo mai brillato, anzi, diciamo che abbiamo sempre fato schifo.
Però per giocare temo che per molti andrà bene un prodotto mediocre che costa la metà e può essere sostituito senza remore pochi anni dopo.
Lamberto pochi giorni  :muttley:
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Offline Enzo

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #8 il: 10 Gennaio 2021, 18:41:01 »
È un circolo vizioso, ho pochi soldi perché la situazione economica è quello che è, per cui acquisto prodotti che costano meno fabbricati in paesi dove la manodopera costa poco e via di questo passo. Se non ho molti soldi da spendere con una  bandiera messa su una moto secondo voi cosa ci pulisco ?
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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #9 il: 10 Gennaio 2021, 19:38:46 »
Certo che acquistare una Triumph che fa della sua caratteristica principale il fatto di replicare le vecchie moto inglesi del medesimo marchio e poi sapere che e’ fatta completamente in Tahilandia, a me crollerebbe tutta la poesia dell’acquisto, tanto vale prendere una Royal Enfield che e’ da quarant’anni indiana, si chiama avere un minimo di memoria storica, a me, personalmente pensare su cosa sia finito il marchio S.w.m., oppure cosa sia diventato il marchio Ktm, mi da il voltastomaco, specie dopo avere visto plastiche e componentistiche montate sui modelli attuali, e lo stesso vale per gli ultimi Bmw Gs prodotti in Turchia, fatevi un giro da concessionari e ve ne renderete conto di persona, per il resto io opterei su una moto usata, di quelle non ancora prodotte con il lamierino da tetano che utilizzano adesso...
« Ultima modifica: 10 Gennaio 2021, 19:43:48 da Valchisun »

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Re:Concetto non sbagliato, ma da vedere sotto vari punti di vista
« Risposta #10 il: 11 Gennaio 2021, 13:45:17 »
Molti post sul Declino della Moto Guzzi. Purtroppo è solo un esempio del Declino di tutta la nostra grande industria dagli anni 80 in poi. Nel nostro completo disinteresse.
Anni fa notavo che nella mia vecchia azienda tutte le macchine aziendali erano o tedesche o straniere. Nella sede francese SOLO francesi. Nella sede tedesca SOLO tedesche. Quando chiesi al mio collega tedesco "se avesse mai considerato di ordinare un'auto straniera" mi rispose "no, perchè l'operaio che la fabbrica mi dovrà pagare la pensione!".
A parte tutto, pensate che un italiano avrebbe mai dato questo tipo di risposta? Pensate che da noi si abbia questo tipo di consapevolezza?
Pensate che gli Italiani si rendano conto che non possiamo continuare a pagarci "i nostri diritti" (sanità, pensioni, etc..) continuando a dismettere industria, producendo sempre meno valore aggiunto etc? Che la piccola impresa produce poca innovazione ed ha bassa produttività (basso valore aggiunto).
Avere questo tipo di consapevolezza non porta solo ad acquistare un prodotto perchè "ITALIANO", ma anche ad avere l'ambizione di produrre un prodotto DI QUALITA' e di venderlo nel mondo".  Ormai da tempo abbiamo perso questo tipo di ambizione in Italia, l'ambizione di competere nel mondo. Tanti marchi dagli anni 80 ad oggi hanno fatto passi da giganti (BMW, HD, Triumph. etc..) e si sono risollevati più forti dopo lunghe crisi con un gran numero di modelli, motori e vendite in crescita.
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PS: Ma sono parole inutili, perchè tanto noi non chiediamo a chi ci governa piani di sviluppo, di aiuto alle industrie, investimenti... noi chiediamo "regalini", "debito", "soldi in tasca" per poter comperare BMW, HD, Triumph e siamo contenti cosi'...(perdonatimi la chiosa un po' politica).

Credo che mi sia sfuggita una cosa.....Ma te, alla fine, una Moto Guzzi, te la sei poi comprata?  sm17

Ho la mia bella Cagiva!!!
L'unica Guzzi la v85tt, non è abbastanza bella, e costa per me troppo... Sperando che il costo sia giustificato dalla qualità e dal vero made in Italy
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