Oggi ho avuto modo di provare la Beta Evo di 250 cc., una moto forse un po' "snobbata" sul mercato italiano in favore della leader delle vendite nel panorama delle moto da trial, e cioe' la Evo 290, la moto in questione e' questa:


la moto e' stata ampiamente rivista da Mauro Bertana, titolare della B.M. Racing di Bricherasio che mi ha messo a disposizione la moto con le seguenti modifiche:
Testa con camera di squish rivista, marmitta ad espansione in titanio della Arrows, progettata in collaborazione del team Bosi, anche il silenziatore finale e' in titanio con fondello in carbonio, monoammortizzatore T.R.P. progettato e costruito da un ex. ingegniere Ohlins, il monoammortizzatore e' a tripla camera, molto simile come funzionamento al sistema Ttx della casa olandese,corona Jetsie con un dente in piu' rispetto a quella di serie, pedane Jetsie con diverso posizionamento sulle staffe, paracarter laterale ,parafoderi e paraforcellone sempre della Jetsie, anche il Kehin e' stato rivisto e ritarato con nuovi getti e riposizionamento del galleggiante, le grafiche sono quelle del Team B.M. Racing:
Questa e' la marmitta Arrows e relativo silenziatore:

Il monoammortizzatore T.R.P. :

La sagoma della Evo e' strettissima e studiata per rendere la vita "facile" al conduttore,non c'e' niente che possa essere di intralcio ai movimenti del pilota, bellissima la struttura monoscocca in alluminio che rende la Evo inconfondibile e molto personale!

E allora partiamo! La messa in moto e' prontissima, anche se un po' inconsueta la leva del calcio posizionata a sinistra, ma l'avviamento e' talmente pronto e facile da non creare nessun tipo di problema, anzi!
In marcia si apprezza sin da subito il funzionamento perfetto del cambio, gli innesti delle marce sono immediati e con una corsa della leva cortissima. anche il comando della frizione e' preciso e lo stacco non e' brusco come su altre moto, la frizione e' modulabile e permette di giocare con la moto in surplace!Ecco, la parola "surplace" e' un must che caratterizza tutta la serie delle Evo, indipendentemente dalla cilindrata, il telaio e' stato progettato per dare alla moto un equilibrio perfetto alle basse velocita' o quando si e' fermi davanti ad un ostacolo, i piloti da zona che effettuano gli spostamenti da fermo, quando spostano il posteriore durante le manovre avranno la certezza che al termine dello spostamento la moto rimarra' stabile e precisa, al motoalpinista quella caratteristica potra' invece essere utile nei tratti piu' tecnici ed impegnativi dei sentieri, oltrettutto l'avantreno della Evo e' molto direzionale, la moto risulta molto sicura e "piantata" sull'anteriore, quindi minore fatica nel mantenere la traiettoria impostata rispetto ad un anteriore troppo leggero e "ballerino"!Un'altra caratteristica del telaio della Beta Evo e' che la moto e' molto stabile nei trasferimenti sui sentieri in discesa presi alla "garibaldina", la cosa fara' molto piacere a chi era abituato alla stabilita' della moto da enduro,ovviamente sempre nei limiti che questa e' una moto da trial...

Veniamo al motore, la differenza rispetto alla 290 e' abbastanza avvertibille, nel senso che la 250 dispone di minore coppia rispetto alla "cugina" di maggiore cilindrata, in pratica bisogna "spremere" maggiormente l'accelleratore per fare uno scalino oppure anticipare leggermente il colpo di gas davanti ad un ostacolo "importante", il vantaggio di avere un'erogazione meno brusca e' sui tratti viscidi o con scarsa aderenza, in quel caso la minore "cattiveria" nell'erogare la potenza ai bassi regimi risulta un vantaggio in quanto la moto risulta piu' facilmente guidabile, insomma piu' facile, il motore perfetto per un neofita oppure per un motoalpinista che non vuole avere un mezzo troppo racing e che non lo metta in crisi fisicamente, magari dopo una lunga giornata di sentieri impegnativi quando si e' gia' "bolliti" e tutto diventa piu' difficile!
Veniamo a parlare del telaio monoscocca in alluminio che caratterizza la Evo, i vantaggi di questo tipo di telaio sono la rigidita' e la precisione di guida che trasmette al pilota, in certe condizioni la cosa puo' essere un vantaggio, ad esempio sui lunghi salitoni bastera' "crederci" e la moto seguira' perfettamente la traiettoria stabilita, oppure in mezzo ai pietroni piantati, se condotta con la giusta decisione la moto sara' una "lama" affilata e procedera' sulle punte delle pietre senza fare una piega, mentre se si tentenna nell'esecuzione del passaggio la moto risultera' piu' difficile da indirizzare, diciamo che ha bisogno di una guida piu' decisa rispetto ad una moto dotata di telaio tradizionale in tubi in acciaio, un altro asso nella manica della Evo risulta la trazione, anche se si sbaglia il posizionamento del peso in salita, la moto assecondera' ugualmente i voleri del pilota, non e' necessario la guida eccessivamente appesa come invece era obbligatoria sulla precedente Rev, moto non dotata di leveraggi progressivi sull'ammortizzatore.
I freni, anche se gia' abbondantemente rodati, visto che il Bertana con quella moto si' e' classificato al terzo posto nel Campionato Master Beta svoltosi domenica scorsa, non mi sono sembrati una meraviglia, soprattutto quello posteriore e' risultato un po' spugnoso e con poco "mordente", sara' forse questione di abituarcisi!
In definitiva una ottima moto vista anche in ottica motoalpinistica, adatta anche a chi vuole imparare la "nobile" arte del trial, oppure chi non vuole una moto troppo votata al "racing", ma preferisce un motore meno aggressivo ed un approccio piu' soft!
Non dimentichiamoci che tutto il tuning a cui e' stata sottoposta la moto che ho provato e' stato eseguito non per incrementare le gia' piu' che valide prestazioni in ottica "racing" ma semplicemente per rendere la moto piu' facile e piu' gestibile dall'amatore o dal motoalpinista!


Non dimentichiamoci che la Evo 250 come le altre Evo ovviamente, possono essere dotate del kit sella-serbatoio da ben quattro litri aggiuntivi in vendita presso i concessionari della marca fiorentina:
http://www.betamotor.com/it/trial/parts/kit-sella-serbatoio-evo-2t-4t