Nico Cereghini: “Honda premia Lorenzo e non perdona Rossi e Lawson”
Jorge ha fallito, ma HRC onora pubblicamente il suo pilota, sebbene sia già un ex. Per Lawson, per Rossi (e per Biaggi) solo freddezza: magari hanno portato le Honda al trionfo, ma poi hanno osato voltar loro le spalle
di NICO CEREGHINI
Ciao a tutti! Jorge Lorenzo, che era in vacanza a Bali, è volato a Motegi nel fine settimana per essere premiato dalla Honda. E’ una di quelle tradizioni che in Giappone hanno una importanza rituale: la festa si chiama Honda Thanks Day, e celebra ogni anno i campioni del marchio; con Jorge c’erano anche Toni Bou, Tim Gajser e Takaaki Nakagami. Assente giustificato Marc Márquez, impegnato nella rieducazione dopo l’operazione alla spalla destra.
Per Jorge, abbracci e regali da parte dei vertici Honda, il direttore tecnico Takeo Yokoyama in prima fila. E mi viene da considerare che questi giapponesi ci sanno fare davvero, la loro cultura non si imbarbarisce come tante altre, loro sono capaci di mantenere intatte educazione e rispetto. Uno potrebbe pensare che sia soltanto una questione di forma, ma chi li conosce sa che da quelle parti la forma è anche sostanza. I bambini giapponesi puliscono il loro banco di scuola con lo straccio e intanto imparano la disciplina e il rispetto delle cose, un giapponese raffreddato mette la mascherina perché mostrare il naso che cola è sconveniente, ma intanto difende la sanità pubblica. Questo per fare due esempi dei più banali. Honda non ha rinunciato a ringraziare Jorge Lorenzo anche se ha fallito, e lo ha fatto in pompa magna, come se avesse vinto chissà cosa.
Tutto questo anche se Honda in particolare, si sa, è così orgogliosa delle sue moto da mettere in secondo piano i meriti del pilota. Prima viene il prodotto, però subito dopo c’è il rispetto, che mai viene meno. O quasi mai. Piloti “fedeli” come Spencer, Doohan, Crivillé, Hayden, Gardner, Pedrosa o Stoner, in Honda sono adorati come semidei. Quelli che invece hanno voltato le spalle, o si sono lasciati sfuggire una frase storta, dalla Honda sono trattati con freddezza. Penso a Lawson, Biaggi o Rossi, che per un motivo o per l’altro ancora oggi sono poco amati anche se hanno fatto cose bellissime con le moto Honda.