No, quello che dice Dario è verissimo.
Un esempio di nicchia, forum e gruppi FB di Falco e Futura sono popolati da inglesi, olandesi, tedeschi, americani, qualche francese, gli italiani si rivolgono unicamente a Tuono e RSV.
Perché l'italiano la moto deve capirla, prima di tutto nelle linee. Quello che ha in mezzo o addirittura nascosto è secondario.
I chilometraggi dei V60 sono qualcosa che fa impallidire gli eroi nostrani coi boxer. Odometri che segnano oltre 300.000 Km sono quasi all'ordine del giorno.
Aprilia ha fatto e fa tuttora moto fantastiche. I tre punti che non l'hanno mai fatta exploitare come merita?
Prima di tutto io ci metto i colori improponibili (che assieme alle forme, avanti di almeno dieci anni, per gli italiano sono un must).
Poi una gestione ricambi agghiacciante in epoca Beggio.
Infine una rete di vendita e assistenza inadatta perché in mano a Piaggio e Guzzi. Ossia lo sconforto.
I due dubbi per chi deve comprare un usato oggi:
E se mi serve qualcosa? Nei Paesi elencati prima c'è di tutto e di più perfino per la Futura. Che oltretutto è una gran moto.
Si rompono sempre. La serie V60 ha un solo punto debole riconosciuto: l'impianto elettrici, che è lunghissimo e causa dispersioni. Quindi se non hai una batteria perfettamente carica dai problemi all'avviamento e fotti la ruota libera. Provato personalmente quest'estate.
Il V60 è figlio di Rotax e fratello dell'LC8. Una garanzia dentro l'altra.
Oltretutto il mio mostro l'ho ottenuto accoppiando un telaio falco con soli 82 kW a libretto, un motore RSV, Forcellone RSV New, cupolino, sospensioni e piastre Tuono New R, piastra superiore e manubrio Dorsoduro.
Per montare il tutto non è stato necessario nè uno spessore, nè un rasamento, nè fori, tagli o adattamenti.
Praticamente Aprilia ha inventato la moto Ikea, scegli quello che vuoi e ce lo monti su, poi te ne vai.
Lo faceva Simonini agli inizi. Pensa tu.