Ho degli amici trialisti che l'hanno corsa alcuni anni fa', la Six Days of Scotland, pure essendo dei Campioni italiani di Trial, uno Juniores e l'altro pluricampione Italiano Juniores e Masters, le attuali Tr3 e Tr4, mi dicevano che e' stata durissima, l'anno in cui avevano corso c'era ancora un clima invernale, si partiva alle 07,00 di mattina ed in certe zone si rompeva letteralmente il ghiaccio con la ruota davanti, i trasferimenti erano la cosa piu' massacrante, tipo un centinaio di km. al giorno tra brughiere fangosissime e strade asfaltate ghiacciate, i motori sono sottoposti a stress elevatissimi perche' si va' a manetta nei trasferimenti, per la manutenzione della moto, a fine giornata, oppure se si rompe qualcosa in gara, sono vietatissimi gli aiuti esterni, il pilota deve fare tutto da solo, nessun altro puo' toccare la moto, alla prima infrazione a tale regolamento, ti arriva una lettera di ammonizione in albergo, se vieni di nuovo colto sul fatto, sei eliminato dalla gara. Per quelli bravi come loro, le zone sono relativamente facili, il problema e' mantenere la concentrazione su tutte le centinaia di zone, alla fine i piedi lasciati a terra sono sempre parecchi, soltanto i primi classificati, tipo Lampkin o Dabill, possono fare sei giorni di trial chiudendo a cinque o sei penalita' in tutta la gara.
Complimenti per le foto e per il report a Sauro, credo che sia stata una bellissima avventura, andare fin lassu' a vedere la gara, credo che ne valga la pena per i posti stupendi e per l'atmosfera della gara very british...
