Semplicissimo!
Il mezzo doveva essere integralmente Italiano--progettato e realizzato in Italia con materiali Italiani--non erano previste deroghe se
non nel periodo di partenza.
Nel resto del mondo il prodotto Italiano e' molto considerato(fino a pochi anni fa eravamo i numeri uno al mondo per la bici da corsa).
Mi e' stata portata una bici asiatica per farmi capire le dimensioni ed il concetto e mi fu data carta bianca per la progetto e il modo
di realizzarlo.Ripiegabile,inossidabile,doveva superare test portata di 300 kg(contro i normali 150),niente catena,frenatura potente,buona ciclistica,ruote in fibra,prevista trasformazione in elettrica ed estrema semplicita' di produzione con sistemi robotizzati.
In dieci giorni presentammo progetto ed il primo prototipo, furono sconvolti dal tempismo ed il risultato.
Ci proposero di produrre un numero di pezzi incredibile mettendoci a disposizione i capitali per il sito e le linee di produzione.
Doveva essere tutto nuovo ed avveniristico,non previsto utilizzo di siti gia' esistenti se non per i primi mesi di messa a punto impianti,
ci venne consegnato un capannone di 5000 mt per partire,venne acquisita una area di 75000 mt ed un progetto di un immobile(bellissimo) di 45000 mt,noi ci eravamo gia' fatta progettare dalla ABB la prima linea di produzione completamente automatica.
Si produssero i primi pezzi in maniera artigianale ed i risultati furono superiori alle gia' esaltanti aspettative,fummo costretti a calmare
i committenti perche'ci proposero numeri non realizzabili--eravamo pronti!
Qui viene il bello--ci remarono tutti contro,i verdi,i rossi,i neri,i diversamente colorati,i protettori dell'uccello padulo e del rospo palustre,
,la burocrazia di tutti i generi che ,capita l'entita' del potenziale investimento pensarono bene di saltare in tutti i modi sul carro.
Ci avversarono,ostacolarono,ritardarono in tutti i modi non comprendendo che si stava gettando il bimbo assieme ai pannolini sporchi.
Quando gli investitori capirono che non saremmo riusciti ad andare a regime prima di 2/3/4 anni ci dissero che era un progetto che
doveva partire subito perché eravamo in vantaggio rispetto al resto del mondo di almeno tre anni e che avevano acquisito dalla
nasa la tecnologia delle batterie del rover di marte.Tutta la tecnologia nasa viene messa sul mercato dopo un certo numero di anni.
Tentammo di dirottare il progetto nella vicina svizzera ma ci fu rifiutato,il prodotto doveva essere Italiano.
Ci rimane tanto rammarico,l'onore di aver contribuito e partecipato ad un progetto tanto importante,5000 mt di capannone e 75000 mt
di terreno abbandonati di proprieta' della multinazionale dove stanno crescendo erbacce ed un bosco dove prospereranno l'uccello padulo ed il rospo palustre.
Peccato!!!!