Oramai questa Dakar è una fars. Niente navigazione, niente incertezze, un lungo "fetucciato" dall'inizio alla fine. Tappe da 200 km dove i primi 5 hanno distacchi che si contano in secondi e non in minuti. E' divetatra un circo di giochi al massacro, dove si vince se arrivi vivo tu e il mezzo meccanico. Nessun altra discriminate.
La tappa dell'altro ieri dove Barreda ha dato 10 minuti al secondo non conta. Barreda era riuscito (sa dio come) ad accumulare 20 minuti di ritardo per un errore di navigazione in una tappa precedente. Tutti lo davano abbastanza fuori dai giochi perchè in un "ffettucciato lungo due settimane" recuperare 20 minuti è molto difficlie. Barreda così non aveva niente da perdere e ha guidato come ha spesso fatto in passato "a vita persa" , e questa volta, diversamente dalla altre , gli è andata bene e ha recuperato 10 minuti a chi invece, da perdere aveva tutto.
E l'ha fatto, itelligentemente, dove si poteva fare la differenza: nella sabbia (a occhi anche molto bastarda) della prima parte di gara, perchè ho idea che dalla bolivia in poi diventerà veramente un "fettucciatone". Bravo Barreda per la guida, per la tattica, e un po' anche per essere (questa volta) sopravvissuto. Nel frattempo in sordin lontano dalle telecamere Sunderland vola lungo come spesso gli accade anche in rally minori come allHellas Rallye in Grecia in cui ha "tagliato" un intera vallata volando sopra un torrente andandosi a schiantare addirittura contro il declivio opposto. Stavolta deve aver fatto un lungo su una duna e all'atterraggio (inteso come ritorno dall'orbita sulla terra) una compressione fortissima. Una prova in più mche questa "Dakar" è un gioco al massacro, un "ne rimarrà soltanto uno".
Oggi riposo e domani La Paz-Uyuni. Una "tappa" che "ho fatto" anche io nel 2002 in giro con il mio Transalp, e se la memoria non mi inganna, l'orografia obbliga molto lo sviluppo del percorso, e a meno di "note trabocchetto" mi sa che sarà un altra tappa con distacchi scarsi, a meno di noie o incidenti.
Ciao!
Bibo